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NBA Finals, come Kawhi Leonard ha fatto perdere 6 milioni di dollari a McDonald’s

NBA

In Canada la nota catena di fast food ha stretto un accordo con i Toronto Raptors, regalando patatine gratis dopo una partita con almeno 12 triple a segno. L’arrivo di Kawhi Leonard in Ontario però ha fatto esplodere la passione dei tifosi e, di conseguenza, gli ordini al McDonald’s, presi d’assalto dopo i grandi risultati dei Raptors

Durante le partite della regular season NBA vi sarà sicuramente capitato di vedere i tifosi di casa “impazzire” improvvisamente durante l’ultimo quarto senza nessun motivo apparente, di solito con un avversario in lunetta. La motivazione molto spesso ricade nel cibo gratis da poter vincere in caso di due errori ai liberi da parte dell’avversario, che permette ai tifosi di riscuotere un taco o un sandwich dai rivenditori dell’arena. Nel luglio dello scorso anno McDonald’s ha stretto un accordo di questo tipo con i Toronto Raptors: per ogni partita con almeno 12 triple segnate dai canadesi, i tifosi avrebbero potuto riscuotere un cartoccio delle celebri patatine della compagnia di fast food. Un piano di sponsorizzazione che si basava sul numero di triple segnate dalla squadra nella stagione 2017-18 (11.8 di media) e che sembrava ragionevole allo staff marketing di McDonald’s, che aveva stimato circa 700.000 ordini di patatine da dover distribuire. Ebbene, l’arrivo improvviso di Kawhi Leonard in cambio di DeMar DeRozan ha sconvolto tutti, anche i quartieri generali di McDonald’s che hanno cominciato a sudare freddo.

Da 700.000 a oltre due milioni di patatine

A scriverlo è Jake Edmiston del Financial Post, che ha raccontato come i dirigenti abbiano cominciato a mandarsi messaggi preoccupati su come sarebbero potuti cambiare i loro piani con l’arrivo di Leonard (che non conoscevano nel dettaglio). “Abbiamo contattato i nostri contatti alla Maple Leaf Sports [l’azienda che controlla i Raptors, ndr] e abbiamo chiesto: ‘chi è questo qui? Che cosa significa?’” ha raccontato Chuck Coolen, uno dei dirigenti intervistati per il pezzo. “Loro ci hanno rassicurato che la trade avrebbe portato i Raptors al livello successivo, ed è quello che è successo”. Già, peccato che il successo di Leonard a Toronto abbia portato a triplicare il numero di ordini di patatine gratis: dalle 700.000 stimate infatti si è passati a oltre due milioni di cartocci regalati ai tifosi dei Raptors, il che equivale a circa 5.8 milioni di dollari di patatine andati in fumo. E non perché il numero di partite in cui i Raptors hanno superato quota 12 sia aumentato esponenzialmente: nel 2017-18 i canadesi avevano superato quella quota in 43 delle 82 partite disputate, più altre cinque ai playoff; quest’anno invece sono saliti a 44 in regular season e a 10 — and counting — nella post-season, complice il primo viaggio alle Finals nella storia della franchigia. 

Dove ci ha guadagnato McDonald’s

Semplicemente, allora, la campagna ha avuto successo sfruttando l’enorme popolarità guadagnata dalla franchigia nell’Ontario, portando molta più gente ai ristoranti McDonald’s rispetto a quanto preventivato. Basti pensare che dopo gara-1 delle Finals sono stati evasi un record di 80.000 ordini contenenti le patatine gratis, anche se la preoccupazione dei dirigenti non era tanto sui soldi andati in fumo, quanto sull’enorme mole di persone da dover soddisfare: “I manager ormai devono prepararsi: ‘OK, è giorno di patatine gratis, diamoci dentro’. In alcune situazioni può diventare una cosa folle e prendiamo un cuoco extra esclusivamente per le patatine” raccontano da McDonald’s. Alla fine, però, l’esperimento ha avuto enormi aspetti positivi, portando tantissime persone a scaricare l’app della catena (unico modo per “riscattare” le patatine gratis) e, ovviamente, un sacco di persone nei locali a comprare anche tanto altro oltre alle sole french fries. “Avevamo la possibilità di cambiare il numero di triple necessario per avere le patatine gratis all’inizio dei playoff, o di fermarlo del tutto. Ma alla fine ci siamo detti: ‘No, non ha senso fermarci ora. Questo è un bene per noi’. Siamo convinti che questa campagna ci ripagherà in futuro”.