Dura meno di dieci minuti la gara del n°30 degli Warriors, costretto a lasciare il campo dopo aver poggiato male a terra il piede destro. Un problema che in casa Golden State sperano non diventi nulla di grave: "Riposerà contro Memphis, ma in gara-1 ci sarà"
L’inutile vittoria di New Orleans passa inevitabilmente in secondo piano: a preoccupare gli Warriors infatti è il problema alla caviglia destra - definito prima come un lieve infortunio al piede – di Steph Curry; costretto a lasciare il parquet dopo meno di dieci minuti di gioco. Un palleggio laterale verso destra, una macchia sul parquet o semplicemente la suola che non regge bene: il piede del n°30 dei campioni NBA non tiene e carica sulla caviglia che si ritrova completamente girata. Non una novità per Curry, che per anni è stato costretto a combattere con la fragilità delle sue giunture. Nel post-partita le parole di Steve Kerr hanno in parte rassicurato tifosi e appassionati: “Tanto ghiaccio sulla caviglia, è rimasto fuori per questo. Pensiamo che le cose andranno per il meglio. È stata una storta, nulla più. Ma in questo momento della stagione nessuno ha voglia di rischiare”. L’ansia infatti sale perché tra quattro giorni Golden State sarà impegnata nel primo turno di playoff: un’avventura nella quale Curry vuole recitare come al solito da protagonista. Nel frattempo dovrà rinunciare senza troppi rimpianti all’ultima gara di regular season contro Memphis, così come fatto con la sessione di domande dei cronisti – dribblata per dirigersi subito verso casa a riposare. Le immagini girate da Anthony Slater – giornalista di The Athletic – mostrano un Curry sorridente mentre esce dall’arena camminando senza grossi problemi. Una fasciatura alla caviglia e poco altro, a un anno e mezzo di distanza da quando il 4 dicembre 2017, sempre allo Smoothie King Center, subì un infortunio che lo costrinse a restare fuori più di un mese. Un’ipotesi che tifosi, appassionati e addetti ai lavori non vogliono prendere neanche in considerazione.
New Orleans Pelicans-Golden State Warriors 103-112
Gli Warriors riescono lo stesso, senza problemi, a fare a meno di lui e di altri big – Kevin Durant fuori a causa di un’influenza non meglio specificata; Klay Thompson invece tira il fiato e tiene a riposo il ginocchio destro dolorante – nel successo contro i Pelicans: DeMarcus Cousins chiude con 21 punti e 12 rimbalzi, a cui sia aggiungono i 20 di Damion Lee e i 19 di Quinn Cook in uscita dalla panchina (Draymond Green chiude con zero punti a referto, ma nessuno se ne accorge dato l’impatto degli altri, nonostante restino fuori anche Andre Iguodala e Andrew Bogut). In panchina a guardare i compagni c’è anche Anthony Davis – fuori per la settima partita consecutiva - in quella che molto probabilmente sarà la sua ultima gara a New Orleans da giocatore dei Pelicans. O quantomeno come nome scritto all’interno del roster, visto che ormai da mesi vive da separato in casa. La sua maglietta con la scritta provocatoria che richiama il famoso motto conclusivo dei Looney Toons – “That’s All Folks” – ha fatto discutere molto più dei 30 punti realizzati da Jahlil Okafor o dai 26 con 12 rimbalzi di Christian Wood sempre più protagonista in questo finale di stagione. La speranza è che una volta andato via si possa tornare a parlare di campo.