
NBA, risultati della notte: Doncic batte Gallo, Houston vince con 50 di Gordon
Il n°77 sloveno trascina Dallas al successo a Oklahoma City in una serata ricca di commozione e a cui Chris Paul ha deciso di non prendere parte (14 punti per Gallinari). Harden e Westbrook restano a casa e a far vincere Houston ci pensa Eric Gordon, autore di 50 punti contro Utah. San Antonio perde in volata a Chicago, rimonta clamorosa dei Kings contro Minnesota. Di seguito i risultati e gli highlights della notte NBA

OKLAHOMA CITY THUNDER-DALLAS MAVERICKS 97-107 | Nel giorno del triste ritorno sul parquet di Thunder e Mavericks a poco più di 24 ore di distanza dalla tragica morte di Kobe Bryant che ha colpito l’intero mondo NBA, Luka Doncic (con le scarpe dedicate con i nomi delle nove vittime dell’incidente di Calabasas, a nord di Los Angeles) trascina ancora una volta i Mavs al successo con i suoi 29 punti, 11 rimbalzi e 5 assist - uno dei cinque giocatori in doppia cifra, decisivi nell’importante successo nella corsa al sesto posto a Ovest
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Situazione emotivamente molto complicata anche per Danilo Gallinari, che chiude con 14 punti, 4/12 a tiro, 5 rimbalzi e 6 assist - al ritorno in campo dopo il problema al pollice che lo aveva tenuto fuori. Discorso diverso per Chris Paul invece, che ha preferito non esserci e restare a casa, saltando così la prima partita della sua stagione. Al record dei Thunder e ai playoff ci si penserà un’altra volta

UTAH JAZZ-HOUSTON ROCKETS 117-126 | Niente James Harden e Russell Westbrook nella complicata sfida da affrontare nello Utah per i Rockets, con giocatori e squadre profondamente commosso a inizio gara e durante tutto il match. Vince Houston, nonostante i padroni di casa chiudano con i 36 punti di Donovan Mitchell e i 30 con 10/18 dal campo e 7 triple a segno di Bojan Bogdanovic
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Capitolo a parte invece va fatto per Eric Gordon, che approfitta dell’assenza dei due All-Star per dare libero sfogo alle sue doti di realizzatore: ne viene fuori una gara da 50 punti, con 14/22 al tiro, 6/11 dalla lunga distanza, 16 liberi a segno e un impatto sul match da vero realizzatore. È il suo nuovo massimo in carriera, il modo migliore a modo suo per ricordare uno come Kobe
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CHICAGO BULLS-SAN ANTONIO SPURS 110-109 | Resta in panchina per tutti e 48 i minuti Marco Belinelli nella sconfitta in volata in back-to-back degli Spurs - tra i primi a scendere in campo poche decine di minuti dopo la diffusione della tragica notizia della morte di Kobe Bryant. Vincono i Bulls grazie a ben sette giocatori in doppia cifra, guidati neanche a dirlo da Zach LaVine sempre più All-Star per Chicago con i suoi 23 punti - 14 dei quali arrivati nell’ultimo quarto, con tanto di due liberi del definitivo sorpasso a segno a 2 secondi dalla sirena. La speranza di tutto lo United Center è quella di rivederlo sul parquet anche il prossimo 16 febbraio, quando in campo scenderanno per davvero tutte le stelle NBA
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MINNESOTA TIMBERWOLVES-SACRAMENTO KINGS 129-133 OT | Clamorosa rimonta dei Kings nella serata segnata dalla super prestazione di Buddy Hield e dal colpo di genio di De’Aaron Fox: Sacramento piazza un parziale da 33-11 negli ultimi sei minuti scarsi di gara e vince dopo essere stata sotto anche di 27 lunghezze. A 2 minuti e 49 secondi dal termine erano 17 i punti di svantaggio dei californiani: dal 1996-97 a oggi, le 8.378 volte che una squadra si era trovata in questa situazione aveva poi sempre perso
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Una super rimonta possibile grazie agli errori grossolani commessi da Minnesota - alla decima sconfitta in fila - e ai 42 punti massimo in carriera di un Buddy Hield perfetto nel quarto periodo: 20 punti, 6/6 al tiro. L’ultimo a riuscirci in una partita in cui c’erano almeno 25 punti da recuperare? Kobe Bryant, il 6 dicembre 2002 contro Dallas

Impossibile poi non parlare del modo in cui Sacramento ha rimesso definitivamente in parità il match e forzato il supplementare: a 4 secondi dal termine, Fox è in lunetta con un libero ancora da tentare e due punti di svantaggio da recuperare. Per farlo trova il modo più imprevedibile mai visto: lancia il pallone contro il ferro con forza, facendo sì che rimbalzi verso di lui. Lo riprende e segna due punti. Il tutto letteralmente in mezzo secondo: una giocata unica nel suo genere
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MIAMI HEAT-ORLANDO MAGIC 113-92 | Tutto facile per Miami nel derby della Florida contro Orlando: un match casalingo vinto senza grosso impegno dagli Heat, godendosi un gruppo di giovani talenti che continua a sorprendere (soprattutto all’American Airlines Arena). Ai Magic non bastano i 13 punti a testa di Vucevic e Gordon, spuntati come un’intera squadra che aveva chiaramente la mente e il cuore rivolte verso altro
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Bam Adebayo avrebbe voluto conoscere Kobe Bryant, ma non ci è mai riuscito. Magari sarebbe arrivato il momento di stringergli la mano al prossimo All-Star Game, al quale molto probabilmente prenderà parte grazie alle super prestazioni messe a referto in questa stagione. L’ultima contro Orlando è in linea con il suo super rendimento: 20 punti, 10 rimbalzi e 10 assist. Un’altra tripla doppia per convincere chi di dovere a farlo scendere in campo a Chicago il prossimo 16 febbraio

DETROIT PISTONS-CLEVELAND CAVALIERS 100-115 | Momento molto toccante prima della palla a due tra Pistons e Cavaliers, con tutti i giocatori di Detroit scesi in campo con le maglie numero 8 e numero 24 in onore di Kobe Bryant. Derrick Rose resta a casa (un “provvidenziale” infortunio lo tiene lontano dal parquet) in una gara che i padroni di casa perdono contro un avversario tutt’altro che irresistibile, guidato dai 20 punti di Kevin Love e 10 di Larry Nance Jr. - tra i più commossi nel ricordo di Kobe Bryant
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