NBA, risultati della notte: tripla doppia di Leonard, Miami battuta. Vince Gallinari
Danilo Gallinari firma 25 punti nel comodo successo Thunder contro gli Hawks. Prima tripla doppia in carriera per Kawhi Leonard e L.A. passa sul difficile campo di Miami. New Orleans perde anche contro Denver: 15 punti in 21 minuti per Zion Williamson, mentre Nicoló Melli resta in panchina per 48 minuti. San Antonio perde in volata con Phoenix, 45 punti di Westbrook e quasi tripla doppia nel successo sui T’wolves. Di seguito tutti i risultati e gli highlights della notte NBA
OKLAHOMA CITY THUNDER-ATLANTA HAWKS 140-111 | Quarta vittoria in fila per i sempre più convincenti Oklahoma City Thunder di Danilo Gallinari, protagonista nel successo casalingo contro Atlanta raccolto nonostante le assenze di Steven Adams e Terrance Ferguson. I padroni di casa giocano una gara impeccabile in attacco, chiusa con 140 punti a referto (massimo in stagione) e il 58% complessivo al tiro dal campo
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Il numero 8 azzurro chiude con 25 punti a referto in soli 28 minuti di gioco, con 7/10 al tiro, 4/6 dall’arco, 6 rimbalzi e 3 assist. Oltre ai suoi canestri sono 24 i punti raccolti da Shai Gilgeous-Alexander, 21 quelli di Dennis Schroder e 18 con 6 assist per Chris Paul, in un gruppo sempre più profondo e ricco di alternative offensive su cui poter fare affidamento
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Partita dai due volti per Trae Young, nativo dell’Oklahoma e pronto a festeggiare la sua prima convocazione (subito titolare) all’All-Star Game al secondo anno nella lega. Emozione che ha in parte ridotto la mira del tiratore degli Hawks, che deve aspettare 20 minuti prima di trovare il fondo della retina sul finale di secondo quarto. Un’esplosione in ritardo che tuttavia non gli ha impedito di chiudere il match con 26 punti e 16 assist, suo nuovo massimo in stagione
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MIAMI HEAT-L.A. CLIPPERS 117-122 | Non basta a Miami il 24-9 di parziale messo insieme nel quarto periodo per rimontare del tutto i 18 punti di svantaggio accumulati nell’ultima frazione di gioco: vincono i Clippers, seconda squadra dopo i Lakers in questa stagione in grado di vincere all’American Airlines Arena dove gli Heat hanno un record di 20-2. Il quinto successo nelle ultime sei per L.A., senza Paul George per l’ottava gara in fila e priva anche di Patrick Beverley
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Prima tripla doppia in carriera (alla gara numero 502 in NBA) per Kawhi Leonard, che chiude con 33 punti, 10 rimbalzi e 10 assist. Un traguardo statistico inizialmente conquistato in tre quarti, ma dopo una verifica al replay gli è stato tolto un rimbalzo - catturato poi a meno di 4 minuti dalla sirena per raggiungere nuovamente quota 10. Per Leonard è la settima gara in fila oltre quota 30 punti segnati, la più lunga della sua carriera
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Miglior realizzatore degli Heat è Jimmy Butler, claudicante nel quarto periodo dopo aver subito un doppio colpo che sembrava averlo messo fuori uso. Per l’ex Sixers sono 20 punti, 8 rimbalzi e 7 assist, a cui si aggiungono i 19 a testa di Herro e Olynyk e i 14 di un sorprendente Dion Waiters - all’esordio stagionale e autore di un convincente 4/9 dalla lunga distanza
NEW ORLEANS PELICANS-DENVER NUGGETS 106-113 | Quinto successo nelle ultime sette gare per i Nuggets, che passano a New Orleans nonostante l’assenza per la quinta gara in fila dell’infortunato Jamal Murray (problema alla caviglia sinistra). Coach Gentry le prova tutte per rimontare in una gara in cui i padroni di casa sono stati costretti a lungo a inseguire invano Denver, ma nonostante questo lascia per tutti e 48 i minuti Nicolò Melli in panchina – alla ricerca di una rotazione che con il ritorno in campo della prima scelta assoluta diventa complicata da definire
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Zion Williamson manca così nuovamente l’appuntamento con la prima vittoria in NBA, battuto in casa dai Nuggets nonostante un’altra prestazione convincente nei 21 minuti in cui è rimasto in campo. La prima scelta assoluta dell’ultimo Draft chiude con 15 punti. 6 rimbalzi e una stoppata da highlights a referto, con tanto di pallone scagliato in quarta fila per respingere il tentativo dell’avversario. Meglio di lui in casa Pelicans soltanto un JJ Redick da 18 punti e 5 triple in uscita dalla panchina
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Denver fa gara di testa per buona parte del match, nonostante New Orleans tiri molto meglio dal campo (46% contro 37%). A pesare come un macigno in favore dei Nuggets sono le 17 palle perse e i 12 liberi sbagliati dai padroni di casa, in un match chiuso da Nikola Jokic con 27 punti, 12 rimbalzi e 7 assist, a cui si aggiungono i 15 e 10 rimbalzi a testa di Torrey Craig e Michael Porter Jr.
