Dopo una fase centrale di stagione in cui sembravano aver trovato il loro passo, vincendo anche la Emirates NBA Cup, nelle ultime tre settimane i Bucks sono sprofondati in una nuova crisi. Con 8 sconfitte nelle ultime 12 partite, l’arretramento in classifica a Est e le incognite circa il rientro di Damian Lillard, il rischio concreto è che l’annata di Milwaukee si chiuda con l’ennesimo flop. E Giannis Antetokounmpo, protagonista di una regular season a livelli di MVP, potrebbe anche aver esaurito la pazienza
Non c’è davvero pace in casa Bucks, perché dopo la notizia della trombosi al polpaccio che terrà fuori Damian Lillard per un periodo di tempo al momento non definibile la squadra prosegue nel periodo nero aperto da ormai tre settimane. Nella notte, infatti, è arrivata l’8^ sconfitta nelle ultime 12 partite, una batosta netta subita per mano dei Knicks tra le mura di casa del Fiserv Forum. Milwaukee, che giusto lo scorso fine settimana sembrava poter dare una svolta grazie alle vittorie sul campo dei Lakers e a Sacramento, pare quindi essere ripiombata in una crisi profonda. Una crisi che ha comportato anche uno scivolamento verso il basso nella classifica della Eastern Conference. Quel 4° posto che fino all’inizio di marzo sembrava saldamente nelle mani dei ragazzi di coach Doc Rivers si è infatti trasformato in un 6° postoche porrebbe premesse ben diverse alla primavera della squadra. E se il rischio play-in appare remoto perché a separare i Bucks da Atlanta rimane un ‘cuscinetto’ di 5 vittorie, sulla prospettiva a breve termine, e ancor di più su quella a lungo termine di Milwaukee si stagliano ombre parecchio ingombranti.
Giannis non basta e il tempo passa
30.2 punti, 12 rimbalzi, 6 assist di media a partita, tirando con il 60.1% dal campo. Le medie su cui sta viaggiando la stagione di Giannis Antetokounmpo sono in tutto e per tutto quelle di un potenziale MVP, anche se il greco appare un passo indietro rispetto agli imprendibili Shai Gilgeous-Alexander. Eppure, nonostante una regular season giocata fin qui esprimendo quella che è forse la miglior pallacanestro della sua carriera, Giannis non è riuscito a trascinare dietro si è una squadra che, a maggior ragione in assenza di Lillard, non sembra davvero attrezzata per competere con le altre big dell’Est. Il tabellone dei playoff, al momento, vedrebbe i Bucks di fronte a una sfida tutt’altro che agevole con New York al primo turno dei playoff, ma a preoccupare a Milwaukee è soprattutto la prospettiva futura. La struttura salariale, che presenta tra l’altro il 6° monte stipendi della lega, non concede infatti nemmeno grandi margini sul mercato per la prossima estate e la squadra parrebbe destinata a navigare attorno alla mediocrità laddove le varie Cleveland, Boston, la stessa New York, ma anche squadre in crescita come Indiana, Detroit e Orlando dovrebbero restare protagoniste a Est anche nei prossimi anni. E il timore vero per i Bucks, più che quello di un’altra conclusione amara di stagione ormai quasi inevitabile, è che Antetokounmpo, 31 anni il prossimo dicembre e alla sua 12^ stagione in NBA, in assenza della possibilità concreta di lottare per il titolo possa davvero pensare di cambiare aria.
