La tripla doppia contro Sacramento interrompe la striscia di cinque sconfitte in fila raccolte dai gialloviola, ma non cambia la sostanza di una stagione da dimenticare: "Gli dei del basket ci osservano, non posso tradire il Gioco"
Tripla doppia n°8 della stagione – nessuno dopo i 33 anni ne aveva raccolte più di tre in una singola regular season – che portano a 81 il conto totale dopo aver messo a referto 29 punti, 11 rimbalzi e 11 assist contro Sacramento. LeBron James non abbassa in alcun modo i giri del motore, nonostante ormai i giochi siano aritmeticamente fatti. E per lui non c’è spazio ai playoff: “Non tradirei mai me stesso: so bene che siamo fuori dalla corsa playoff, ma se sono in campo non posso fare altro che giocare come so. E l’unico modo di farlo è quello di puntare a vincere. Non tradirò mai il Gioco. Esiste un’entità a cui molti si riferiscono come ‘gli dei del basket’. Loro continuano a osservare il modo in cui affronti la gara, se continui a perseguire le tue obbligazioni che sono previste dal fatto di essere un professionista. Questo è tutto ciò che continuo a fare”. Interrompere una striscia di cinque sconfitte in fila proprio nel momento in cui è diventato inutile vincere, in effetti, ha un po’ il sapore di beffa: “Se sono sul parquet, devo giocare al massimo senza star lì a badare alle circostanze, senza fare grossi calcoli sui minuti da trascorrere in campo. Il mio obiettivo resta sempre quello di incidere in ogni azione, ogni volta che tocco un pallone o che i miei compagni si affidano a me. Se metto quella maglia addosso, devo provare a far sì che le cose migliorino per i Lakers. Non sto dicendo che segnerò ogni tiro, o che porterò a termine ogni giocata senza perdere neanche una palla persa. Ma soltanto avere un impatto sulla gara e, visto che questa sera coach Walton ha deciso di mandarmi sul parquet, sono riuscito a incidere con qualche giocata, aiutando la squadra a raccogliere un successo fondamentale”.
Walton: "Il volto della Lega deve sempre dare il 100%"
La domanda che ronza nella testa di molti è la stessa da qualche giorno: ma ai Lakers adesso non converrebbe iniziare a perdere? Non che ci sia bisogno di fare uno sforzo eccessivo, visti i risultati raccolti nelle ultime settimane. Cinque sconfitte in fila prima della sfida ai Kings, dieci delle ultime 11, 12 delle 14 e così via. Scendere in classifica vuol dire salire nella corsa alla lottery e tutto il resto che ci siamo già ripetuti decine di volte, ma chi ha la fortuna di scendere su un parquet NBA non può fermarsi a ragionare in maniera così superficiale: “Ho parlato un bel po’ con la squadra in questi giorni – sottolinea coach Walton – e per tutti resta un onore e un privilegio fare parte di questa Lega. Il gioco del basket ci sta permettendo di vivere una vita da sogno, di avere enormi opportunità che non avremmo mai potuto raggiungere: questo è il messaggio più efficace che io possa mandare ai miei ragazzi. Ne ho parlato qualche volta in maniera sporadica anche con LeBron, ma il punto è che lui già sapeva come comportarsi in una situazione di questo tipo. Continua a prendere sul serio ogni sfida, è il volto della NBA e sa bene che tipo di responsabilità derivi dal suo ruolo. Non può prendere sotto gamba nessun tipo di impegno”. Questo in fondo resta il modo migliore per inseguire quei risultati in maglia gialloviola che in questa stagione non ne hanno voluto sapere di arrivare.