Arriva da Toronto, una delle città più cosmopolite e multirazziali di tutto il nord America, la novità che permette alle donne di religione islamica di praticare il loro sport preferito in osservanza alla propria dottrina
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Toronto è una delle città più cosmopolite di tutto il mondo, quasi 3 milioni di persone di cui quasi la metà nata al di fuori dei confini del Canada. All’interno di questa fan base multietnica e multirazziale è nata e si è sviluppata quella Raptors-mania che ha fatto della squadra dell’Ontario il simbolo di un’intera nazione, come si è visto in occasione delle ultime finali NBA e del trionfo della squadra guidata da Kawhi Leonard. Proprio alla diversità dei loro tifosi devono aver pensato i responsabili marketing della squadra quando, in accordo con lo sponsor tecnico della lega, hanno deciso di mandare in produzione una linea di hijab con il marchio dei Raptors, riconoscendo così quella importante percentuale (vicina al 9% della popolazione) di tifosi islamichi presente in città e permettendo così alle donne musulmane di poter praticare il loro sport preferito in osservanza alla propria dottrina. Si tratta di una prima volta in assoluto nel panorama dello sport professionistico americano, un’iniziativa che ancora una volta esalta lo spirito inclusivo non solo della città di Toronto (tra le più multiculturali) ma della NBA stessa, da sempre attenta al rispetto di ogni minoranza. Dai Raptors ammettono di aver ricevuto ispirazione per il lancio di questo nuovo prodotto da una squadra femminile di pallacanestro formata da donne di religione islamica – le Hijabi Ballers – che regolarmente usano alcune delle facilities cittadine dove anche Kyle Lowry e compagni si allenano. Da qualche tempo sia la FIBA che la FIFA (in ambito calcistico) hanno ritirato il bando per cui la copertura del proprio volto era considerato un atto contraria alle regole sportive, permettendo così l’iniziativa promossa dai Raptors, che ha incontrato anche il favore del Consiglio Nazionale dei Musulmani Canadesi: “Una delle cose più belle dello sport è che ognuno può praticarlo. Per questo ringraziamo i Raptors per essersi resi protagonisti di questo passo importante”.