Non era mai successo che una gara-7 di playoff NBA fosse decisa da un buzzer beater. È successo tra Toronto Raptors e Philadelphia 76ers, con il canestro di Kawhi Leonard che ha rimbalzato sul ferro per quattro volte prima di entrare. Un'immagine destinata a entrare nella storia della lega
”NBA, Where Amazing Happens” recitava uno degli slogan più famosi nella storia della lega. E in questi playoff sono già stati numerosi i momenti memorabili regalati dai protagonisti sul parquet, tra prestazioni storiche e giocate straordinarie. Pensavamo che il buzzer beater di Damian Lillard per eliminare gli Oklahoma City Thunder non potesse essere battuto, ma Kawhi Leonard probabilmente è andato oltre: non era mai successo nella storia della NBA che una gara-7 di playoff venisse decisa da un buzzer beater. E anche se il tiro di Leonard non è entrato in maniera pulita come quello di Lillard — anzi, ha rimbalzato per ben quattro volte sul ferro prima di trovare il fondo della retina, quindi con una notevole componente di fortuna —, quella della stella dei Raptors è stata una conclusione paradossalmente più difficile. Mentre Lillard ha avuto tutto il tempo di scegliersi la conclusione e creare la separazione dal marcatore (pur segnando da 11 metri, sia chiaro), Leonard aveva a disposizione solo 4 secondi per fare quello che voleva fare e aveva addosso un giocatore delle dimensioni mastodontiche di Joel Embiid, per di più con l'inerzia del corpo che lo spingeva fuori dal campo. “Nella serie contro gli Orlando Magic avevamo disegnato una situazione simile con 3 secondi da giocare, e mi presi subito il tiro invece di fare una finta e un palleggio” ha spiegato Kawhi dopo la partita. “Perciò stavolta sapevo che avevo qualche secondo da utilizzare piuttosto che tirare appena ricevuto il pallone. A quel punto ho cercato solo di crearmi lo spazio per tirare. Avevo Embiid addosso e lui è più alto e più lungo di me, perciò ho cercato il punto del campo che mi piace, quello su cui ho lavorato di più. Poi ho puntato a tirare in alto, perché qualche possesso prima quasi nello stesso punto avevo tirato corto. Quindi ho mirato più in alto che potevo mettendoci più parabola del solito. È stato bellissimo: non avevo mai provato una cosa del genere. È una benedizione avere la possibilità di farlo, è un momento che ricorderò per il resto della mia carriera".
Il motivo per cui i Raptors hanno preso Kawhi
Questa è quindi la genesi di uno dei tiri più incredibili della storia della lega, un buzzer beater - a differenza di quello sbagliato da Vince Carter nel 2001 sempre contro Philly - che ha salvato la stagione di Toronto e ha fatto scoppiare a piangere tutti, da Masai Ujiri in giù. Il capo della dirigenza canadese aveva deciso di sacrificare DeMar DeRozan e di correre il rischio di prendere Leonard con un solo anno di contratto esattamente per momenti come questo, per avere a disposizione un singolo giocatore in grado di risolvere una situazione, una partita e perfino una serie con una sola giocata. E anche se sarà per un solo anno, questo buzzer beater ripaga lo sforzo fatto: i Raptors sono di nuovo alle finali di conference per la seconda volta dopo quella del 2016, quando sulla loro strada trovarono i Cleveland Cavaliers poi campioni NBA. Quest’anno non c’è più LeBron James sulla loro strada, ma bensì Giannis Antetokounmpo e i Milwaukee Bucks: una squadra di cui hanno letto la targa per tutta la stagione, ma che adesso affrontano con una convinzione sconosciuta in passato: quella di poter avere dalla propria parte il miglior giocatore in campo. Sarà una sfida entusiasmante tra Giannis e Kawhi, i due migliori giocatori della Eastern Conference uno contro l’altro potenzialmente per sette partite. Ma al di là di quello che ci riserveranno le prossime due settimane, il buzzer beater di Leonard per decidere gara-7 è già nella storia della pallacanestro NBA.