
Nella serata in cui LeBron grazie ai suoi 29 punti a referto supera Kobe al terzo posto della classifica dei migliori realizzatori all-time in NBA, i Lakers incassano una pesante sconfitta a Philadelphia. Kyrie Irving segna 45 punti nel successo all’overtime a Detroit, Danilo Gallinari resta a riposo nella quinta vittoria in fila conquistata da OKC. Di seguito i risultati e gli highlights delle partite della notte

PHILADELPHIA 76ERS-LOS ANGELES LAKERS 108-91 | Vittoria importante e meritata per i Sixers che, ancora senza Joel Embiid sotto canestro, si sbarazzano dei Lakers grazie alla super prestazione del duo Tobias Harris-Ben Simmons: il primo chiude con 29 punti, 8 rimbalzi e 3 triple a referto, il secondo ne aggiunge 28 con 10 assist e regala a Philadelphia il quinto successo nelle ultime sei gare - di gran lunga uno dei più pesanti dell'intera stagione, mai realmente in discussione per tutto il secondo tempo guidato dai padroni di casa
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I riflettori erano tutti ovviamente puntati su LeBron James, a caccia dei 17 punti necessari al sorpasso su Kobe Bryant nella classifica dei migliori realizzatori all-time della storia NBA: ne sono arrivati 29, con 9/18 al tiro, 8 assist e 7 rimbalzi in un match in cui James è stato l'ultimo a mollare - chiuso però con -22 di plus/minus, il dato peggiore tra tutti i gialloviola sul parquet
LA CLASSIFICA DEI MIGLIORI REALIZZATORI DELLA STORIA NBA
Il canestro tanto atteso è arrivato a 7 minuti e mezzo dalla fine del terzo quarto, in penetrazione appoggiando al tabellone due punti che in quel momento valevano soltanto per riportare i Lakers sul -20. Un bersaglio accolto dalla standing ovation del pubblico di Philadelphia, che ha reso omaggio a un giocatore sempre più leggendario: "Continua a portare avanti il gioco", commenta Kobe Bryant su Twitter, abbracciando il suo fratello in quello che è un passaggio di consegne a tutti gli effetti storico nel suo genere
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Il miglior realizzatore del match in casa Lakers è Anthony Davis, che chiude a quota 31 con 13/22 dal campo e 7 rimbalzi a referto. Lui e LeBron sono gli unici due giocatori in doppia cifra tra i gialloviola, deludenti in attacco e in chiara difficoltà soprattutto con i piedi oltre l'arco (6/31, soltanto il 19%): davvero troppo poco per pensare di far male a una difesa organizzata come quella dei Sixers
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DETROIT PISTONS-BROOKLYN NETS 111-121 OT | Vittoria sofferta dopo 53 minuti di gioco per i Nets che battono a domicilio i Pistons grazie a un super Kyrie Irving - fuori dalla lista dei titolari al prossimo All-Star Game, ma motivato a convincere tutti di meritare un posto nella partita delle stelle. Il suo errore sulla sirena dei supplementari aveva costretto Brooklyn a giocare 5 minuti in più, chiudendo poi senza troppi problemi la pratica al supplementare
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Per Irving sono 45 punti - 17 dei quali arrivati nel solo terzo quarto - con 15/30 al tiro, 7 assist, 6 rimbalzi e 5 triple. Il modo migliore per festeggiare la ritrovata centralità nel quintetto Nets, con Dinwiddie tornato in panchina dopo 32 gare consecutive giocate dal primo minuto. Ottima prestazione anche per Jarrett Allen, autore di 20 punti e 15 rimbalzi, decisivo anche lui nell’interrompere la striscia di cinque sconfitte in fila
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In casa Pistons il miglior realizzatore è ancora una volta Derrick Rose: 27 punti a referto e allungata la striscia da record in carriera di gare oltre quota 20. Al suo fianco non basta l’ottava prestazione stagionale di Andre Drummond da almeno 20+20 alla voce punti e rimbalzi per evitare la seconda sconfitta in fila

