Una partita giocata (e vinta) da protagonista, il problema alla gamba che lo ha accompagnato sin dal primo quarto e il minutaggio record; Leonard non ha intenzione di mollare e scrolla le spalle di fronte a chi gli chiede dell'infortunio: "Continuerò a lottare, tra 48 ore ci sarò"
Una regular season intera trascorsa facendo attenzione, cercando di preservarne lo sforzo e l’impiego, proprio per poter disporre del miglior Kawhi Leonard una volta che la stagione fosse arrivata nel vivo. A un certo punto però, la gestione delle risorse con il conta-gocce e il cronometro diventa impossibile: con Toronto spalle al muro in gara-3 contro Milwaukee e una partita da vincere a ogni costo, il n°2 dei Raptors è dunque rimasto sul parquet per 52 minuti – nuovo massimo in carriera per lui – spremendo ogni stilla d’energia che aveva in corpo e chiudendo con 36 punti, nove rimbalzi, cinque assist e soprattutto con una vittoria che tiene in vita le speranze di qualificazione dei canadesi. Il copione è quello già visto più volte in questi playoff: Toronto ci prova, soffre, arranca e poi arriva Leonard e risolve tutto a modo suo. “Ama la pallacanestro – sottolinea Kyle Lowry, che continua a non rendere sempre al meglio in questi playoff – è questo che lo motiva: a quel punto non c’è infortunio o dolore che possa limitarlo, affronta qualsiasi cosa pur di vincere, come ha dimostrato anche questa volta”. Già, perché a rendere più complicata la serata del giocatore di San Diego State ci si è messo anche un problema alla gamba – manifestato sin dal primo quarto, dopo che una penetrazione era terminata con un atterraggio controllato sul parquet che lo aveva portato a toccarsi e tenersi la gamba, quasi accennando una smorfia di dolore (impossibile da vedere su quel volto impenetrabile). È bastato però un cenno di intesa con coach Nick Nurse in panchina e tutto si è risolto, un cenno e un "Ok" da lontano: “Sto bene, bisogna solo continuare a lottare. Tornerò sul parquet senza problemi”, sottolinea, respingendo al mittente le allusioni di chi lo immaginava già a riposo e in attesa di una ricca post-season, dopo aver ricordato al mondo NBA il suo valore con questi playoff. “Sì, me li sento tutti addosso questi 52 minuti”, prosegue con chi gli chiede conto del fatto che in carriera non era mai rimasto così a lungo sul parquet. “Sono i playoff, alla fine di ogni gara soffri inevitabilmente lo sforzo. Anche se giochi soltanto 30 minuti accusi il colpo. Ma io non sono preoccupato per il mio recupero, mi sottoporrò come al solito ai trattamenti, pronto a tornare a disposizione al massimo già tra 48 ore”. Leonard ha voglia di combattere fino all’ultimo, di godersi la battaglia il più a lungo possibile. I Bucks sono avvisati.