NBA, risultati della notte: vincono Gallinari e Melli, Belinelli ko con Boston
Tutti gli italiani in campo nella notte. Gallinari guida OKC al successo su Golden State con 21 punti, mentre Melli perde il quintetto e gioca meno di 5 minuti nella vittoria di New Orleans a Charlotte. Nove punti per Belinelli nella pesante sconfitta interna di San Antonio contro Boston, che perde Gordon Hayward per infortunio. Vittorie esterne per Dallas e Houston guidate da Luka Doncic e James Harden
OKLAHOMA CITY THUNDER-GOLDEN STATE WARRIORS 114-108 | Quarta vittoria stagionale per i Thunder, di cui la metà sono arrivate contro i Golden State Warriors. Quella di stanotte è stata meno netta rispetto a quella di due settimane fa in orario pomeridiano, con gli Warriors che si sono battuti fino alla fine rimontando 23 lunghezze di svantaggio e portando la sfida sull’84 pari all’inizio dell’ultimo quarto. Poi un parziale di 9-0 guidato da Chris Paul (16 punti e 9 assist) ha rimesso le cose a posto per OKC
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Il migliore per i padroni di casa è stato ancora una volta Danilo Gallinari, autore di 21 punti (superata quota 8.888 in carriera, lui è che è nato l'8/8/88) con 6/11 dal campo, 4/6 da tre e 5/6 ai liberi, aggiungendo anche 5 rimbalzi e 3 assist alla sua prestazione. Proprio gli assist sono stati la chiave dei Thunder: dei 43 canestri realizzati ben 30 sono arrivati da passaggi dei compagni, con altri tre giocatori in doppia cifra oltre a Gallinari e CP3 (Schroeder 16, Adams 13 e Gilgeous-Alexander 12)
I 21 PUNTI DI DANILO GALLINARI PER SUPERARE QUOTA 8.888
Sono cinque anche i giocatori in doppia cifra degli Warriors, a cui non è bastato un D’Angelo Russell che si è acceso nel terzo quarto (17 dei suoi 30 punti sono arrivati in quella frazione) e un Alec Burks da 23 punti, seguito dai 18 di Glenn Robinson III e le doppie cifre di Willie Cauley-Stein e Marquese Chriss. Per Golden State si tratta dell’ottava sconfitta sulle dieci gare finora disputate
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CHARLOTTE HORNETS-NEW ORLEANS PELICANS 110-115 | Tornano a vincere i Pelicans, che come promesso da coach Alvin Gentry rivoluzionano il quintetto togliendo sia Nicolò Melli che Jahlil Okafor e mettendo al loro posto Kenrich Williams e Derrick Favors. Ne ottiene cinque giocatori tutti in doppia cifra guidati dai 25 di Brandon Ingram e i 22 di JJ Redick (schierato al posto dell’infortunato Lonzo Ball), a cui si aggiungono i 15 di Williams e le doppie doppie di Jrue Holiday (12+11 assist) e Favors (10+10) nel successo sul campo di Charlotte
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Per Nicolò Melli solo un cameo da meno di cinque minuti a inizio secondo quarto, il giocatore meno utilizzato tra gli undici scesi in campo. Per lui zero punti a tabellino con due errori al tiro (entrambi da tre), un rimbalzo in attacco, tre palle perse (un’infrazione di passi, un piede fuori dal campo che gli ha tolto una tripla a segno dopo la revisione degli arbitri e un tentativo fallito di tirare il pallone contro un avversario per guadagnare la rimessa) e -11 di plus-minus
MELLI SEGNA DA TRE MA HA IL PIEDE FUORI DAL CAMPO
Quello delle palle perse è stato un tema per tutta la partita, con gli Hornets che non sono riusciti a capitalizzare sulle 26 commesse dai Pelicans. La squadra di coach Borrego si è fatta rimontare i cinque punti di vantaggio con cui aveva cominciato l’ultima frazione, raccogliendo una sconfitta nonostante i sei giocatori in doppia cifra (Devonte’ Graham il migliore con 24)
SAN ANTONIO SPURS-BOSTON CELTICS 115-135 | Settima vittoria consecutiva per i Boston Celtics, che vincono di 20 anche in casa degli Spurs e si lanciano sempre di più al primo posto nella Eastern Conference, chiudendo forse la loro prestazione più impressionante della stagione. Merito dei 30 punti di Jaylen Brown, dei 26 con 8 assist di Kemba Walker e i 19 di Jayson Tatum, toccando i massimi stagionali per punti segnati (135), punti nel primo quarto (39) e nel primo tempo (72)
