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Playoff NBA, si gira ancora la caviglia destra di Curry: "Ma sarò in campo contro Houston"

NBA

Il n°30 di Golden State è costretto a uscire brevemente dal campo dopo una distorsione alla caviglia destra, la stessa già infortunata contro i Pelicans nella penultima gara di stagione regolare. E lascia zoppicante lo Staples Center dopo la vittoria in gara-6 

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Sempre le sue maledette caviglie. Quella destra questa, volta – ed era la destra quella infortunata anche nella penultima gara stagionale contro New Orleans, che aveva costretto Steph Curry in spogliatoio per il resto di quella partita e poi a riposo nell’ultima a calendario prima dei playoff. “E quando si tratta delle mie caviglie c’è sempre tanta attenzione e preoccupazione al riguardo”, ammette pochi minuti dopo la fine di gara-6 la point guard degli Warriors, che nel tentativo sul finire del primo quarto di negare una ricezione a Landry Shamet appoggia male il suo piede destro sul piede dell’avversario e si gira la caviglia. “Nessun problema, sto bene, sono pronto per gara-1 contro Houston”, si affretta a dire Curry davanti alle telecamere. La realtà potrebbe non essere così tranquillizzante per Golden State, visto che l’All-Star n°30 degli Warriors esce quasi per ultimo – un’ora dopo la fine della gara – dagli spogliatoi dello Staples Center, e lo zoppicando. “La storia della nostra stagione”, sintetizza con una semplice ma accurata frase Bob Myers, il general manager dei californiani, che allude alle tante difficoltà che hanno contraddistinto l’annata dei campioni NBA in carica. A sommarsi a quelle vissute fin qui, ecco adesso il leggero infortunio alla caviglia di Curry – che comunque dopo una breve sosta in spogliatoio prima dell’inizio del secondo quarto ha regolarmente concluso la gara, chiusa con 24 punti – e anche un’analoga distorsione per Klay Thompson, visto anche lui zoppicare abbastanza pesantemente come conseguenza dell’infortunio riportato durante il terzo quarto dell’ultima sfida ai Clippers. “A questo punto della stagione ogni giocatore è un po’ stanco, la sfida è quella di non cedere mai né mentalmente né fisicamente. L’annata è lunga, ma i playoff poi arrivano a darci le giuste motivazioni”. A preoccupare – con la palla a due fissata per mezzogiorno e mezzo di domenica, orario di Oakland – è il pochissimo tempo concesso a Curry e Thompson per recuperare, 40 ore scarse: “Siamo abituati, succede spesso anche durante la stagione di giocare con poco intervallo tra una gara e l’altra”, dice Kevin Durant. Ma lui non ha i problemi alle caviglie dei suoi compagni, e gara-1 contro i Rockets non è una delle 82 partite di regular season. Sulla Baia trattengono il fiato, la prima partita della serie contro Houston sarà importante per capire lo stato di salute degli “Splash Brothers”.