Lo scambio tra Grizzlies e Jazz spedisce la point guard della Memphis del "Grit'n'Grind" nello Utah in cambio di Kyle Korver, Grayson Allen, Jae Crowder, la 23^ scelta al Draft e una prima scelta futura
Come spesso accade nelle ore immediatamente precedenti il Draft iniziano le grandi manovre sul mercato delle squadre NBA. In questo caso i Memphis Grizzlies – dopo aver salutato Marc Gasol, campione NBA a Toronto – hanno scelto di dire addio anche all’altro leader dell’ultimo decennio, quel Mike Conley che da mesi ormai era considerato sul piede di partenza. Lo scambio manda l’ex n°11 dei Grizzlies (e il suo pesante contratto, 65 milioni di dollari per le prossime due stagioni) nello Utah, in cambio di tre giocatori (Kyle Korver, Jae Crowder e Grayson Allen) e due prime scelte (quella dell’imminente Draft, alla n°23, e una prima scelta futura, esigibile nel 2020 o nel 2021 se tra la n°8 e la n°14 oppure negli anni successivi con diversi gradi di protezione per Memphis). Per Conley si tratta di un addio significativo alla squadra che da sempre è stata la sua, fin dalla scelta al Draft del 2007 con la n°4: l’ex giocatore di Ohio State lascia il Tennessee come leader all-time per punti, assist e partite disputate dei Grizzlies, e a 31 anni raggiunge una squadra come i Jazz che con Donovan Mitchell e Rudy Gobert a roster non nasconde le proprie ambizioni nella Western Conference. Utah così aggiunge un secondo realizzatore di livello a Mitchell – visto che proprio nell’ultima stagione Conley ha fatto registrare il suo massimo in carriera tenendo una media punti superiore ai 21 punti a sera – ma riesce allo stesso tempo nell’obiettivo di tenere in squadra Derrick Favors, pedina da cui coach Snyder e il front office non avrebbe voluto separarsi. Conley ha commentato il suo addio a Memphis su Twitter, con parole di grande gratitudine verso la città che lo ha accolto in uscita dall’università e che lui stesso non esita a definire casa: “Cos’altro posso dire sulla mia città! Siete stati voi a rendermi l’uomo che sono oggi. Memphis per me è casa. Sempre! È arrivato il momento di scrivere un nuovo capitolo! Sono felicissimo di dare tutto quello che ho ai Jazz e alla città di Utah [che però sarebbe uno stato, ndr]”. Sempre su Twitter si è manifestato anche Ricky Rubio, ovvero il giocatore che nell’ultimo anno ha ricoperto il ruolo di point guard titolare in casa Jazz e che ora, da free agent, vede messo in pericolo il suo ruolo all’interno della squadra: “…È il momento di essere felici. Non vale più la pena arrabbiarsi, essere tristi o pensare troppo. Lascio che le cose accadano e resto positivo”, il suo laconico messaggio pubblicato sui social. Il prezzo pagato dai Jazz per mettere le mani su un giocatore da molti considerato a livello All-Star anche se non ha mai ricevuto una convocazione per la partita delle stelle è però ovviamente significativo: Grayson Allen ha un po’ deluso nella sua prima stagione NBA in uscita da Duke, ma a 23 anni ha ancora tutte le chance di potersi affermare nella lega; Jae Crowder è un giocatore solido importante soprattutto in fase difensiva; Kyle Korver, dopo aver detto di considerare a 38 anni l’ipotesi del ritiro, è invece probabile abbia scelto di continuare per almeno una stagione, se non due.