Nel terzo appuntamento dalle finali NBA, Davide Pessina rende onore ai Raptors, che guidati da un grande Lowry hanno saputo approfittare delle assenze in casa Warriors. Che hanno pesato più in difesa che in attacco
OAKLAND — Certo che nel valutare gara-3 vanno tenute in conto le assenze in casa Warriors, in campo senza Kevin Durant, Klay Thompson e Kevon Looney. Però “gli infortuni fanno parte dello sport e le squadre che perdono giocatori devono trovare altre risorse: Golden State in gara-3 non ce l’ha fatta”, dice una delle voci di Sky Sport, Davide Pessina. “Certo, 47 punti di Steph Curry e una gara solida di Andrew Bogut, ma i giocatori in uscita dalla panchina hanno concesso tantissimo in difesa, portando in campo poca fisicità e poca energia. Bisogna dare il giusto merito a Toronto però: occorre avere la maturità giusta per giocare partite del genere — sfruttando le assenza avversarie — e i Raptors l’hanno fatto, con pazienza, senza fretta, portando a casa il punto del 2-1”. Per trovare le ragioni della sconfitta dei dei campioni in carica per Pessina bisogna guardare alla metà campo dietro: “In gara-1 e in gara-3 in casa Warriors non ha funzionato la difesa. L’assenza di Klay Thompson si è sentita più qui che in attacco: le chiavi per pensare di poter reagire in gara-4 sono difensive, così come centrale sarà anche la questione della divisione dei minuti. Chi sarà chiamato a giocare di più dovrà farlo con aggressività e fisicità se i campioni in carica vogliono prolungare questa serie”. Anche perché dall’altra parte ci sono dei Raptors affamati, e analizzando gara-3 Pessina mette l’accento soprattutto sulla prestazione di un giocatore: “Kyle Lowry. Criticato un po’ fin qui — entrava in gara-3 con 20 punti totali e 11 assist, senza aver mai giocato con grande aggressività al tiro — dalla prima azione ha sempre attaccato, ha tirato bene, 5/9 da tra punti, 9 assist, ma soprattutto ha messo in mostra una grande gestione, una grande leadership, che ha anche permesso a Kawhi Leonard di non dover gestire sempre lui l’attacco. Attacco che è stato perfetto: oltre il 44% da tre punti e 6 canestri da tre di Danny Green, ritrovato in questa partita. Per lucidità e interpretazione una delle migliori partite di Toronto in tutti questi playoff”.