NBA, risultati della notte: Miami vince ancora all'OT, i Lakers tornano al successo
Gli Heat superano i Sixers 117-116 dopo un tempo supplementare al termine di una sfida molto combattuta, i Lakers battono i Blazers e tornano a sorridere dopo quattro sconfitte consecutive. Tripla doppia da record per Luka Doncic nella comoda vittoria con gli Warriors, Toronto passa a Boston. Di seguito tutti i risultati e gli highlights delle partite della notte
MIAMI HEAT-PHILADELPHIA 76ERS 117-116 OT | Partita pazzesca e piena di colpi di scena quella tra Miami e Philadelphia, vinta dagli Heat all’overtime con un solo punto di vantaggio sui Sixers - lo stesso identico finale rispetto a quello raccolto 24 ore prima contro Indiana, soltanto la quarta squadra nella storia NBA a vincere due gare in fila con una lunghezza di margine. A fare la differenza è un tiro libero di Jimmy Butler a segno a meno di 3 secondi dalla sirena, in una gara per lui da 25 punti, 9 rimbalzi e 9 assist che porta sul 15-1 il record casalingo di Miami - seconda miglior squadra a Est dietro i Bucks
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Altro grande protagonista del match è Tyler Herro, il rookie di Miami autore di 16 punti e della tripla del sorpasso che nel finale dei regolamentari sembrava potesse dare il vantaggio decisivo agli Heat. Così non è stato, nonostante fossero ben 7 i giocatori in doppia cifra in una squadra che coinvolge tutti i giocatori che mettono piede in campo. Goran Dragic ne aggiunge 19 in uscita dalla panchina, Adebayo è impreciso al tiro (11 punti con 14 conclusioni), va sotto a rimbalzo, ma resta determinante per gli equilibri difensivi di una squadra che ha trovato la sua dimensione ideale
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Ai Sixers invece non basta l’ennesima super prestazione di Joel Embiid, autore di 35 punti e 11 rimbalzi con 11/16 al tiro e +11 di plus/minus in una partita poi persa dalla sua squadra. Lui incide come può, ma Philadelphia non incide come vorrebbe nel finale e incassa la decima sconfitta nelle ultime 14 gare. Lontano dal Wells Fargo Center inizia a esserci qualche problema di troppo
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PORTLAND TRAIL BLAZERS-LOS ANGELES LAKERS 120-128 | Tornano a vincere i Lakers dopo quattro sconfitte consecutive, e lo fanno con i due protagonisti del giorno: Kyle Kuzma e LeBron James. Dopo le frecciate lanciate dal suo trainer tramite Instagram, Kuzma ha risposto sul campo guidando i gialloviola con 24 punti, seguito dai 21 di James che ha distribuito anche 16 assist per i compagni. Insieme a loro i 20 con 9 rimbalzi di Anthony Davis, in una partita in cui la miglior squadra della Western Conference ha tirato sopra il 50% dal campo perdendo solo 9 palloni
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Grosso merito del successo ricade sulla panchina, che dopo la brutta prestazione della partita di Natale ha realizzato 72 punti contro i soli 36 di quella dei Blazers. Kuzma ha firmato il suo massimo stagionale in un tempo mettendone 20 nei primi 24 minuti, tra cui 11 nel secondo quarto per mandare i suoi all’intervallo avanti di 7 lunghezze. Poi si sono aggiunti anche i 15 di Rajon Rondo, i 13 di Kentavious Caldwell-Pope, gli 11 di Dwight Howard e i 9 di Alex Caruso, con tre di loro (Kuzma, Caruso e KCP) in campo per chiudere i conti nella frazione finale insieme a James e Davis
IL TRAINER DI KUZMA ATTACCA LEBRON, LA RISPOSTA È DA SIGNORE
Sono sei i giocatori in doppia cifra per i Blazers, che non sono riusciti a evitare la terza sconfitta consecutiva. Damian Lillard ha chiuso con 31 punti seguito dai 19+16 di Hassan Whiteside e i 18 di CJ McCollum, con Carmelo Anthony a quota 13 e i contributi dalla panchina di Anfernee Simons (14) e Anthony Tolliver (12 con 4 triple). Nell’ultimo quarto però i padroni di casa non sono riusciti a tenere il passo dei Lakers, con giocate decisive da parte di Caldwell-Pope (tripla del +11 a 2:54 dalla fine) e una schiacciata sull’asse LeBron-AD per il +12 a 1:37 dalla fine
