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NBA, Giannis Antetokounmpo difende il titolo: “Harden MVP? Il trofeo è a casa mia”

NBA

Giannis Antetokounmpo ha parlato prima dell’inizio della stagione che lo vede favorito per ripetersi come MVP: “I Rockets pensano che Harden dovesse vincere l’MVP? Il trofeo è a casa mia. L’anno scorso forse non ero pronto a vincere. Ho imparato tanto da Kawhi Leonard: era calmo, ma in missione per vincere”

I general manager della NBA si sono espressi: secondo il loro parere, Giannis Antetokounmpo è destinato a ripetersi come MVP della prossima stagione NBA. Chissà però cosa ne pensano a Houston, visto che nella scorsa stagione i Rockets hanno fatto una lunga campagna a sostegno di James Harden, contestando il premio di MVP con un tweet nella sera della consegna del trofeo. “È la loro opinione, ovviamente sono dalla parte di James. Io non dirò mai di essere un giocatore migliore di lui” ha detto Antetokounmpo in un’intervista con Yahoo Sports prima del via della stagione. “Ma il trofeo è a casa mia” ha però aggiunto, sottolineando come il giudizio dei votanti sia comunque andato in suo favore — e neanche di pochissimo, visti i 941 punti accumulati dalla stella dei Bucks contro i 776 del Barba.

Giannis: “L’anno scorso non ero pronto a vincere, ho imparato tanto da Kawhi”

Antetokounmpo ricomincia la sua avventura in NBA con il ricordo delle finali di conference ancora ben piantato nella testa, ammettendo di aver perso il sonno per diverso tempo dopo la sconfitta contro i Toronto Raptors. “Quando sono arrivato a quel momento, forse non ero pronto. Forse il mio gioco non era pronto” ha ammesso con grande trasparenza. “Ma va bene, fin tanto che riesci a imparare qualcosa. Non voglio cercare scuse: abbiamo perso quattro partite in fila [in stagione fino a quel momento non ne avevano mai perse più di due, ndr]. Devo migliorare nel trovare i miei compagni: non posso lasciare che i raddoppi mi distraggano e mi impediscano di esprimere il mio gioco. Ci dobbiamo lavorare”. Un esempio su come gestire certe situazioni può essere quello di Kawhi Leonard, dal quale Antetokounmpo pensa di aver imparato molto: “Ha segnato tutti i liberi. Era sempre calmo. Quando arrivava un raddoppio, faceva girare il pallone ma poi lo riceveva di nuovo. Era aggressivo, ma senza perdere la sua calma: era davvero in missione”.

La fedeltà ai Bucks, il ruolo di leader e quel contratto da firmare a fine anno

Una missione che per Antetokounmpo significa il titolo NBA, un traguardo da raggiungere in tempi brevi anche per mettere nero su bianco il suo futuro a Milwaukee. Immediatamente dopo l’eliminazione per mano dei Raptors, infatti, un articolo di ESPN ha rivelato come le Finals siano l’obiettivo minimo per i Bucks per rinnovare il contratto nell’estate del 2020, quando Antetokounmpo potrà firmare una ricchissima estensione da 250 milioni di dollari in cinque anni. Giannis prese malissimo la pubblicazione di quell’articolo abbandonando la conferenza stampa al momento di una domanda (non legata al suo futuro) della giornalista che lo aveva firmato, ma le speculazioni sul suo futuro non sono destinate a diminuire per quanto lui cerchi di spegnerle sul nascere: “Tutti vogliono vincere il titolo, e così anche io. Ma dobbiamo farlo nella maniera giusta: magari non sarà quest’anno o neanche tra due” ha detto a Yahoo. In ogni caso il greco ha detto di non voler avere responsabilità sulla costruzione della squadra (“Non voglio scavalcare nessuno: apprezzo il fatto che si fidino di me, ma il mio lavoro non è quello di fare il GM”), quanto piuttosto di voler migliorare come leader: “Devo essere più vocale, accettare di più le critiche dei miei allenatori e compagni. La mia squadra sa chi sono e ha fiducia in me: sanno che darò sempre tutto per questa franchigia”. Due anni e mezzo fa giurò fedeltà ai Bucks utilizzando una canzone di Kendrick Lamar: ora è il momento di raccogliere i frutti nella stagione che sta per cominciare.