Il secondo anno dei Red Raiders sta in campo 38 minuti, segna 5 punti e dopo la vittoria 61-51 contro Michigan State sogna il titolo NCAA. Per tagliare l'ultima retina dovrà battere Virginia nella finale più italiana di sempre, visto che a roster per i Cavaliers c'è anche Francesco Badocchi
In un torneo NCAA che lo ha visto sempre in doppia cifra nelle quattro gare fin qui disputate, Davide Moretti non manda a referto la sua gara migliore – solo 5 punti in 38 minuti, con 2/6 al tiro – ma quello che conta in una semifinale nazionale è il risultato finale, e i suoi Texas Tech Red Raiders dopo aver eliminato la n°1 Gonzaga compiono l’ennesima impresa battendo anche la n°2 Michigan State e garantendosi così l’accesso alla finale NCAA di lunedì notte. Sarà la finale NCAA più italiana di sempre, perché a vedersela contro Texas Tech sarà un’altra n°1 del tabellone, Virginia, che ha a roster un secondo ragazzo italiano, Francesco Badocchi, che non ha visto campo nella semifinale thriller vinta dai Cavaliers contro Auburn ma che sarà comunque parte della sfida per il titolo NCAA 2019 in programma a Minneapolis lunedì notte. La finalissima Texas Tech-Virginia è una prima volta assoluta per entrambe le università (l'ultima volta che era successo era il 1979, con la sfida tra la Michigan State di Magic Johson e la Indiana State di Larry Bird), in un torneo che – turno dopo turno – ha visto cadere i nomi più conosciuti e altisonanti, da Duke a Kentucky, da North Carolina a, ultima del lotto, Michigan State, che sotto coach Izzo ha disputato la sua ottava semifinale NCAA, collezionando però sette sconfitte (unica eccezione la versione degli Spartans campioni nel 2000). Contro Texas Tech, a frustrare le speranze di Michigan State la solita grande difesa dei Red Raiders ma anche la serata super ispirata al tiro di Matt Mooney, miglior marcatore nel 61-51 finale grazie ai suoi 22 punti, arrivati con 4/8 dall’arco e tre triple nel giro di tre minuti che hanno segnato il parziale decisivo a metà del secondo tempo. Ben diverso invece l’esito dell’altra semifinale, quella tra Virginia e Auburn, decisasi soltanto all’ultimo possesso con un contestato fischio arbitrale sul tiro da tre punti di Kyle Guy a 0.6 secondi dalla fine. La decisione arbitrale manda infatti in lunetta Guy per tre liberi, tutti realizzati, decisivi nel dare ai Cavaliers la vittoria 63-62, dopo che Auburn era riuscita a piazzare un parziale di 14-0 e rimontare uno svantaggio anche di 10 punti negli ultimi cinque minuti di gara. Dopo essere stata – lo scorso anno – la prima squadra arrivata al torneo NCAA con una testa di serie n°1 capace di farsi eliminare da una n°16, i Cavaliers completano così una cavalcata vincente che li porta dritti in finale, dove i bookmaker li danno leggermente favoriti sulla Texas Tech di Davide Moretti. Che però è già stata capace di stupire tutti più di una volta: vada come vada, la finale di lunedì notte vedrà comunque un ragazzo italiano campione NCAA. E non era mai successo.