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NBA, Boston Celtics, Marcus Smart e la maledizione dei playoff: fuori 4-6 settimane

NBA

La squadra di Brad Stevens dovrà rinunciare al n°36 per buona parte della post-season a causa di un problema agli addominali: un elemento, non solo a livello difensivo, e un'assenza con cui i Celtics dovranno fare i conti. Al suo posto spazio in quintetto a Jaylen Brown

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L’anno scorso l’infortunio a Marcus Smart era arrivato a marzo, un legamento del suo pollice danneggiato in un tuffo a terra per recuperare un pallone, una delle specialità della casa. Il danno al pollice lo aveva costretto fuori fino alla quinta gara della serie, poi vinta, contro i Milwaukee Bucks. Questa volta l’infortunio ai muscoli obliqui dell’addome è arrivato nella penultima gara di regular season, quella contro gli Orlando Magic, in un contatto fortuito con Nikola Vucevic. Costretto a lasciare il campo — non dopo aver provato a stringere i denti ed essere tornato sul parquet, in una sostanzialmente senza significato — nella giornata di martedì era prevista una risonanza magnetica ma il dolore era ancora talmente forte da consigliare di aspettare ancora 24 ore. Dopo l’esame di mercoledì, però, le notizie in casa Celtics non sono assolutamente incoraggianti: la lacerazione muscolare terrà lontano dal parquet Smart per 4-6 settimane, facendogli così saltare sicuramente tutto il primo turno di playoff contro gli Indiana Pacers con il dubbio di riaverlo poi in campo in un’ipotetica semifinale di conference contro (presumibilmente) i Milwaukee Bucks, testa di serie n°1 nel tabellone dei playoff a Est. Il via al secondo turno di playoff è previsto per la fine di aprile (29-30) ed è quindi probabile che almeno per la fase iniziale dell’eventuale serie contro i Bucks Smart non possa ancora essere disponibile. Un brutto colpo, a uno dei giocatori del quintetto biancoverde e a quello probabilmente più importante dal punto di vista difensivo, insieme al centro Aron Baynes. “Inizialmente mi era stato detto che non sarebbe stato un infortunio grave, con recupero a lungo termine — ha dichiarato coach Brad Stevens nella giornata di mercoledì — ma oggi Marcus prova ancora dolore. Vediamo che succede”. Quello che è successo è una diagnosi che penalizza fortemente le rotazioni dei Celtics, costrette ora a rimpiazzare Smart in quintetto, cambiando così anche gli equilibri dalla panchina.

Chi sostituisce Smart in quintetto

Il nome più gettonato per sostituire Smart tra i titolari è quello di Jaylen Brown, che nei playoff della passata stagione era stato capace di viaggiare a 18 punti di media e che nella seconda parte di stagione è apparso ritrovato dopo un inizio complicato. C’è anche l’opzione Gordon Hawyard, ma Stevens sembra preferire il suo ex giocatore a Butler University in uscita dalla panchina, a gestire la second unit di Boston. Sia offensivamente (dove si è prodotto nel miglior anno della sua carriera per precisione dall’arco — 36.4% — migliorando anche come finalizzatore al ferro), ma sopratutto difensivamente l’assenza di Smart sarà comunque costosa. Nei matchup stagionali contro i Pacers, ad esempio, suo era stata la marcatura sul miglior attaccante di Indiana, quel Bojan Bogdanovic che dopo la pausa per l’All-Star break ha viaggiato appena sotto i 21 punti a sera con oltre il 50% dal campo e il 42.2% da tre punti. Per cercare di compensare all’assenza della sua guardia, coach Stevens con ogni probabilità concederà più minuti a un altro grande protagonista della cavalcata playoff dello scorso anno, Terry Rozier, e fortunatamente potrò contare su un Jayson Tatum che sembra non risentire del dolore che lo aveva costretto a uscire dal campo nella gara contro Orlando, tenendolo poi precauzionalmente a riposo nell’ultima stagionale contro Washington. “Sarà in campo in gara-1 contro Indiana”, fanno sapere da Boston. Almeno una buona notizia.