ORLANDO MAGIC-BOSTON CELTICS 98-109 | Non bastano i 16 punti di vantaggio conquistati nel primo tempo agli Orlando Magic per battere in casa i Celtics dell’All-Star Kemba Walker. Il parziale da 56-41 messo a referto da Boston nella ripresa è decisivo, grazie a un terzo quarto da 28% al tiro dal campo che condanna i Magic alla quarta sconfitta nelle ultime cinque gare
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Protagonista del match è Kemba Walker che segna 19 punti nel solo secondo quarto, guidando la rimonta dei Celtics in una partita da 37 totali con 6/12 dalla lunga distanza e 6 assist. Oltre ai suoi canestri si aggiungono anche i 22 punti e 14 rimbalzi di Gordon Hayward e 16 con 7/12 dal campo di Daniel Theis
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Miglior realizzatore dei Magic invece è Evan Fournier: 30 punti, 11/19 dal campo, 5 rimbalzi e 5 triple a referto - uno dei tre giocatori in doppia cifra di una squadra che continua a faticare quando si tratta di fare canestro con continuità per 48 minuti. Alla sua super prestazione si aggiungono anche i 17 con 12 rimbalzi e 4 assist di Nikola Vucevic, che sbaglia tanto e termina con un modesto 6/18 dal campo
SAN ANTONIO SPURS-PHOENIX SUNS 99-103 | Successo in volata per i Phoenix Suns a San Antonio, che interrompono così una striscia di 11 ko consecutivi incassati all’AT&T Center grazie alla super prestazione di Devin Booker che nel finale riesce a tenere a distanza il tentativo di rimonta degli Spurs – finiti sotto nel secondo quarto dopo un parziale da 34-16 e incapaci di risalire del tutto nel match. Soltanto tre minuti in campo per Marco Belinelli, che osserva dalla panchina praticamente tutta la gara e chiude con un tiro sbagliato e nessun punto a referto
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Momento straordinario invece di forma per Devin Booker, che mette a referto 35 punti e 10 assist con 11/20 al tiro, 3/7 dall’arco e un perfetto 10/10 a cronometro fermo. Per lui sono oltre 31 punti di media nelle 12 gare di questo spettacolare mese di gennaio (almeno a livello personale), viatico ideale verso la prima storica convocazione all’All-Star Game. Oltre ai suoi bersagli, ci sono 20 punti per Dario Saric – secondo miglior realizzatore in un quintetto tutto in doppia cifra
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Sono 30 invece i punti dello scatenato DeMar DeRozan di questo periodo, semiperfetto dal campo e sempre oltre quota 20 nell’ultimo mese scarso: l’ex giocatore dei Raptors tira 10/15 dal campo, con 10 liberi a segno e 8 rimbalzi a referto, confermando di saper sfruttare al meglio lo spazio libero lasciato in area da un LaMarcus Aldridge molto più perimetrale che in passato. A condannare San Antonio è soprattutto la percentuale dalla lunga distanza: soltanto 5/25 per un misero 20%, davvero troppo poco per pensare di poter vincere
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NEW YORK KNICKS- TORONTO RAPTORS 112-118 | È la tripla dal palleggio di Pascal Siakam a 21 secondi dalla sirena finale a regalare a Toronto il sesto successo in fila contro un avversario abbordabile come i Knicks. Si conclude così la serata perfetta del nuovo All-Star dei Raptors, autore di 23 punti e 7 rimbalzi a cui si aggiungono i 26 con soli 12 tiri dal campo di Kyle Lowry e I 16 a testa di Powell e VanVleet
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Ai Knicks non basta la doppia cifra di vantaggio raccolta nel secondo quarto a evitare la quinta sconfitta nelle ultime sei, concedendo ben più di 100 punti - limite massimo a cui avevano tenuti le ultime tre avversarie. Alla sirena finale sono 21 punti a testa per Marcus Morris e Damyean Dotson, 20 con 11 rimbalzi quelli di Julius Randle
MINNESOTA TIMBERWOLVES-HOUSTON ROCKETS 124-131 | In una serata in cui James Harden manifesta evidenti difficoltà al tiro e chiude con soli 12 punti a referto (minimo in stagione) con 3/13 dal campo e neanche una tripla a segno su sei tentativi, i Rockets in passato avrebbero alzato bandiera bianca. Non in questa regular season in cui all’occorrenza si può contare su un altro catalizzatore di canestri, energia e giocate come Russell Westbrook – dominante senza mezzi termini nel successo sui T’wolves, il secondo in fila per scacciare via la striscia da quattro sconfitte consecutive e rilanciare una stagione in altalena a livello di risultati
