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NBA Finals, Kevin Durant fuori per gara-1, DeMarcus Cousins in dubbio

NBA

I Golden State Warriors non potranno contare né su Kevin Durant (ufficialmente fuori) né su DeMarcus Cousins (in forte dubbio) per gara-1 delle finali contro i Toronto Raptors. “Mancano pochi giorni alle Finals, il momento non è semplice” ha spiegato coach Steve Kerr

Gara-1 Toronto-Golden State in diretta streaming su skysport.it nella notte tra il 30 e il 31 maggio alle 3.00 con il commento da Toronto di Flavio Tranquillo e Davide Pessina

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Non è esattamente una notizia, quanto piuttosto una conferma: Kevin Durant ufficialmente non ci sarà per gara-1 delle finali NBA, come ha detto anche coach Steve Kerr. “Penso che lo abbiamo già annunciato che non giocherà, vedremo come procedere giorno per giorno” ha spiegato dopo l’allenamento del lunedì. “Il fatto che ci siano diversi giorni di distanza tra le partite ci aiuta, perciò vedremo quando sarà in condizione di giocare”. Al momento non si sa neanche se Durant viaggerà con la squadra verso Toronto o se rimarrà sulla Baia a sottoporsi ad ulteriori trattamenti al polpaccio destro infortunato. D’altronde KD non si è ancora allenato in campo, almeno con la squadra: “Se ha fatto qualcosa non lo ha fatto con noi e comunque è stato qualcosa di molto leggero. So che ha fatto qualcosina di tiro, ma non ho parlato con Rick [Celebrini, capo dello staff medico degli Warriors] perciò non ne sono sicuro”. È plausibile che il fuoriclasse di Golden State salti anche gara-2 prevista per la notte tra domenica e lunedì, rimandando l’eventuale rientro – che non è comunque scontato, vista la natura particolare e delicata degli infortuni muscolari al polpaccio – alle gare in casa. Molto dipenderà ovviamente dall’andamento della serie e da quanta “urgenza” di vincere avranno gli Warriors dopo le prime due partite in Canada.

Anche DeMarcus Cousins in dubbio per le Finals

Paradossalmente DeMarcus Cousins potrebbe tornare in campo prima di KD, pur avendo subito un infortunio teoricamente più grave al quadricipite sinistro a metà aprile. Il lungo ha avuto un recupero confortante, ma le tempistiche della stagione rendono difficile un suo reinserimento in campo, come ha spiegato anche Kerr: “Il suo progresso è stato ottimo, ma il momento è complicato perché ha saltato due mesi. I lunghi ci mettono sempre un po’ di più a ritrovare il loro ritmo perché la velocità del gioco è altissima. Se fosse la regular season sarebbe facile: basta rimetterlo in quintetto, dargli dei minuti e farlo lavorare per ritrovare il suo ritmo. Ma stiamo per affrontare gara-1 delle Finals”. Insomma, il livello richiesto per rimanere in campo alle finali è un po’ troppo alto per le condizioni in cui è adesso Cousins, da quello che si può intuire leggendo tra le righe delle parole di Kerr: “Si è allenato due volte e sta lavorando sulla sua condizione fisica. La buona notizia è che il suo corpo sta rispondendo bene e il quadricipite non fa male, ma è ancora al lavoro sulla sua forma, perciò non è una dinamica semplice. Mi dispiace per lui: questo è uno dei motivi per cui è venuto qui, giocare ai playoff fino alle Finals. Ora ci siamo, gara-1 è a pochi giorni di distanza, non è una posizione semplice”. Non è più tempo di esperimenti, in pratica: mancano quattro vittorie per vincere il quarto titolo in cinque anni e i Golden State Warriors non possono permettersi di sperare nel ritorno di nessuno – neanche se si chiamano Kevin Durant e DeMarcus Cousins.