Alessandro Mamoli ci accompagna e ci mostra per 24 ore com'è vivere le finali NBA direttamente da Toronto: la preparazione al match, l'arrivo all'arena con largo anticipo e il lavoro sul parquet ben oltre il suono della sirena, pronti a fare i bagagli e partire poche ore dopo destinazione San Francisco
GARA-3: DURANT ANCORA FUORI, THOMPSON PROVA IL TUTTO PER TUTTO
La sveglia con 12 ore d’anticipo rispetto alla palla a due non è eccessiva ma necessaria per mettere assieme tutto quello di cui c’è bisogno per affrontare una sfida di finale NBA: una colazione abbondante e una lunga fase di preparazione e avvicinamento alla gara, con tanto di arrivo all’arena con comodo. Poi riprese, confronto con i protagonisti, conferenze stampa pre-partita, un giro inevitabile a Jurassic Park in attesa che inizi lo spettacolo sul parquet. A quel punto c’è chi va in cabina di commento e chi invece si prepara a registrare, intervista e raccontare il post-partita. Tutto tenendo d’occhio l’orologio e il fuso e l’invio necessario da fare a Sky Sport 24 per tenere sempre aggiornati gli appassionati davanti la TV e producendo contenuti per il sito e i social, in modo tale da non lasciarvi mai dai soli durante il periodo più elettrizzante della stagione. Una giornata piena, che meriterebbe di essere seguita da un lungo riposo: dopo gara-2 però c’è da prendere un volo alle 7 di mattina per trasferirsi a San Francisco. Con le finali NBA è così: uno spettacolo senza eguali, che non permette mai però di tirare il fiato e rallentare, come raccontato da Alessandro Mamoli in questo contenuto esclusivo che in 150 secondi sintetizza la frenesia e l’eccezionalità di un evento unico nel suo genere.