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Playoff NBA: Toronto, occasione sprecata con un quarto quarto da incubo

NBA

Nell'ultimo periodo di gara-1 tra i canadesi segna solo Kyle Lowry (0/15 il resto della squadra), ma in generale l'attacco dei Raptors nei playoff appare troppo dipendente da Kawhi Leonard, limitato bene dai Bucks che lo costringono a tirare 10/26 dal campo

LOPEZ PROTAGONISTA, I BUCKS VINCONO GARA-1

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Un parziale di 16-0 nel primo quarto. Un vantaggio di 8 punti all’intervallo, con lo spauracchio Giannis Antetokounmpo sì già a 13 punti, ma anche con 13 tiri – un dato tutto sommato accettabile. Milwaukee – la squadra che in tutto l’anno ha fatto più ricorso al tiro da tre se si eccettuano gli Houston Rockets – all’intervallo ha già tirato 23 volte dall’arco, ma segnando solo 6 canestri. I Raptors sono avanti ancora di 7 alla fine del terzo quarto, quando anche la dea bendata sembra voler dare una mano e il tiro sulla sirena da nove metri di Pascal Siakam trova magicamente il fondo della retina. Insomma, gara-1 sembra quella giusta perché Toronto piazzi la vittoria a sorpresa e si riprenda già al via della serie il vantaggio del fattore campo, in mano ai Bucks per via di due vittorie in più (60 contro 58) ottenute in stagione regolare. Ma c’è ancora un quarto da giocare, l’ultimo, e in quei dodici minuti i Raptors buttano via tutto, quando il loro attacco si paralizza e solo Kyle Lowry cerca disperatamente di portare a termine il compito. La point guard dei canadesi segna 14 dei 17 punti di squadra, con 5/7 al tiro, gli unici 5 canestri fatti da Toronto nel periodo conclusivo. Il resto della squadra infatti confeziona un irreale 0/15 al tiro, producendo solo 3 punti, tutti dalla lunetta (due firmati Leonard e uno Siakam) e permettendo ai Bucks di chiudere la sfida segnando gli ultimi 10 punti della partita. Troppo poco attacco, un’accusa che coach Nurse e i suoi si sono sentiti ripetere spesso anche durante l’anno: “Se solo avessimo segnato qualche canestro in più – dice l’allenatore dei canadesi – ma prima di tutto i tiri vanno creati: se riusciamo a crearne di buoni e coinvolgere più giocatori offensivamente, le cose possono solo andar meglio”. Il rammarico dell’allenatore dei Raptors è condiviso da Fred VanVleet, che ammette: “Ovviamente abbiamo buttato via una grande opportunità: inutile nasconderlo, l’abbiamo proprio gettata nel cesso. Avevamo una chance di vincere ma non abbiamo eseguito bene”. Solo 1/5 per Danny Green, 2/11 anche per un giocatore solitamente affidabile al tiro come Marc Gasol, ancora troppo poco dalla panchina (5/15 e 12 punti contro i 23 della coppia Brogdon/Ilyasova a Milwaukee). 

Senza Leonard, l'attacco scompare

Non è che l’attacco dei Raptors in stagione regolare abbia fatto male, tutt’altro (più di 114 punti a sera, ottava produzione offensiva della lega, addirittura quinti per offensive rating, con 112.5 punti per 100 possessi – solo Warriors, Rockets, Blazers e Bucks a far meglio) ma soprattutto nei playoff la dipendenza da Kawhi Leonard è senza mezzi termini eccessiva. Un dato lo fotografa al meglio: nelle 13 gare fin qui disputate, con il n°2 in campo l’efficienza offensiva di Toronto viaggia a 112 punti per 100 possessi (secondo dato di squadra) ma quando l’ex Spurs non è in campo crolla verticalmente: i Raptors producono solo 83 punti per 100 possessi, di gran lunga il dato peggiore di squadra. Milwaukee ha pensato allora bene di fare di Leonard l’obiettivo n°1 del proprio game plan difensivo: l’All-Star dei Raptors ha chiuso con solo 10/26 al tiro, un net rating negativo (-4.4 con lui in campo) e contando il suo grande peso specifico all’interno dei canadesi (32.7% di usage rate anche in gara-1, il dato più alto tra tutti  i giocatori in campo – Antetokounmpo si ferma al 28.1%) il piano ha funzionato alla perfezione, tanto che i Bucks sono riusciti ad assorbire anche la miglior prestazione di questi playoff da parte di Kyle Lowry, mai oltre i 22 punti dall’inizio della postseason. Toronto non ha saputo neppure approfittare della pessima serata al tiro da fuori dei padroni di casa, che con l’eccezione di Brook Lopez (4/11) e del solito Malcolm Brogdon (3/6) hanno tirato sotto il 15% (4/27), subendo per tutta la sera l’assalto al tabellone offensivo delle ali di Milwaukee (4 rimbalzi in attacco per Antetokounmpo, 3 per Mirotic, oltre ad altri 4 di Lopez). Dai 15 palloni catturati a rimbalzo in attacco (un terzo del dato totale) i Bucks hanno ricavato 24 punti da seconde opportunità, contro i soli 13 di Toronto, che in generale ha perso il duello sotto le plance con un netto 60-45.