BOSTON CELTICS-TORONTO RAPTORS 97-113 | Per tre giorni i Raptors non hanno pensato ad altro: come battere Boston dopo la sconfitta incassata a Natale. Una missione non semplice, ma la rotazione ridotta di Toronto (ancora senza diversi titolari) non ha impedito ai canadesi di riuscire senza troppo affanno nell’impresa - guidati dai 30 punti di Kyle Lowry e dai 20 di Serge Ibaka, con VanVleet e McCaw subito dietro a quota 18 a testa. Il parziale da 36-25 dei primi 12 minuti ha portato gli ospiti in testa al match, permettendo così ai campioni NBA in carica di restare avanti e non voltarsi più indietro
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Per Boston è la seconda sconfitta stagionale arrivata al TD Garden, quella che interrompe la striscia di cinque successi in fila. Non bastano ai Celtics i 30 punti a referto di Kemba Walker (il più rapido nella storia biancoverde a raggiungere le 100 triple a bersaglio in una singola regular season) e i 17 di Jaylen Brown - reduce dal primo mini-filotto di gare da almeno 30 punti, messe insieme per la prima volta in carriera
GOLDEN STATE WARRIORS-DALLAS MAVERICKS 121-141 | Tutto secondo pronostico tra Warriors e Mavs, con Dallas che interrompe la striscia di quattro successi casalinghi di Golden State grazie a un terzo quarto da 45-24 che segna in maniera decisiva la sfida. Merito di Luka Doncic e più in generale di un attacco come quello dei texani che continua a trovare attorno allo sloveno il modo di volare oltre quota 140 punti segnati, arrivati con oltre il 52% al tiro complessivo di squadra. Ai vice-campioni NBA in carica invece non bastano i 35 punti con 9 triple di D’Angelo Russell, uno dei cinque giocatori Warriors in doppia cifra
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Doncic chiude con 31 punti a referto, 12 rimbalzi e ben 15 assist in soli 30 minuti di gioco: mai nessun giocatore nella storia NBA era riuscito a mettere assieme cifre del genere in così poco tempo trascorso sul parquet. Per il n°77 sloveno è la nona tripla doppia stagionale, raggiunto Jason Kidd nella storia di Dallas per il numero massimo di gare del genere messe insieme in una singola regular season. Ennesima dimostrazione di come Doncic sia sempre più un giocatore speciale e diverso da tutti gli under-21 visti fino a oggi
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L.A. CLIPPERS-UTAH JAZZ 107-120 | Vittoria di prestigio degli Utah Jazz, che sul campo degli L.A. Clippers raccolgono la settima vittoria nelle ultime otto partite e si portano a due sole gare di distanza dal quinto posto occupato proprio dai losangeleni. Merito soprattutto di un Donovan Mitchell in serata ispirata con 30 punti, 7 rimbalzi e 9 assist e il contributo dalla panchina del neo-arrivato Jordan Clarkson, autore di 19 punti alla sua seconda gara con la nuova squadra. Il 48.6% da tre punti di squadra e il parziale di 11-0 per chiudere la partita hanno poi fatto il resto, con il quintetto dei Jazz tutto in doppia cifra
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Solamente un record di 4-4 alternando vittorie e sconfitte per i Clippers nelle ultime otto gare, nonostante il successo importante a Natale nel derby coi Lakers. Kawhi Leonard ha chiuso con 19 punti ma tirando 6/24 dal campo, seguito da un Paul George da 20 ma con 6/20 al tiro. Non è andato molto meglio nemmeno Lou Williams (16 e 9 assist ma con 5/14), con coach Rivers che ha dovuto fare a meno di Montrezl Harrell per influenza (non saltava una partita dal novembre 2017). I 15 punti con 12 rimbalzi di Ivica Zubac e i 13 di Landry Shamet non hanno aiutato i Clippers a mettere in fila la seconda vittoria consecutiva, con i padroni di casa che sono rimasti a secco negli ultimi tre minuti e mezzo di gara in una serata sotto il 37% dal campo