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“Questo è il Westbrook da MVP che conosciamo”: questa la frase che ripetono tutti nello spogliatoio dei Rockets a fine partita, consapevoli del fatto che il n°0 di Houston abbia appena terminato la miglior gara da quando è arrivato in Texas. Per lui sono 45 punti – massimo in stagione – conditi con 10 assist, 6 rimbalzi e un clamoroso 16/27 dal campo (vista la difficoltà delle conclusioni tentate); tutto raccolto con i piedi dentro la linea da tre punti. Quella di Westbrook infatti è la prima prestazione da almeno 45 punti senza neanche un tentativo dalla lunga distanza degli ultimi 13 anni: l’ultimo a farlo fu Dwyane Wade nel 2007, un’era geologica fa
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Minnesota invece non va oltre i 30 punti di Karl-Anthony Towns, con 12 rimbalzi, 12 canestri dal campo e 3 assist. Ai suoi canestri si aggiungono i 28 punti di Andrew Wiggins, due dei tre giocatori in doppia cifra in una squadra ancora a caccia di un'identità e nel mezzo di un guado da cui a Minneapolis non sanno come venire fuori
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DETROIT PISTONS-MEMPHIS GRIZZLIES 112-125 | Tornano al successo dopo una doppia battuta d’arresto i Grizzlies, che rilanciano così la loro corsa verso l’ottavo posto a Ovest grazie a un ispirato Jaren Jackson Jr. – autore di 24 punti, 25 dei quali arrivati nel primo tempo per poi colpire nella ripresa con la tripla decisiva negli ultimi minuti di partita. A questi si aggiungono i 27 di Dillon Brooks e i 16 con 12 assist e 11 tiri dal campo di Ja Morant, a conferma dell’ottima chimica trovata dai giovani di Memphis
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Detroit invece deve fare a meno anche di Andre Drummond sotto canestro, continuando a sprofondare in un vortice di inutilità in cui il solo Derrick Rose riesce ad emerge – ormai presenza fissa in quintetto, anche al fianco del rientrante Reggie Jackson da 14 punti con 13 conclusioni dal campo. L’ex Bulls chiude con 22 punti e 8 assist, ancora una volta miglior realizzatore di una squadra giunta alla 29esima sconfitta stagionale a fronte di sole 17 vittorie; ben lontana dagli obiettivi fissati a inizio stagione
CHICAGO BULLS-SACRAMENTO KINGS 81-98 | Dopo sei sconfitte in fila, tornano al successo i Kings che approfittano della serataccia al tiro dei Bulls e vincono a Chicago. Bastava invertire gli addendi, cambiando così il risultato per una mancata proprietà commutativa che tanto fa piacere a coach Walton: Bogdan Bogdanovic in campo dal primo minuto, Buddy Hield in uscita dalla panchina. La risposta del n°24 di Sacramento non si è fatta attendere: 21 punti arrivati a gara in corso e miglior realizzatore dei californiani nel successo in trasferta
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Chicago invece non va oltre i 21 punti di Zach LaVine e i 10 a testa di Dunn e Young, nella prima gara senza Lauri Markkanen che resterà fuori a lungo causa infortunio: l’ennesima tegole in una stagione ben descritta dal 39% dal campo, dal 21% dall’arco di squadra e dalle 19 palle perse. Un vero e proprio disastro
GOLDEN STATE WARRIORS-INDIANA PACERS 118-129 | TJ Warren segna 21 dei suoi 33 punti nel primo tempo, regala la doppia cifra di vantaggio in avvio e il successo finale a Indiana anche grazie alle quattro triple nell’ultima frazione firmate da Doug McDermott (per lui massimo in stagione da 24 punti). Indiana prosegue così la sua cavalcata, ormai prossima a riabbracciare tra qualche giorno Victor Oladipo – a un anno di distanza dal grave infortunio che lo ha costretto a restare fuori così a lungo
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In casa Warriors il miglior realizzatore è ancora una volta D’Angelo Russell che chiude con 37 punti, 13/21 al tiro, 9/13 dalla lunga distanza e 5 assist. Una prestazione clamorosa coadiuvata in parte anche da un Draymond Green da 10 punti, 11 assist e 6 rimbalzi, ma che non ha permesso a Golden State di evitare la terza sconfitta in fila, la 13^ nelle ultime 14 in una regular season che i vice-campioni NBA sperano finisca il prima possibile
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CHARLOTTE HORNETS-MILWAUKEE BUCKS 103-116 | A Milwaukee basta un ultimo quarto giocato ai suoi livelli per vincere la prima storica partita di regular season a Parigi, superando dei combattivi Charlotte Hornets. I 30 punti con 16 rimbalzi di Giannis Antetokounmpo ispirano l'ottava vittoria in fila dei Bucks, che toccano quota 40 in stagione. Agli Hornets non bastano i 31 di Malik Monk per evitare l'ottava sconfitta consecutiva
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