UTAH JAZZA-DALLAS MAVERICKS 112-107 | Una super sfida tra due delle migliori squadre della Western Conference, vinta in volata dai Jazz grazie al contributo di squadra di molti e alle giocate decisivi nel finale di Rudy Gobert. Una prestazione da All-Star che regala a Utah il quarto successo in fila e lancia sempre al vertice a Ovest la squadra di coach Quin Snyder
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Il centro francese dei Jazz chiude con 22 punti, 17 rimbalzi, 5 stoppate e un perfetto 8/8 dal campo. Alla sua prestazione maiuscola sotto canestro si aggiungono i 25 punti e 8 rimbalzi di Donovan Mitchell, i 23 con 4 triple di Bojan Bogdanovic e più in generale uno sforzo dell’intero collettivo diventato il marchio di fabbrica di Utah

Luka Doncic invece chiude con 25 punti con 25 tiri dal campo, in un match in cui l’attacco dei Mavericks è irriconoscibile e spesso poco fluido nella manovra. Porzingis sbaglia tanto al tiro (15 punti con 6/14 complessivo), con Dallas che incassa così la seconda sconfitta nelle ultime tre gare

MINNESOTA TIMBERWOLVES-OKLAHOMA CITY THUNDER 104-113 | Quinta vittoria in fila per OKC, sempre più squadra da playofff a Ovest e gruppo in grado di vincere anche senza Danilo Gallinari - a riposo a causa di un lieve problema fisico subito al termine della sfida vinta contro Atlanta soltanto 24 ore fa. Ci pensano Dennis Schroder e Chris Paul a trascinare i Thunder, con il primo che chiude con 26 punti in uscita dalla panchina e il secondo che ne aggiunge 25 con 10 assist e 10/18 dal campo
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Non basta ai T’Wolves l’ennesima prestazione clamorosa di Karl-Anthony Towns, che segna 37 punti, guida la rimonta da -20 di Minnesota, ma non riesce a evitare ai suoi la nona sconfitta in fila - il punto di non ritorno in una stagione ancora una volta fallimentare per la squadra dì Minneapolis
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Da sottolineare come uno dei pochi contributi degni di nota in casa T’Wolves al fianco di Towns quello di Shabazz Napier, che mette a referto la prima tripla doppia della sua carriera: 10 punti, 10 rimbalzi e 13 assist con 4/6 al tiro e tante giocate utili per i compagni. Una serata da ricordare, almeno sul piano personale
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CLEVELAND CAVALIERS-CHICAGO BULLS 106-118 | Successo in rimonta meritato dai Bulls, che si riportano di prepotenza avanti nel punteggio nel terzo quarto grazie a un parziale da 40-19 che condanna i Cavaliers al settimo ko consecutivo. Ai padroni di casa non bastano i 20 punti e 11 rimbalzi di Kevin Love, i 18 e 6 assist di Cedi Osman e 18 punti di Collin Sexton. Cleveland ormai è una squadra che guarda al mercato e al prossimo anno: in questa regular season infatti non sembra esserci molto altro da dire
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Una serata da incorniciare per LaVine, non tanto e non solo per il successo ritrovato dai Bulls, quanto per aver giocato una partita al limite della perfezione: 44 punti, 10 rimbalzi e 8 assist, vicino come raramente gli era accaduto in passato alla prima tripla doppia in carriera. “Non ne ho mai fatta una e negli ultimi due minuti in campo ho provato a mettere a referto un paio d’assist. Non fa nulla, arriverà prima e poi”. Nel frattempo invece sempre più vicina appare una convocazione all’All-Star Game: con la partita delle stelle allo United Center di Chicago, il beniamino di casa sta davvero facendo di tutto per convincere chi di dovere a selezionare anche lui tra le riserve a Est