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NBA, Chicago celebra Derrick Rose e lui risponde coì: "Una statua? Meglio di no"

NBA

Questa notte, prima della gara interna contro New York, i Bulls celebreranno la “Derrick Rose Night”, evento studiato per salutare l’ex di entrambe le squadre recentemente ritiratosi dal basket giocato. E con l’occasione, Rose ha concesso una per lui rara intervista a Shams Charania di “ESPN” in cui ha ammesso che sarebbe onorato se i Bulls ritirassero la sua maglia numero 1, ma che farebbe volentieri a meno di una statua fuori dallo United Center di Chicago

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La “Derrick Rose Night”, con quella data (4/1/25) scelta per onorare i numeri di maglia vestiti all’high school e quindi con Bulls e Knicks, le due squadre pronte a scendere in campo, è finalmente arrivata. Una serata tutta dedicata al grande ex delle due squadre coinvolteritiratosi recentemente dal basket giocato, e nella quale i tifosi che accorreranno allo United Center potranno trovare tanti gadget speciali e oggetti ricordo e avranno un’altra possibilità di applaudire quello che per lungo tempo è stato un beniamino in grado di far sognare alla città il ritorno ai fasti degli anni Novanta. E Rose, noto per non gradire troppo l’esposizione mediatica, ha quindi deciso così di concedere una intervista a Shams Charania di “ESPN” in cui ha anche detto la sua sulle celebrazioni della serata e su quelle che potrebbero attenderlo in futuro.

La maglia si, la statua anche no

Charania, partendo dalle parole dell’ex compagno Taj Gibson, che aveva perorato la causa di un monumento dedicato a Rose da piazzare fuori dallo United Center, ha chiesto al diretto interessato della possibilità che i Bulls gli facciano una statua. La risposta di Rose, per molti versi sorprendente, è arrivata come d’abitudine senza grandi filtri: “Per come vengono costruite le statue ai giocatori oggi, dico: no grazie”. Parere diverso, invece, quello della prima scelta assoluta al Draft del 2008, quando si è parlato di maglia ritirata. “Vedere i Bulls ritirare la mia maglia mi piacerebbe moltissimo” ha affermato Rose, “sarebbe il mio modo per avvicinarmi alla lista dei migliori 75 di sempre, perché in fondo avendo vinto l’MVP penso di appartenere a un gruppo molto ristretto di stelle del passato e del presente”. 

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