MILWAUKEE BUCKS-ORLANDO MAGIC 111-100 | Neanche l’assenza di Giannis Antetokounmpo interrompe la marcia dei Milwaukee Bucks, che dopo aver vinto ad Atlanta senza il loro MVP passano anche ad Orlando. Il problema alla schiena che sta rallentando il greco non è ancora risolto del tutto ma pare a buon punto, almeno secondo le parole di coach Budenholzer, ma ciò nonostante la miglior squadra della lega ha continuato a giocare la propria pallacanestro, salendo a un record di 29-5 (16-2 in casa)
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Con anche Eric Bledsoe ai box, il leader della squadra è stato inevitabilmente Khris Middleton, autore di 21 punti con 5 rimbalzi e 7 assist insieme ai 17 a testa di Ersan Ilyasova, George Hill e Robin Lopez (al suo massimo stagionale) e i 10 del fratello Brook. Soprattutto la difesa di Milwaukee ha tenuto gli avversari al 40% dal campo, nonostante i 23 di Evan Fournier, i 21 di Nikola Vucevic e i 19 di Jonathan Isaac, protagonista anche con 9 rimbalzi e 7 recuperi nella partita
NEW ORLEANS PELICANS-INDIANA PACERS 120-98 | Terza vittoria in fila per i Pelicans, partiti male contro Indiana e poi abili a rimontare e battere con margine i Pacers. Merito del maxi parziale da 67-36 arrivato nei due quarti centrali della partita, quello che condanna gli ospiti alla terza sconfitta nelle ultime quattro gare. Alla sirena finale sono 7 i giocatori in doppia cifra per i padroni di casa, guidati dai 24 punti di Brandon Ingram e i 20 di Jrue Holiday, il modo migliore per lasciarsi definitivamente alle spalle settimane difficili costellate da 13 sconfitte in fila
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Nicolò Melli resta ancora una volta ai margini della rotazione dei Pelicans, con coach Gentry che lo mette in campo nel finale quando il match è ormai deciso: l’azzurro resta in campo soltanto 4 minuti, chiusi con una tripla a segno, un paio di viaggi in lunetta e cinque punti totali messi a referto
LA TRIPLA DI NIK MELLI CONTRO INDIANA
Il miglior realizzatore in casa Pacers è Aaron Holiday, autore di 25 punti con 4 triple a segno e protagonista assieme ai suoi fratelli Justin e Jrue di un evento unico nella storia della lega: per la prima volta tre fratelli hanno calcato un parquet NBA in contemporanea. Con un cognome così, non poteva che accade durante il periodo di Natale: “La speranza - chiosa il giocatore dei Pelicans - è che la prossima volta accada vestendo tutti e tre i colori blu, rosso e bianco del Team USA”
HAPPY HOLIDAYS: TRE FRATELLI IN CAMPO, È RECORD NBA
HOUSTON ROCKETS-BROOKLYN NETS 108-98 | Quinto successo nelle ultime sei partite per i Rockets, che provano a mettersi alle spalle la clamorosa sconfitta di Natale contro Golden State. Il successo contro Brooklyn però non certifica che il peggio sia passato: la squadra di Mike D’Antoni non è riuscita a proteggere un vantaggio che al termine del primo quarto aveva toccato le 22 lunghezze, facendosi anche sorpassare in apertura di frazione finale prima di rimettere le cose a posto con un parziale di 10-2, gestendo ogni tentativo di rimonta degli ospiti. Un buon segnale da parte della difesa nonostante l’assenza di Clint Capela, ma che non ha fatto molto piacere a James Harden: “Abbiamo difeso quando c’è stato bisogno, ma eravamo sopra di 22: non possiamo sprecare un vantaggio del genere”
