Le parole del gm Sean Marks cercano di mettere fine alle voci che volevano l'ex superstar degli Warriors in anticipo sulla tabella di recupero dopo la rottura del tendine d'Achille in gara-5 delle ultime finali NBA. "Ovvio che lui voglia giocare, ma noi non guardiamo alla prossima stagione ma al medio-lungo termine"
L’esempio delle scorse finali NBA ha fatto scuola: Kevin Durant torna, Kevin Durant non torna. Forse in gara-3, forse no. Forse in gara-4, forse no. Com’è finita – purtroppo – lo si sa: la stella degli allora Golden State Warriors è tornato in gara-5 e dopo una decina di minuti si è rotto il tendine d’Achille mettendo così fine alla sua stagione e condizionando fortemente quella successiva. Che inizia ufficialmente nel weekend, con l’apertura dei training camp, e Kevin Durant nuovo membro dei Brooklyn Nets impegnato in un processo di lenta guarigione e recupero. Due giorni dopo l’infortunio, occorso il 10 giugno scorso, è arrivata l’operazione e nei giorni scorsi anche le prime voci che il suo recupero stesso procedendo così bene da stimolare voci di un suo possibile rientro già durante il campionato 2019-20. Voci che il general manager dei Nets ha voluto immediatamente mettere a tacere: “La nostra aspettativa è che Kevin resti fuori tutta la stagione: non stiamo programmando di poterlo avere in squadra”, è la posizione ufficiale del club. “Il suo recupero sta andando molto bene, e sicuramente se chiedete a lui vi dirà che vuole tornare in campo e giocare: ovviamente ascolteremo il suo parere, che sarà fondamentale, ma ascolteremo anche quello del nostro staff medico. Non ho mai visto nessuno dedicarsi al lavoro in palestra in questo modo, il suo approccio è stato fantastico e trasmette entusiasmo a tutto il gruppo anche solo vedere la sua determinazione. La decisione sul suo rientro sarà una decisione di gruppo, che includerà ovviamente quello di Kevin, ma le aspettative al momento sono che lui salti tutta la stagione 2019-20”. Questo nonostante un recupero di 8 mesi metta un’ipotetica data di rientro a febbraio, posticipabile a marzo nel caso si dovesse allungare a 9 mesi – date comunque utili per vederlo in campo ai playoff. “Con Durant parliamo di uno dei più grandi agonisti di sempre, un giocatore che ama la competizione alla follia: è ovvio che voglia giocare, ma qui ci sono in ballo interesse maggiori. Per noi l’operazione Durant è un progetto a lungo termine [4 anni di contratto, di cui il quarto come player option, ndr], la prospettiva non è mai stata solo sulla prossima stagione. Il nostro obiettivo è far tornare uno dei migliori atleti al mondo nella sua miglior forma fisica possibile”. E memori dell’esperienza vissuta a Golden State, anche (se non soprattutto) per togliere più pressione possibile dalle spalle del giocatore, Sean Marks e i Nets scelgono la strada più prudente: Kevin Durant è fuori per la stagione. Almeno fino a nuova comunicazione.