L'ex allenatore dei Milwaukee Bucks ha commentato l'interessamento della squadra di L.A., felice delle potenziali offerte e di aver tirato il fiato per un anno. Adesso però è il momento di ripartire: "Ai Lakers nessuno può dire di no, ma per vincere ci vuole pazienza"
Dopo le voci dei giorni scorsi e le indiscrezioni secondo le quali sarebbe uno dei principali candidati a sostituire Luke Walton sulla panchina dei Lakers, Jason Kidd ha rotto il silenzio e, intervistato nella trasmissione "The Jump" su ESPN, ha spiegato di essere lusingato dalle offerte e dall’interesse delle varie squadre. E di non vedere l’ora di tornare ad allenare: “Vedremo cosa succederà nelle prossime settimane - racconta il diretto interessato - per ora, sono felice di essere al centro delle attenzioni. E questo mi fa capire che sto facendo la cosa giusta: un anno sabbatico ti aiuta a fare chiarezza, a ritrovare energia e rimettere a posto l’attenzione sulle cose più importanti”. Kidd sottolinea come adesso deciderà senza fretta, lodando l’operato di Walton che ha dovuto affrontare tanti infortuni in stagione e un bel po’ di difficoltà amplificate a dismisura in un ambiente come quello di Los Angeles. “Aspetterò la fine della stagione per rendermi conto di quali saranno le opportunità che verranno fuori. Spero di trovarne una che faccia al caso mio. I Lakers sono una delle migliori franchigie al mondo, non solo della NBA. E ovviamente chiunque abbia la possibilità di entrare a far parte di quella squadra sa che è un’offerta che non si può rifiutare. Sia come allenatore che come giocatore, perché il loro obiettivo resta sempre la conquista del titolo NBA e al momento sono nel pieno di un processo che può riportarli in alto. Sono giovani, di talento e hanno LeBron James a disposizione per provare ad accelerare il tutto. La loro intenzione è quella di vincere subito, ma penso che ci voglia del tempo prima di riuscirci”. I più maliziosi potrebbero vedere in questo il tentativo di mettere le mani avanti già prima di iniziare il lavoro sulla panchina Lakers, anche se Kidd non allontana l’ipotesi di accettare l’offerta dell’università di California (“Voglio tornare ad allenare a qualsiasi livello, non per forza in NBA”): a Berkeley per due anni ha fatto la differenza sul parquet a inizio anni ’90 da giocatore e volendo potrebbe provare a scrivere una nuova pagina della sua storia collegiale da allenatore.
Il vantaggio di allenare LeBron: “É il migliore al mondo”
Per chi nella sua esperienza da coach NBA ha già avuto la fortuna di avere in squadra un talento come Giannis Antetokounmpo, sono davvero pochi i giocatori che possono permettergli di fare un ulteriore passo in avanti. Tra questi, a detta dello stesso Kidd, c’è LeBron James: “É il migliore al mondo, un vantaggio enorme per compagni e staff tecnico. Una di quelle persone che per forza di cose tirano fuori il meglio di te. Da allenatore non puoi pensare di tralasciare nulla a livello tattico con lui, mentre da compagno devi lavorare duro perché sai che quando sarai chiamato in causa non puoi sbagliare al suo fianco. Sarebbe un grande onore allenare un giocatore incredibile come LeBron. Ho già avuto questa opportunità gli scorsi anni con Giannis e spero in futuro di incontrare lungo il mio cammino un’altra star di quel livello”. Per scoprire come andrà a finire bisognerà aspettare - come minimo - qualche altra settimana.