Dopo le critiche arrivate sul gioco in post di Kristaps Porzingis, coach Rick Carlisle ha risposto per le rime in uno sfogo diventato già iconico: "Il post-up non è più una buona azione, ha un valore troppo basso. Dobbiamo capire che questo gioco è cambiato. KP non deve andare in post, non gioca più nel triangolo di Phil Jackson. Bisogna rispettarlo per quello che è"
Della partita contro i San Antonio Spurs si ricorderà soprattutto il ritorno in campo di Luka Doncic, subito incisivo con una tripla doppia sfiorata. Ma del post-partita, in compenso, si ricorderà una sola cosa: il rant di Rick Carlisle sul gioco in post basso, in particolare quello di Kristaps Porzingis. Durante la gara i commentatori di TNT – la televisione che ha trasmesso la partita negli Stati Uniti – hanno a più riprese criticato la mancanza di aggressività del lettone con le spalle a canestro: in particolare, Chris Webber in telecronaca ha più volte sostenuto come Porzingis giocasse troppo sul perimetro, con Shaquille O’Neal (“Nessuno ha paura di Dallas, ma se Porzingis gioca come vogliano che giochi, potrebbero salire di livello”) e Charles Barkley (“Rick Carlisle deve dirgli di essere più aggressivo, non possono contare solo su Doncic ogni sera”) che lo hanno sostenuto. L’allenatore dei Dallas Mavericks ha detto di non aver sentito quello che hanno detto (d’altronde stava allenando), ma evidentemente qualcuno deve averglielo riferito perché nella conferenza stampa post partita si è lanciato in un’appassionata difesa del proprio giocatore e, soprattutto, una brutale valutazione di cosa rappresenti il post basso nella NBA del 2020.
La sentenza: "I nostri numeri crollano in post basso, il gioco è cambiato"
“Il post basso non è più una buona azione” ha detto senza tanti giri di parole. “Non è una buona situazione per un giocatore di due metri e 20. Ha poco valore. I nostri numeri ci dicono che quando si spazia fuori dalla linea da tre punti, siamo uno dei migliori attacchi della storia. E quando i nostri giocatori vanno in post, la nostra efficacia cala esponenzialmente. Mi rendo conto che è controintuitivo, ma è un fatto”. I Mavs, in effetti, viaggiano a 115.3 punti su 100 possessi, e se chiudessero su questi ritmi avrebbero il miglior attacco nella storia della NBA. Il post basso rappresenta meno del 4% del loro attacco, ma non è nemmeno la squadra che lo usa di meno: ben dieci squadre non arrivano neanche a quella cifra, con i Brooklyn Nets a quota 0.4%. “Ci sono certe situazioni in cui ha senso, come quando Luka ha un difensore più piccolo su di lui. Ma anche in quelle situazioni i nostri numeri crollano. Dobbiamo capire che il gioco è cambiato, è un fatto”.
La difesa di Carlisle: "Porzingis non deve giocare in post". Le statistiche gli danno ragione
Carlisle poi è passato a difendere a spada tratta il suo numero 6.“Quando si piazza dietro l’arco è uno dei migliori tiratori di sempre con incredibile efficienza, e la cosa che più mi piace è che le sue letture del gioco stanno migliorando. Ora quando i difensori corrono verso di lui, è in grado di mettere palla per terra per arrivare a schiacciare. Sta anche alzando dei lob bellissimi per Dwight Powell. Voglio dire: c’è uno di 2.20 che alza l’alley-oop per uno di 2.10. Se lo chiedete a me, mi pare una cosa fottu…e bella”. Porzingis si è effettivamente reso protagonista di giocate spettacolari sopra il ferro, mentre ha numeri tremendi in post basso: nei 73 possessi giocati spalle a canestro ha prodotto solamente 43 punti, posizionandosi nel 9° percentile della lega (quindi il 91% della NBA fa meglio di lui). Dei 60 tiri tentati in quella situazione, solo 17 hanno trovato il fondo della retina – pari al 28.3%. “Diamoci un taglio con questa storia di KP che deve andare in post. Non deve farlo. Non deve proprio. Mi sta bene che ci vada di tanto in tanto, ma di base noi non mandiamo nessuno in post. Non è niente di personale contro di lui”.
La visione di Carlisle: "Nessuno gioca più il Triangolo da quando Phil Jackson si è ritirato"
Carlisle ha poi fatto risalire ai suoi anni ai Knicks una versione secondo lui distorta di cosa sa fare Porzingis: “È abituato a giocare in post perché per due o tre anni ha giocato il triangolo. Ma chi lo fa adesso? Avete visto qualcuno usare il triangolo? Io no, perché quel tipo di attacco è estinto, e si è estinto quando Phil Jackson si è ritirato. È l’unico che ha avuto successo in quel modo. È un genio e un maestro, ma dobbiamo voltare pagina. Dobbiamo trattare KP con rispetto per quello che è. È un giocatore di grandezza storica. Basta criticarlo perché è 2.20. Ma lo fanno tutti, in televisione oppure no. Bisogna darci un taglio”. Chissà se il suo rant possa servire a togliere un po’ di pressione al numero 6, che sta comunque viaggiando a 17.4 punti e 9.6 rimbalzi con 2.1 stoppate di media e il 33.5% da tre su oltre sei tentativi a partita. E buona pace se i suoi numeri non arrivano dal post basso, anche perché – dopo un inizio difficile – nelle ultime 15 gare i Mavs vanno molto meglio con lui in campo (+10.5) rispetto a quando è fuori (solo +2.9, miglior dato della squadra).