
NBA, Enes Kanter e la battaglia contro il regime di Erdogan: “La libertà non è gratis”
Il giocatore dei Celtics è diventato un simbolo di libertà e giustizia, dopo che il mondo intero ha condannato la decisione di Erdogan di invadere la Siria. Kanter è un esempio di come ci possa opporre ai regimi dittatoriali, anche a costo di complicare (non poco) la propria vita. Una battaglia che il n°11 di Boston sta combattendo ormai da oltre tre anni: queste le tappe principali di una storia ancora lontana dalla sua conclusione

LUGLIO 2016 | Dopo il mancato golpe in Turchia, Erdogan emana leggi speciali e reprime ogni tipo di opposizione. Kanter sui social si schiera contro il presidente, ricevendo in risposta minacce di morte e rimanendo isolato rispetto all’opinione pubblica del proprio Paese
IL TWITTER DI KANTER
21 MAGGIO 2017 | Al termine della stagione NBA con i Thunder, Kanter vola in Indonesia per partecipare a dei camp di pallacanestro. Al suo rientro viene fermato dalla polizia in aeroporto in Romania e denuncia il fermo sui social. Scatta delle foto con gli agenti, sorride, ma in realtà il rischio grosso è quello di essere estradato nel suo Paese
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22 MAGGIO 2017 | Un momento che fa da spartiacque nella vicenda. Kanter ritorna negli USA passando da Londra e, scampato il pericolo, attacca: “Erdogan è l’Hitler del 21° secolo”, afferma senza mezzi termini in una conferenza stampa, continuando a denunciare le violenze compiute dal presidente contro gli oppositori politici

27 MAGGIO 2017 | In Turchia viene spiccato un mandato di cattura nei suoi confronti: “É un terrorista”, l’accusa del governo che lo ritiene un uomo vicino a Guler - oppositore politico accusato di essere l’organizzatore del golpe del luglio 2016 e rifugiato negli USA. A dimostrare la colpevolezza di Kanter sarebbe un app scaricata sul cellulare: ByLock, che permette di scambiare messaggi in maniera privata e secondo Erdogan arma di propaganda dei terroristi
MANDATO DI CATTURA PER KANTER: LEGGI L'ARTICOLO
GIUGNO 2017 | Non potendo colpire il diretto interessato, Erdogan passa all’attacco contro la famiglia: in Turchia viene arrestato il padre di Kanter, accusato di essere vicino alla rete terrorista di cui fa parte suo figlio
SOTTO ATTACCO LA SUA FAMIGLIA: LEGGI L'ARTICOLO
DICEMBRE 2017 | Arriva la prima condanna da parte di un tribunale turco: Kanter è colpevole di aver diffamato Erdogan e dovrà scontare ben 4 anni di prigione. Pena più pesante rispetto al solito: l’aggravante nel suo caso è quella di avere tanti follower su Twitter e dunque essere in grado di raggiungere più persone con le sue parole d’accusa
ARRIVA UNA PRIMA CONDANNA: LEGGI L'ARTICOLO
GIUGNO 2018 | Viene condannato anche il padre di Kanter: ben 15 anni di reclusione, che non vengono in parte condonati dopo la lettera pubblicata sui giornali con cui la famiglia si dissocia dalle parole pronunciate dall’allora giocatore dei Knicks
CONDANNA ANCHE PER IL PADRE DI KANTER: LEGGI L'ARTICOLO
GENNAIO 2019 | Ed è proprio con la squadra di New York che Kanter non può partecipare al London Game - sfida disputata sul suolo europeo: “Le spie turche potrebbero uccidermi”, racconta ai cronisti, convinto che il ritorno nel Vecchio Continente sarebbe complicato da gestire per la sua sicurezza
LONDRA VIETATA A KANTER: LEGGI L'ARTICOLO
8 GENNAIO 2019 | Le sue accuse e la mancata partecipazione alla partita di Londra scatenano la reazione della federazione e del governo turco. Contro di lui si scaglia Hedo Turkoglu, vecchia conoscenza NBA diventato adesso un uomo molto vicino al presidente turco. Kanter non perde occasione e risponde in maniera dura: “Sei il cagnolino di Erdogan”
INIZIA LA POLEMICA CON TURKOGLU: LEGGI L'ARTICOLO
15 GENNAIO 2019 | La stampa americana (e non solo) lascia ampio spazio alle sue parole, come fatto ad esempio dal Washington Post che pubblica un articolo firmato da lui e in cui Kanter denuncia la situazione complicata nel suo Paese
L'EDITORIALE DI KANTER: LEGGI L'ARTICOLO
17 GENNAIO 2019 | La risposta da parte della Turchia non si fa attendere: viene inviata una richiesta all’Interpol in cui si sottolinea l’urgenza di arrestare Kanter, “Un pericoloso terrorista”. Una comunicazione ignorata dalle autorità statunitensi
"KANTER TERRORISTA": LEGGI L'ARTICOLO
MARZO 2019 | Turkoglu inizia anche a mettere in discussione “tecnicamente” quello che ormai è diventato un avversario politico: “Kanter usa la NBA per fare propaganda terroristica, crea inutilmente un allarme che non esiste. Altrimenti non giocherebbe”
LE PAROLE DI TURKOGLU: LEGGI L'ARTICOLO
MAGGIO 2019 | Kanter scompare dai social NBA in Turchia: a Portland gioca bene, ma restano soltanto i volti e le cifre dei compagni su Twitter. Un episodio non isolato: in una grafica pubblicata comprendente i giocatori turchi, il volto nel n°00 dei Blazers non era stato inizialmente inserito
KANTER CENSURATO IN TURCHIA: LEGGI L'ARTICOLO
MAGGIO 2019 | Niente finali di Conference in TV in Turchia: Portland si gioca l'accesso alle Finals contro Golden State, ma la televisione che gestisce i diritti oscura le sfide playoff (da oltre tre anni le partite di Kanter non vanno in onda nel suo Paese)
GARE OSCURATO IN TV: LEGGI L'ARTICOLO
OTTOBRE 2019 | Dopo l’attacco ai curdi e l’ennesima dimostrazione di forza, Kanter torna a criticare il presidente turco: “Erdogan non mi fa paura, non resterò mai in silenzio”
LE PAROLE DI KANTER: LEGGI L'ARTICOLO
15 OTTOBRE 2019 | In uno degli ultimi tweet Kanter, dopo che la sua storia è diventata un simbolo per la libertà di parola e di dissenso, ci tiene a sottolineare quanto sia complicato sopravvivere a una situazione così complicata: “La libertà non è mai gratis”
IL TWITTER DI KANTER