Il proprietario della squadra dell'Ohio ha avuto dei problemi di salute nelle scorse ore mentre era nella sede della Quicken Loans in Michigan - la sua azienda, proprietaria anche dell'arena dei Cavaliers: "Gilbert ha ricevuto immediatamente le cure e il suo ricovero procede per il meglio"
Il proprietario dei Cleveland Cavaliers Dan Gilbert è stato ricoverato d’urgenza per un principio d’infarto al Royal Oak Beaumont Hospital nei pressi di Detroit nelle scorse ore. Le sue condizioni sono stabili, stando a quanto riportato dal comunicato rilasciato dalla sua azienda e dai report dei cronisti del Michigan che hanno fornito ulteriori dettagli. Gilbert, 57 anni e volto noto della dirigenza dei Cavaliers, è il proprietario della Quicken Loans - azienda con sede nella downtown di Detroit, la zona che spesso frequenta per ragioni di lavoro - e nell’ultimo anno è stato a lungo impegnato nel rilancio della squadra di Cleveland dopo la partenza di LeBron James - con cui non ha mai avuto un rapporto idilliaco. Dal comunicato ufficiale si legge che: “Gilbert ha ricevuto immediatamente le cure mediche necessarie e il suo ricovero procede con un regolare decorso”. Queste le parole della società: “Le nostre preghiere e i nostri pensieri sono rivolti a Dan e alla sua famiglia, nella speranza che il recupero sia il più rapido possibile”. Nessun dettaglio legato alla prognosi è stato reso noto, dopo che le persone vicine al proprietario dei Cavaliers hanno chiesto il massimo riserbo sulla questione. Gilbert è un miliardario con tanti interessi economici (e non solo) tra l’Ohio e il Michigan, spesso partecipe a incontri ed eventi: mercoledì prossimo era previsto un suo intervento come speaker a una conferenza alla camera regionale di Detroit, che a questo punto potrebbe saltare - anche se nessuno ha fatto comunicazioni rispetto al ritorno alle normali attività da parte di Gilbert. I suoi Cavaliers si trovano al momento in una situazione delicata: dopo l’annuncio dell’ingaggio di John Beilein, l’allenatore dell’università del Michigan che siederà sulla panchina di Cleveland dal prossimo ottobre, la squadra dell’Ohio è già a lavoro per ricostruire un roster pieno di contratti pesanti (che lasciano poco spazio di manovra nella free agency), fuori dalla top-4 al prossimo Draft e a caccia di qualche scambio che permetta di rilanciare una franchigia in forte difficoltà.