Il centro spagnolo ha esercitato l’opzione a suo favore da 25.6 milioni per rimanere un altro anno in Canada. La sua permanenza potrebbe essere legata a quella di Kawhi Leonard, che sembra intenzionato a rimanere almeno un'altra stagione per difendere il titolo vinto
La decisione di Marc Gasol di rimanere all’interno del suo contratto, esercitando la player option da 25.6 milioni di dollari per la prossima stagione, non va letta solamente nell’ottica dei suoi interessi personali. Certo, se fosse uscito ora sul mercato sicuramente non avrebbe potuto ottenere un accordo su quelle cifre, anche se avrebbe potuto assicurarsi un contratto più lungo rispetto alla singola annualità. Ma in realtà la sua decisione potrebbe essere un indizio su come verranno costruiti i Toronto Raptors della prossima stagione: non è un mistero che tutto ruoti attorno alla decisione di Kawhi Leonard, il quale ha declinato l’opzione a suo favore ma pare intenzionato a rimanere in Canada almeno per un altro anno. La decisione di Gasol di rimanere per un solo anno va letta quindi nella direzione di un altro giro di giostra con questo gruppo, visto che anche altri due membri chiave della squadra campione come Kyle Lowry, Serge Ibaka e Fred VanVleet hanno un solo anno di contratto rimanente. Mancherebbe giusto la conferma di Danny Green, anche lui free agent, il quale però potrebbe preferire un accordo a lungo termine piuttosto che un annuale per massimizzare i propri guadagni dopo il secondo titolo NBA vinto. Viene comunque difficile pensare che Gasol sia rimasto nel contratto senza avere almeno un indizio su ciò che vorrà fare Kawhi, e al momento l’opzione “Difendiamo il titolo per un anno e poi ognuno per la sua strada” sembra quella più probabile. A pensarci bene è l’opzione più logica anche per i Raptors, che hanno sotto contratto solo Pascal Siakam, O.G. Anunoby e Norman Powell oltre la prossima stagione e possono facilmente premere il bottone della “ricostruzione” nel caso in cui le cose dovessero andare male e Leonard decidesse di andare via tra un anno. Ma questi sono discorsi per il futuro: al momento c’è una superstar da rimettere sotto contratto e un titolo da difendere, poi il resto si vedrà.