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La brutta notizia in casa Celtics arriva però dall’infortunio di Gordon Hayward: l’ala si è infatti procurata una frattura nella mano sinistra in uno scontro con LaMarcus Aldridge al termine del primo tempo e potrebbe averne anche per più di un mese, specialmente se dovesse sottoporsi a operazione chirurgica. Un vero peccato per un giocatore che in questo inizio di stagione era sembrato tornare ai suoi livelli con la maglia di Utah, anche se ovviamente si tratta di un infortunio minore rispetto a quello di due anni fa all’esordio
LE IMMAGINI DELL'INFORTUNIO DI GORDON HAYWARD
Per gli Spurs una prestazione davvero sconcertante, finendo sotto anche di 22 lunghezze senza mai mostrare aggressività o fisicità fin dal 19-3 di parziale iniziale, come sottolineato anche da coach Popovich dopo la gara. Neanche la classica sostituzione di tutto il quintetto dopo cinque minuti è riuscita a svegliare la squadra, con Marco Belinelli che ha chiuso con 9 punti (massimo stagionale pareggiato con 3/7 al tiro di cui 2/3 da tre), un rimbalzo e 3 assist in 18 minuti e mezzo, unico giocatore positivo per plus-minus tra quelli della rotazione. Il migliore per i padroni di casa è stato DeMar DeRozan con 22 punti seguito dai 20 di Patty Mills
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MEMPHIS GRIZZLIES-DALLAS MAVERICKS 122-138 | Non passa giorno senza che Luka Doncic continui a meravigliare tutti con il suo talento. In back-to-back dopo la sconfitta interna coi Knicks e senza Kristaps Porzingis per non sovraccaricare le sue ginocchia, il rookie dell’anno in carica ha smantellato Memphis con 24 punti, 14 rimbalzi e 8 assist in tre quarti, sedendo per tutta l’ultima frazione con la gara ormai in ghiaccio
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A chiudere i conti ci ha pensato una panchina in grandissimo spolvero: Tim Hardaway Jr. ha chiuso con 20 punti, seguito dai 17 di Justin Jackson, i 13 di Jalen Brunson e gli 11 di Dwight Powell. Se a questi uniamo i 16 di Seth Curry, gli 11 a testa di Kleber e Finney-Smith e i 9 di Marjanovic (in campo al posto di Porzingis), ecco spiegato il massimo stagionale per la squadra di coach Carlisle
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Ai Grizzlies, arrivati alla settima sconfitta su nove partite, non sono bastati i 23 punti con 10/17 dal campo di Jaren Jackson Jr. e i 18 di Jae Crowder, con Ja Morant tenuto a riposo dopo un inizio di stagione giocato a 100 all’ora e Brandon Clarke alle prese con problemi alla schiena. Concedere 125 punti di media nelle ultime tre gare non può essere accettabile neanche per una squadra con nessuna ambizione di classifica: “Le 18 triple che hanno segnato ci hanno reso la vita difficile” ha detto coach Jenkins
CHICAGO BULLS-HOUSTON ROCKETS 94-117 | Era solo una questione di tempo prima che James Harden ritrovasse la precisione dalla lunga distanza che sembrava averlo abbandonato nelle prime due settimane di regular season. Dopo un primo quarto da 1/5 da tre punti, il Barba si è scatenato segnando 8 delle successive 14, chiudendo con 42 punti, 10 rimbalzi e 9 assist, mancando di poco la prima tripla doppia stagionale
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La terza vittoria consecutiva dei Rockets (che hanno ora un record di 6-3) porta anche la firma dei 26 punti di Russell Westbrook, seguito dalla doppia doppia da 16+20 di Clint Capela e gli 11 di Danuel House, prendendo il controllo della gara con un parziale di 24-7 nel secondo quarto e poi legittimandolo con uno da 30-9 nella ripresa, volando a +32 senza più voltarsi indietro
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Per i Bulls è la sesta sconfitta nelle ultime otto, ottenuta nonostante un quintetto tutto in doppia cifra a cui si sono aggiunti anche Coby White e Thaddeus Young dalla panchina, ma senza nessuno che sia andato oltre quota 13 punti. Il motivo? Un terrificante 4/32 al tiro dalla lunga distanza a cui i 64 punti nel pitturato non sono riusciti a sopperire. Sulle difficoltà nel tiro pesante ha probabilmente pesato l’assenza di Otto Porter, che dopo l’infortunio al piede cammina senza stampelle ma è ancora lontano dal ritorno in campo
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