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NBA, Tilman Fertitta: "Westbrook e Harden per vincere subito: abbiamo al massimo 3-4 anni"

NBA

Il proprietario degli Houston Rockets spiega le mosse sul mercato dell'estate, l'urgenza di puntare al titolo e il motivo (personale) per cui la nuova coppia di superstar funzionerà bene assieme

IL MERCATO ROCKETS NEL SEGNO DELLA CONTINUITA'

Tilman Fertitta non è soltanto il proprietario degli Houston Rockets. Sua è anche la catena di ristoranti Landry’s, suoi gli hotel e casinò Golden Nugget, è il protagonista del reality show Billion Dollar Buyer e nel mondo della comunicazione il gruppo Fertitta Entertainment porta addirittura il suo nome. Nei prossimi giorni a definirlo arriverà anche la definizione di autore, visto che in settimana esce negli Stati Uniti il suo primo libro, “Shut up and listen” (Zitto e ascolta, la traduzione del titolo in italiano): “L’editore non voleva un libro sulla storia della mia vita, ma sull’atteggiamento che ho nel mondo degli affari: per me non esiste la parola ‘no’, tutto obbedisce alla regola del 95-5”, dice il proprietario dei Rockets. Che tradotto significa: il 95% di ogni cosa è giusto e funziona, il grande imprenditore scopre qual è quel 5% sbagliato e interviene per cambiarlo”. Una filosofia condivisa da tanti CEO nel mondo americano e che Fertitta applica anche ai suoi Rockets: “Quel 5% sta nel segnare i canestri decisivi nei momenti decisivi, o fermare gli avversari sui possessi chiave, di solito alla fine della partita. Sai segnare quando conta? Alcune squadre ci riescono, altre no. A volte noi ce l’abbiamo fatta, altre invece no. È in questo 5% che dobbiamo migliorare”. Per farlo Fertitta ha dato il via libera al general manager Daryl Morey per organizzare una delle trade più clamorose dell’estate, quella che ha portato Russell Westbrook a Houston in cambio di Chris Paul, spedito nell’Oklahoma: “Ammiravo il suo atletismo: penso sia proprio quello che ci mancava l’anno scorso”. Resta un azzardo, una mossa che mette uno di fianco all’altro due dei giocatori col più alto usage rate di tutta la lega, superstar affamate di possessi, palloni e tiri. “La chimica di squadra è fondamentale e qui abbiamo due ragazzi che si conoscono da una vita, che sono cresciuti assieme [a Los Angeles, ndr], che sanno come parlarsi. Con un rapporto del genere, qualsiasi cosa uno dica all’altro, non lo offenderà di certo perché la loro amicizia dura da sempre. Per questo sono certo che la chimica di squadra quest’anno sarà fantastica”. A differenza dell’ultima stagione? Fertitta non si sbilancia: “Non ero dentro il nostro spogliatoio, ma da quello che vedevo in campo Chris [Paul] e James Harden mi sembravano andare d’accordo. Le cose che si dicono le si dicono con un unico obiettivo: vincere – e nessuno vuole vincere più di Chris e James”, la spiegazione del proprietario dei Rockets. 

“Al massimo 3-4 anni la finestra per poter vincere”

Che però ha voluto cambiare, con un disegno ben preciso in testa: “Se non vinciamo nei prossimi tre-quattro anni, con ogni probabilità non lo faremo più nei prossimi dieci. La nostra finestra temporale per vincere è questa”, dice Fertitta, consapevole di quanto la squadra abbia dovuto concedere ai Thunder in termini di scelte future (quella del 2024 e del 2026, più la possibilità di scambiare quelle del 2021 e del 2025) per arrivare a Westbrook. “Ho appena rifirmato Eric Gordon che ha 30 anni, per i prossimi 4 possiamo contare su Russell, James, Eric e su Clint Capela. Le nostre due superstar hanno 30 anni, P.J. Tucker ne ha 34: la loro finestra temporale se vogliono vincere è questa, non dobbiamo farci scappare questa opportunità”. Anche se la competizione si è rafforzata, se non nella qualità sicuramente nella quantità, con tantissime squadre a puntare all’anello: “Facciamo la corsa su Clippers, Lakers, Jazz, Trail Blazers e Warriors e sarà divertentissimo. Bisogna essere onesti: alla fine probabilmente vincerà chi non avrà infortuni, chi sarà sano al momento giusto. Però sappiamo di avere una squadra profonda, che è quello di cui hai bisogno quando ci sono così tanti avversari, non solo a Ovest ma anche a Est: possono essere i Raptors, i Celtics, Philly o magari Brooklyn. Chi lo sa?”. L’ultimo pensiero di Fertitta è per l’allenatore di Houston, quel Mike D’Antoni che entra nell’ultimo anno del suo contratto senza un rinnovo: “Sono convinto resterà alla guida dei Rockets per tanto tempo ancora”, lo tranquillizza. Ma sarà il campo con ogni probabilità a decidere.