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NBA, torneo di metà stagione: la lega offre un milione per ogni giocatore

NBA
©Getty

Continuano a emergere dettagli sul possibile torneo di metà stagione dalla stagione 2021-22: la NBA metterebbe come premio un milione per ogni giocatore della squadra vincente e 1.5 milioni per i coaching staff, nel tentativo di invogliare le squadre a prendere sul serio il nuovo torneo. Ma secondo ESPN c’è scetticismo per quanto riguarda l'interesse delle stelle

Tra un paio di anni in questo periodo potremmo ritrovarci a parlare della prima squadra vincitrice del torneo di metà stagione. O almeno è quello che spera la NBA, che ha mandato la sua proposta alle 30 squadre per modificare il calendario della regular season per come lo conosciamo. Secondo le indiscrezioni di ESPN e The Athletic, la lega avrebbe messo sul tavolo un milione di dollari di premio per ogni giocatore della squadra vincitrice del torneo e 1.5 milioni per il coaching staff. L’idea è di motivare in questo modo le squadre a impegnarsi nel nuovo torneo fortemente voluto dal commissioner Adam Silver, che avrebbe luogo approssimativamente tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre coinvolgendo inizialmente tutte e 30 le squadre e alla fine le otto migliori squadre della lega. Secondo quanto scritto da Adrian Wojnarowski, però, ci sarebbe un po’ di scetticismo da parte delle dirigenze della lega, su tutti il fatto che le stelle della lega potrebbero preferire i cinque giorni di riposo durante la fase finale del torneo piuttosto che impegnarsi in partite che spostano poco per il loro conto in banca (mentre farebbero comodo alla gran parte della “classe medio-bassa” della lega, visto che lo stipendio medio dei giocatori si attesta sui 9 milioni).

Le modifiche al calendario: 78 partite, play-in e rimescolamento alle finali di conference

Il torneo di metà stagione deve essere in grado di generare abbastanza introiti da sopperire a una modifica sostanziale del calendario, visto che secondo la proposta della NBA il numero di gare della regular season verrebbe ridotto a 78 partite. Perdere due gare interne per fare spazio al “mid-season tournament” vorrebbe dire rinunciare a un’entrata tra i 2.7 e i 4 milioni per le squadre dei mercati più grandi come New York o Los Angeles. Solamente i quarti di finale del torneo (che vedrebbe coinvolte tutte le 30 squadre con 8 partite tra rivali di division a definire le classifiche), infatti, verrebbero giocati sui campi di casa delle squadre coi migliori record, mentre semifinali e finale si giocherebbero in campo neutro come Las Vegas. Ci sarebbe meno resistenza, invece, per quanto riguarda le altre modifiche proposte come il mini-torneo per entrare ai playoff (che coinvolgerebbe la 7^-8^-9^-10^ squadra di ogni conference) e il rimescolamento delle ultime quattro squadre rimaste in corsa per i playoff in base al record e non alla conference (ci potrebbe essere Lakers-Clippers in finale NBA, per intenderci). In ogni caso, nel prossimo Board of Governors di aprile serviranno i due terzi di voti favorevoli delle squadre e l’approvazione dell’associazione giocatori per rendere tutto questo realtà: manca ancora un po’ di tempo, ma i dettagli cominciano ad accumularsi sempre di più.