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NBA, rissa tra Embiid e Towns: pugni, spinte ed espulsione per entrambi. VIDEO

NBA

I due lunghi, mai stati amici e spesso protagonisti di discussioni a distanza, sono stati entrambi allontanati dal parquet dopo un duro scontro nel terzo quarto tra strattoni, spinte e pugni andati a vuoto: "Sono abituato ai leoni, oggi mi ha aggredito un gatto", commenta Embiid

Joel Embiid e Karl-Anthony Towns, dopo anni di provocazioni a distanza, sono passati alle maniere forti - espulsi entrambi dopo una rissa nel terzo quarto della sfida vinta in casa da Philadelphia. Con i T'Wolves in attacco ma sotto di 20 lunghezze, i due si sono aggrappati sotto il canestro opposto dopo l'ennesimo contatto, provando reciprocamente ad affondare il colpo. Towns si è agganciato per primo all'avversario, poi la situazione è degenerata: soltanto l'intervento di allenatori e compagni di squadra (con Ben Simmons che ha bloccato Towns a terra tenendolo per il collo) è riuscito a placare la loro furia. "Da un incrocio di braccia sotto canestro si è passati a una vera e propria rissa", racconta uno dei tre arbitri, che dopo il replay dell'azione ha subito espulso entrambi. A fine gara, coach Brett Brown ha ostentato sicurezza riguardo una possibile sospensione di Embiid: "Non ho visto nessun pugno da parte sua e non è stato lui a provocare e istigare". Lo stesso Embiid ha raccontato ai cronisti che non c'erano stati in precedenza incidenti durante il match che lasciassero immaginare un finale del genere: "È una reazione venuta fuori dal nulla. Credo che si possa capire molto guardando i tre possessi precedenti in post. Ho fatto quello che ho voluto e poi nell'ultima azione, dopo aver forzato la palla persa ed essere ripartiti in transizione, ricordo soltanto che mi è saltato addosso. La pallacanestro è anche questo, lo so e non mi tiro indietro". E non si è tirato indietro neanche sui social, dove è andato in scena il secondo round della loro rissa.