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Se i Rockets erano riusciti ad andare così tanto in vantaggio è per merito quasi esclusivo del Barba, che nel primo quarto ha battuto da solo tutti i Nets per 23-20. L’MVP del 2018 ha poi chiuso come miglior marcatore della notte NBA con 44 punti a cui ha aggiunto 10 rimbalzi, 6 assist e 3 stoppate, tirando 17/27 dal campo e 6/10 dalla lunga distanza (oltre che un poco consueto 4/9 ai liberi). Insieme a lui la prestazione da 23+9+7 di Russell Westbrook (pur con 11/28 al tiro) e i 14 dalla panchina di Austin Rivers
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Per i Nets rimane solo la consolazione di essersi dati una chance anche in una partita in cui non avrebbero dovuto averne alcuna, trascinati dai 17 punti con 11 assist di Spencer Dinwiddie (pur con 0/7 da tre punti e 5/11 ai liberi) e le doppie cifre di Jarrett Allen (16+10), Taurean Prince (16), Joe Harris (12) e Theo Pinson (11). La seconda sconfitta consecutiva non ha comunque lasciato bei ricordi a coach Atkinson: “Ci siamo battuti fino alla fine, ma non abbiamo giocato bene: è la seconda partita in fila in cui siamo fuori sincrono. Non so quale sia il motivo ma non abbiamo ritmo, specialmente in attacco”
DENVER NUGGETS-MEMPHIS GRIZZLIES 119-110 | Il miglior Nikola Jokic di questa regular season trascina i Nuggets al successo in casa contro i Grizzlies, regalando a Denver l’ottavo successo nelle ultime nove partite e sfruttando la pessima partenza al tiro di Memphis. Gli ospiti infatti vanno in crescendo, segnano 11 punti complessivi nel primo quarto che diventano 42 nell’ultimo - al termine di un secondo tempo da 60.4% al tiro, in netta controtendenza dopo i soli tre canestri dei primi 12 minuti. Lo svantaggio però non viene mai colmato del tutto e condanna Memphis al 21° ko stagione nelle 33 partite giocate
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Il protagonista della sfida è Nikola Jokic, autore di 31 punti, 10 rimbalzi e 10 assist in 33 minuti, con 12/19 al tiro, due triple e +23 di plus/minus. Il serbo è il dominatore assoluto, realizzatore scatenato nella prima fase di gara e poi passatore determinante nel finale. I 31 punti a referto sono il suo nuovo massimo in stagione, arrivati con la settima tripla doppia di questa regular season - la numero 35 in carriera. Decisivi anche i 20 punti di Will Barton e i 15 a testa di Jamal Murray e Mason Plumlee
SAN ANTONIO SPURS-DETROIT PISTONS 136-109 | Settima vittoria nelle ultime 12 gare per San Antonio, che pur avendo un record fortemente negativo (13-18) si ritrova a ridosso dell’ottavo posto a Ovest. Il largo successo ai danni dei Pistons vede un protagonista inaspettato: il tiro da tre punti. I texani hanno infatti segnato 18 delle 35 conclusioni tentate dietro l’arco, con LaMarcus Aldridge che ha fissato il suo nuovo massimo in carriera a quota 5 (25+12 le sue cifre finali) e DeRozan che ne ha aggiunti 29 (pur senza mai tirare con i piedi dietro l’arco). “Questo è ciò che è diventata la lega: aprire l’area per le penetrazioni e gli scarichi per i tiri da tre. Noioso, ma questo è il gioco” il commento caustico di coach Popovich
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I Pistons, già alle prese con infortuni e assenze, si sono ritrovati travolti da una valanga di triple, trovando qualcosa solamente da un Andre Drummond da 21 punti e 18 rimbalzi e dai 24 dalla panchina di Derrick Rose, mentre Blake Griffin continua a faticare (12 punti con 3/16 al tiro, segnando solo da tre punti). Il parziale di 25-9 degli Spurs nel terzo quarto ha definitivamente aperto in due la partita, rendendo impossibile qualsiasi velleità di rimonta
