Cresciuto nel mito di Allen Iverson, sul cui stile ha modellato il suo modo di giocare a basket, Trey Burke ha avuto la bella sorpresa di vedere "The Answer" indossare la sua maglia n°23 all'opener stagionale dei Sixers. Perché tra i due c'è un rapporto speciale
La sconfitta a Los Angeles dei San Antonio Spurs lascia i Philadelphia 76ers come ultima squadra imbattuta (4 partite, 4 successi) in questo avvio di stagione 2019-20. Una partenza che non fa altro che rafforzare l’opinione di chi vede i Sixers pronti a tornare a competere per l’anello, com’era successo – l’ultima volta – nel giugno 2001, in finale NBA contro i Lakers. Quella squadra era la squadra di Allen Iverson, MVP NBA quell’anno e anche MVP dell’All-Star Game disputato a Washington. Lo stesso Iverson che non ha voluto mancare alla prima casalinga dei nuovi Sixers, quelli che – trascinati da Joel Embiid, Ben Simmons, ma anche Al Horford e Tobias Harris – vogliono ritornare a competere per il titolo. Curiosa però la scelta di look di “The Answer”, in prima fila al Wells Fargo Center non con la maglia n°21 di Embiid, né con quella n°25 di Simmons. Iverson ha scelto il 23, il numero di Trey Burke, appena arrivato (in estate) nella città dell’amore fraterno dopo una carriera NBA che lo ha già visto in 4 squadre (Utah, Washington, New York e Dallas, da dove proviene) ma soprattutto dopo una carriera liceale a Michigan che lo aveva messo in luce come uno dei migliori realizzatori d’America. Proprio come il suo idolo, Allen Iverson: “È sempre stato il mio giocatore preferito, da ragazzino”, racconta Burke, una confessione neppure troppo difficile da immaginare ammirandolo in campo, per via di uno stile di gioco modellato quasi a specchio su quello del n°3 di Philadelphia. “Era un piccoletto che faceva cose da giganti, e una guardia minuta come me trovava in lui l’ispirazione che cercava. Fare sempre il massimo è l’obiettivo di chiunque e vedere uno come Iverson, che ci è riuscito nel corso di tutta la sua carriera, con performance di altissimo livello, per me è stato il massimo dell’ispirazione”. Una stima ricambiata quindi dal gesto di “The Answer” di presentarsi a bordocampo proprio con la maglia di Burke, anche a dimostrazione della vicinanza con cui la leggenda dei Sixers segue la squadra di oggi: “Se la paragoniamo alla nostra, questa squadra è ancora migl…”, azzarda Iverson prima di fermarsi a metà frase. “No, non lo so, non posso dire che siano più forti di noi: anche perché dovrebbero vedersela con uno come me”.