I Dallas Mavericks senza Luka Doncic infortunato infliggono una sconfitta pesante agli Oklahoma City Thunder, che hanno perso sette delle ultime otto partite. Decisivi Burke Brunson, ai Thunder non bastano i 27 di Paul George e la tripla doppia da 25-11-11 di Russell Westbrook
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Neanche quando il calendario sembra giocare a loro vantaggio gli Oklahoma City Thunder riescono a tirarsi fuori da questo periodo difficile. Impegnati in casa contro una squadra con un pessimo record in trasferta, senza il proprio miglior giocatore e con un maggiore interesse a perdere che a vincere, Russell Westbrook e soci non sono comunque riusciti a vincere, cedendo per la settima volta nelle ultime otto gare. A nulla è servita una rimonta nell’ultimo quarto cominciata dal -9 e culminata con il sorpasso a due minuti dalla fine, perché dalla serie di botta e risposta che ne è seguita è stata Dallas a uscirne vincente, più lucida nel gestire i minuti finali grazie ai 25 punti di Trey Burke e i 18 di Jalen Brunson, seguiti dai 15 di Devin Harris e gli 11 di Dwight Powell. L’ultimo Dirk Nowitzki di scena a Oklahoma City non riesce ad arrivare alla doppia cifra per punti (anche perché sbaglia 8 tiri su 10) ma tira giù la bellezza di 13 rimbalzi, aiutando Dallas a vincere sorprendentemente la lotta a rimbalzo nonostante la presenza di uno come Steven Adams. Il neozelandese è il più concreto e il più in forma dei Thunder, si fa trovare sempre pronto (20 punti) e regala extra possessi ai compagni (15 rimbalzi di cui 9 in attacco), ma proprio gli ultimi due vengono sprecati da Paul George (migliore dei suoi con 27 punti e 11 rimbalzi) e Dennis Schröder (8 con 3/11 al tiro) e condannano OKC alla sconfitta. Una sequenza finale cominciata da una quasi palla persa di Russell Westbrook, ancora una volta in tripla doppia (25 punti, 11 rimbalzi e 11 assist) e ancora una volta impreciso nel finale, per una squadra che sembra aver perso del tutto il ritmo offensivo e l’identità difensiva. I playoff sono assicurati, ma di sicuro gli uomini di Billy Donovan non ci arrivano in buone condizioni: se la regular season finisse oggi, al primo turno si troverebbero di fronte l’ex Kevin Durant e i suoi Golden State Warriors.
Primo tempo
Dirk Nowitzki dà subito un saggio della sua immensa classe andando a segno dal perimetro, mentre OKC litiga con il canestro e sbaglia i primi sette tiri — alcuni addirittura da pochi centimetri —, ritardando di quasi tre minuti l’accomodamento dei propri tifosi sugli spalti dopo la tradizionale "attesa" del primo canestro dei padroni di casa. Dopo un paio di giocate di Steven Adams e il primo squillo di Paul George, però, i Thunder si spengono e Dallas ne approfitta pur senza fare nulla di eccezionale: Trey Burke esce dalla panchina per i Mavs e segna 8 punti, mandando i suoi al primo riposo lungo sul 31-24 anche perché OKC tira 1/8 dalla lunga distanza.
Neanche all'inizio del secondo quarto OKC sembra trovare alcun tipo di ritmo in attacco, per quanto la difesa dei Mavs non sia esattamente ermetica. Diversa la questione per quanto riguarda la fase offensiva di Dallas, dove con un minimo di esecuzione riescono a trovare comunque discrete soluzioni - complice l'approccio poco convinto dei Thunder. Senza neanche accorgersene i Mavs vanno avanti di 14 lunghezze e costringono coach Donovan al timeout, alla ricerca di una qualsiasi scintilla per far ripartire i suoi. Evidentemente l'allenatore di OKC riesce a trovarla in panchina, perché nel giro di pochi minuti i padroni di casa tornano a -6 grazie ai canestri di George che sale in fretta a quota 17. Anche Westbrook si mette definitivamente in partita, prima segnando un canestro incredibile rimanendo in aria una vita, poi mandando Adams a schiacciare: all'intervallo i Mavs sono avanti solo di due sul 58-56.
Secondo tempo
I Mavs si mantengono avanti a inizio secondo tempo, ma vengono raggiunti quando dalla panchina si alza il veteranissimo Raymond Felton, peraltro ex della sfida. Il suo canestro in faccia a Nowitzki costringe coach Carlisle al timeout sul 62-62, con il suo avversario in panchina che sperimenta una strutturazione a tre guardie con lui, Westbrook e Schroeder insieme a George e Adams. L'esperimento funziona soprattutto perché Adams è in grande serata, ma i Mavs comunque non mollano il colpo mettendo brevemente anche la testa avanti, pur venendo immediatamente ripresi da Westbrook che si prende un fallo tecnico (il 17° della sua stagione) per una sbracciata ai danni di Devin Harris. L'uscita del numero 0 per un mini-riposo fa il paio con un parziale di Dallas, che grazie a una super tripla di Burke entra nell'ultimo quarto con cinque lunghezze di vantaggio.
La frazione finale si apre con Harris che litiga con tutti - arbitri, avversari e ferro -, momento della gara a cui mette fine Nowitzki andando a segno dalla lunga distanza e giocandosela in post contro il connazionale Schroeder. Oklahoma City però sembra aver perso lo spirito che aveva contrassegnato la rimonta sul finale del primo tempo e Dallas continua a macinare la sua pallacanestro, arrivando anche sul +9 con un parziale di 9-2. Un paio di giocate difensive di George accendono i padroni di casa, sfruttando i secondi possessi per riportarsi a contatto e due triple di Jerami Grant per forzare il timeout degli avversari, rientrando sul -1. I Thunder mancano per diverse volte il canestro del sorpasso, ma vanno avanti grazie a due liberi di Paul George entrando negli ultimi due minuti di gioco. Gli arbitri però fischiano un fallo dubbio su Westbrook per un tuffo su una palla vagante e Dallas, dopo il pareggio, va anche avanti con Burke. A quel punto George di classe si prende lo step back del 101-100, ma Brunson risponde a 49 secondi dalla fine con il contro-sorpasso. La difesa dei Mavs si perde completamente Grant a centro area su una banale rimessa da fondo campo, ma Brunson tira fuori dal nulla una grande accellerazione che porta Powell a schiacciare l'ennesimo sorpasso a 21 secondi dalla fine. Il possesso successivo di OKC è rocambolesco: Adams regala di fatto ai compagni due possibilità per tirare con una giocata di energia dietro l'altra, ma prima Schroeder e poi George sbagliano dall'arco. Broekhoff segna i due liberi procuratisi a rimbalzo e manda i suoi sul +3 e, senza più timeout, Westbrook deve prendersi un tiro da dieci metri: la sua conclusione trova solo il secondo ferro e OKC perde per la settima volta nelle ultime otto gare.