All’allenatore dei Boston Celtics non è piaciuto particolarmente il pieno di voti fatto dal suo giocatore Tacko Fall per l’All-Star Game: "Non amo l’idea che un premio non si basi solamente su quello che accade in campo: Tacko ha giocato 11 minuti in tutto". Anche lui però ha dovuto ammettere: "Mio figlio lo vota sette volte al giorno…"
Qualcuno potrebbe anche essersi sorpreso: tra i primi dieci giocatori di frontcourt più votati nella Eastern Conference, infatti, spunta il nome di Tacko Fall – il gigantesco giocatore dei Boston Celtics che si divide con l’affiliata della G-League. Un personaggio amatissimo dai tifosi sia sugli spalti che sul web, tanto da guadagnarsi 110.269 preferenze buone per il sesto posto nella categoria, ben distante rispetto a stelle come Antetokounmpo, Embiid, Siakam, Butler e Tatum ma anche davanti giocatori come Bam Adebayo, Gordon Hayward, Andre Drummond e Domantas Sabonis. Il tutto pur avendo giocato solo 11 minuti in tre partite, tutte a risultato ormai ampiamente acquisito. Per questo, il suo stesso allenatore Brad Stevens non si è detto entusiasta di quanto successo: “Non amo l’idea che un All-Star Game o un qualsiasi premio non si basi solamente su quello che succede in campo” ha detto prima della gara interna con gli Atlanta Hawks. Insomma, Tacko non si sarebbe meritato sul campo una considerazione di questo tipo. I voti dei tifosi, in ogni caso, contano solo per il 50% sulla scelta dei titolari per la partita delle stelle, una scelta della NBA proprio per evitare che un “boom” di popolarità possa portare giocatori che non se lo meritano in campo (famoso il precedente di Zaza Pachulia, andato a poche migliaia di voti dal partire titolare all’All-Star Game). Questo non significa che Stevens abbia una brutta idea di Fall: “È una bellissima persona e sta facendo un grande lavoro, ma ha anche giocato solo 11 minuti, perciò non dovrebbe essere sesto nei voti per l’All-Star Game”. Nella sua stessa famiglia, però, non tutti la pensano come: “Anche mio figlio vota sette volte al giorno per lui…” ha ammesso Stevens con un sorriso.