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NBA: Marc Gasol, pochi tiri ma grande impatto (anche in attacco) per i Toronto Raptors

NBA
©Getty

Il lungo spagnolo ha chiuso contro Brooklyn con 17 punti e 15 rimbalzi, entrambi massimo in stagione. Cifre ben al di sopra delle medie raccolte in queste prime settimane, in cui sta concludendo poco e male. Nonostante questo però la sua presenza sul parquet è preziosa per Toronto, che senza di lui fa fatica in entrambe le metà campo

Basso profilo, grande resa: la regular season di Marc Gasol, il giocatore più vincente in questo 2019, è iniziata contro ogni aspettativa della vigilia in maniera poco incisiva (in attacco), ma i Raptors non sembrano averne risentito molto in queste settimane. Nella partita contro Brooklyn invece sono arrivati per il lungo spagnolo 17 punti e 15 rimbalzi, entrambi massimo in stagione. Gli 11 tentativi dal campo contro i Nets rappresentano la seconda prestazione con più conclusioni della sua stagione. Un’eccezione che a Toronto sperano diventi piacevole abitudine, visto che i programmi in estate erano quelli di lasciare maggior spazio a Gasol per cercare di incidere di più in attacco dopo le partenze di Kawhi Leonard e Danny Green. Le cose però non sono andate in questa direzione. Lo scorso anno, nello spezzone di regular season giocato a Toronto, il n°33 dei Raptors ha concluso con 16.3 di Usage - la percentuale che indica quanti possessi sono stati utilizzati in attacco da un giocatore (la media aritmetica è 20). Il minimo fatto registrare in carriera. Un dato sceso a 13.6 durante i playoff, in cui il lungo spagnolo è stato fondamentale in difesa contro i centri avversari, lasciando però il compito di fare canestro agli altri. E quest’anno? Prima della gara contro Brooklyn era a 12.1, in netta controtendenza con quanto si aspettassero tutti. Le cose però continuano a funzionare per i Raptors, che vincono anche senza i canestri di Gasol e si godono il suo impatto su entrambi i lati del campo. “Se mi dicessero che per tutta la stagione continuerà a non tirare di frequente, beh… non so quanto sarei felice di questa notizia - sottolinea coach Nurse - quando giocava da protagonista in attacco ha dimostrato di poter far male sia sul perimetro che in area. Per questo sono felice che contro Brooklyn siano arrivate tante opportunità per lui. Il suo gioco in post-up ha portato i suoi frutti, dobbiamo lavorare affinché aumentino i suoi tocchi in quella posizione”.

5 rimbalzi, 5 assist e meno di 5 tiri: ecco come descrivere l’impatto di Gasol

Chi immagina però che l’impatto di Gasol sia stato limitato perché ha portato complessivamente a meno di 7 punti di media con il 36% dal campo - un dato che deve salire, a prescindere dal numero di tentativi - sbaglia di grosso. Lo spagnolo è uno dei principali candidati al premio di miglior difensore dell’anno: con lui sul parquet i Raptors incassano 99 punti su 100 possessi, un dato che sale 106 quando va ad accomodarsi in panchina. Il suo +9.9 di Net Rating è il valore più alto del roster, visto che con lui migliora anche l’attacco: 108.8 punti segnati su 100 possessi quando si mette al servizio dei vari Siakam e VanVleet. Tira poco e male, ma con lui sul parquet la squadra decolla. Come descrivere quindi questa sua peculiarità, tenendo conto del fatto che tantissime delle sue giocate non finiscono nel boxscore della gara? Ci ha provato Eric Koreen di The Athletic, chiamando questa nuova statistica “The Gasol” (senza fare grande sforzo di fantasia): un dato che comprende quei giocatori che chiudono con almeno 5 rimbalzi e 5 assist a referto, tentando meno di 5 conclusioni dal campo. È successo soltanto 12 volte in questa regular season e Gasol è primatista a quota 3 al pari di Nicolas Batum. Un dato che fa felice soltanto fino a un certo punto Kyle Lowry, che non ha dubbi su quale sia la strada da intraprendere nei prossimi mesi: “Marc deve prendersi più responsabilità: lui è uno dei nostri leader tecnici, i possessi pesanti devono passare più spesso dalle sue mani”. Contro Brooklyn quindi potrebbe essere stato soltanto un assaggio: Gasol (forse) è pronto a tornare quello di un tempo, nonostante ai Raptors un facilitatore del genere faccia sempre comodo sul parquet. Anche quando non tira.