SACRAMENTO KINGS-PHOENIX SUNS 110-112 | Non poteva che arrivare così il primo successo da tre settimane a questa parte per i Suns, soffrendo fino all’ultimo possesso contro un avversario di pari livello e rischiando ancora una volta di farsi sfuggire la vittoria all’ultimo. Merito dei 32 punti e 10 assist di Devin Booker, ispirato in una serata da 14/23 dal campo, ma senza canestri dalla lunga distanza. Per il n°1 di Phoenix è la 72^ volta in carriera oltre quota 30, un realizzatore purissimo necessario per gli ospiti per interrompere una striscia di otto sconfitte in fila
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Ai Kings invece non basta mandare tutto il quintetto in doppia cifra, guidato dai 23 punti di Buddy Hield - che nei giorni scorsi si era lamentato dello scarso utilizzo nei minuti cruciali delle partite combattute. Questa volta invece resta in campo, ma non riesce a regalare a Sacramento una vittoria che avrebbe riportato la squadra californiana a ridosso dell’ottavo posto a Ovest occupato dai Blazers. Doppia doppia per Harrison Barnes da 21 punti e 10 rimbalzi, 22 quelli realizzati da Bogdan Bogdanovic in uscita dalla panchina con 5 triple e 8/12 al tiro
MINNESOTA TIMBERWOLVES-CLEVELAND CAVALIERS 88-94 | Giovani, inesperti, a volte inaccurati, ma in grado di trascinare (ogni tanto) Cleveland al successo. Darius Garland e Collin Sexton sono la speranza dei Cavaliers di ritornare un giorno a essere una squadra in grado di vincere e dalle loro mani passano le fortune della squadra dell’Ohio, come dimostra la sfida sofferta conquistata a Minneapolis: 18 punti a testa per i due giovani talenti dei Cavs fanno sì che a pesare sul groppone degli ospiti non siano le 29 palle perse - eguagliato il record stagionale NBA. Una partita a basso punteggio che permette a Cleveland di confermare i passi in avanti delle ultime settimane, la quarta vittoria nelle ultime cinque gare
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Minnesota invece deve fare a meno sia di Karl-Anthony Towns (problemi al ginocchio) che di Andrew Wiggins (febbre), incapace così di andare oltre i 18 punti segnati da Jeff Teague e i 14 di Robert Covington in una gara da 35% di squadra dal campo e 21% con i piedi oltre l’arco. Davvero troppo poco, anche con 16 conclusioni in più tentate rispetto agli avversari
WASHINGTON WIZARDS-NEW YORK KNICKS 100-107 | Cinque vittorie in poco più di tre settimane per i Knicks, certamente più competitivi da quando sulla panchina di New York siede Mike Miller (5-6 il suo record dal 7 dicembre a oggi). L’ultimo successo è arrivato a Washington, grazie ai 30 punti e 16 rimbalzi di Julius Randle - al terzo trentello in fila e nel suo miglior momento di forma in stagione - a cui si aggiungono i 17 punti di Bobby Portis
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Gli Wizards invece hanno dovuto fare a meno di Bradley Beal - quinto miglior realizzatore NBA in questa stagione, alle prese con un problema alla gamba destra. Al suo posto in quintetto Gary Payton II, autore di 15 punti e secondo miglior realizzatore di squadra alle spalle di Isaiah Thomas e Jordan McRae che chiudono con 20 punti a testa
CHICAGO BULLS-ATLANTA HAWKS 116-81 | Comodo successo dei Chicago Bulls in casa contro gli Hawks, sotto 35-19 nel primo quarto e mai in grado di riportarsi di nuovo in partita. Lauri Markkanen, in dubbio fino all’ultimo a causa della febbre, chiude con 25 punti e 8/14 dal campo, a cui si aggiungono i 19 punti di Zach LaVine e in una sfida chiusa con sei giocatori in doppia cifra dai padroni di casa
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Atlanta invece ha dovuto fare a meno di Trae Young, rimasto a casa dopo la distorsione alla caviglia subita nella sconfitta di Milwaukee. Senza il miglior realizzatore della squadra, a caricarsi gli Hawks sulle spalle è un John Collins da 34 punti, 14/26 al tiro, due triple, otto rimbalzi, un paio d’assist e un eloquente -23 di plus/minus. Ottime cifre personali, ma nulla di utile per evitare di incassare la sconfitta consecutiva numero 10