
NBA, risultati della notte: Phoenix travolge Houston, Toronto fa 13 in fila
Kelly Oubre e Devin Booker firmano il successo dei Suns sui Rockets, i Raptors superano i Pacers e allungano la striscia da record di vittorie. Gallinari segna 19 punti: OKC batte Cleveland e conquista il nono successo nelle ultime dieci. Bradley Beal realizza il canestro del sorpasso a due decimi dalla sirena e Dallas va ko a Washington. Polemica nel finale tra Utah e Portland, a causa di una chiamata arbitrale sbagliata che condanna i Blazers alla sconfitta. Di seguito risultati e highlights delle otto gare della notte NBA

INDIANA PACERS-TORONTO RAPTORS 106-115 | Vincono ancora i Raptors che battono i Pacers per la seconda volta in tre giorni, prendendosi così il 13esimo successo in fila e allungando la striscia da record nella storia della franchigia canadese. Merito dei 22 punti e 10 rimbalzi di Serge Ibaka, dei 20 realizzati da Fred VanVleet e i 16 di OG Anunoby (20-4 il record di Toronto quando il numero 3 ha chiuso il match in doppia cifra)
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L’unica preoccupazione per i campioni in carica in questo periodo perfetto dal punto di vista dei risultati (i Raptors non perdono dal 15 gennaio) arriva dall’infermeria: Kyle Lowry infatti resta in campo soltanto 16 minuti, costretto a uscire nel terzo quarto a seguito di un duro colpo alla spalla che lo ha lasciato per diversi minuti dolorante sul parquet

Quarta sconfitta in fila invece per i Pacers che non vanno oltre i 19 punti e 16 rimbalzi dell’All-Star Domantas Sabonis e i 15 realizzati da un Victor Oladipo che ancora non ha ritrovato del tutto la condizione fisica ideale dopo oltre un mese di stop. Indiana scivola così al sesto posto a Est, con ampio margine sui Brooklyn Nets ben lontani in classifica

OKLAHOMA CITY THUNDER-DETROIT PISTONS 108-101 | Chris Paul e Shai Gilgeous-Alexander sono due dei protagonisti del successo Thunder contro i Pistons, autori rispettivamente di 22 e 21 punti nella nona vittoria raccolta nelle ultime 10 gare. I padroni di casa tirano con oltre il 54% dal campo nel primo tempo, ma è soltanto a fine terzo quarto che chiudono avanti in doppia cifra - margine poi determinate nella volata finale in cui Detroit prova invano a riportarsi avanti nel punteggio
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Dopo l’ultimo turbolento giorno di mercato e le voci che lo volevano in partenza per Miami, Danilo Gallinari è rimasto a Oklahoma City dove a questo punto terminerà la stagione e probabilmente giocherà i playoff - la vetrina migliore per conquistare visibilità e un nuovo contratto il prossimo giugno. Il numero 8 azzurro gioca un’ottima gara anche contro Detroit, autore di 19 punti, 9 rimbalzi e 4 assist in 33 minuti sul parquet
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Massimo in stagione da 28 punti per Reggie Jackson, l’ex di giornata che prova a trascinare i rimaneggiati Pistons. Mancano all’appello infatti diversi infortunati- a partire da Derrick Rose - e soprattutto Andre Drummond, ceduto nell’ultima ora di mercato ai Cavaliers in una trade con cui Detroit ha dimostrato di voler ripartire da zero. Le sette sconfitte nelle ultime nove gare e più in generale la regular season mediocre giocata finora, vanno lette dunque anche in quest’ottica

PHOENIX SUNS-HOUSTON ROCKETS 127-91 | Successo mai in discussione di Phoenix contro Houston che segna 46 punti nel solo primo quarto, scappa via nel punteggio e domina senza grossi problemi contro i Rockets. Merito anche di un Devin Booker da 33 punti con 10/18 al tiro, quattro triple e nove rimbalzi a referto - il modo migliore per i Suns di lasciarsi alle spalle le quattro sconfitte in fila arrivate negli ultimi 10 giorni e le 13 consecutive incassate contro Houston dal 2016 a oggi

Il protagonista della serata però è Kelly Oubre, autore di 39 punti - nuovo massimo in carriera - con 14/19 al tiro, 7/9 dalla lunga distanza e 9 rimbalzi a referto. Il suo +24 di plus/minus ben racconta l’impatto sul match, con Houston incapace di trovare una soluzione difensiva efficace sul perimetro contro i due tiratori scatenati di Phoenix
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I Rockets infatti stanno ancora pagando l’adattamento a un nuovo sistema e la transizione verso un quintetto piccolo che non prevede la presenza di un vero lungo sul parquet. Pesa anche l’assenza di Westbrook - tenuto a riposo dopo la gara contro i Lakers - in una rotazione si allungata, ma senza valide alternative. Alla sirena finale sono 32 i punti raccolti da James Harden con cinque triple e cinque assist e davvero poco altro quanto messo a referto dai texani
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WASHINGTON WIZARDS-DALLAS MAVERICKS 119-118 | Terza sconfitta nelle ultime cinque gare per i Dallas Mavericks, che stanno soffrendo l’assenza di Luka Doncic più di quanto si potessero immaginare. La sconfitta di Washington fa ancora più male perché arrivata sulla sirena, con Bradley Beal che ha punito l’ennesima disattenzione difensiva dei texani sfuggendo alla marcatura per segnare il sottomano del sorpasso. “La partita non è stata persa lì, ma con tutti gli errori che abbiamo commesso nei 47 minuti che hanno portato fino a quel momento. Molto deludente” il commento di coach Rick Carlisle
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Per Beal invece finalmente un motivo per sorridere, riportando in qualche modo i suoi a tre partite di distanza dai playoff pur avendo un record di 18-32. Per lui 29 punti a referto (si interrompe a 7 la striscia di gare sopra quota 30) e 11/28 al tiro, in una serata in cui Washington ha tirato 19/38 dalla lunga distanza (Davis Bertans 20 con 5 triple, 14 per il neo-arrivato Shabazz Napier).
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Tra i tanti momenti che sono costati la vittoria ai Mavs c’è anche l’errore ai liberi di Tim Hardaway Jr. a 1.8 secondi dalla fine che avrebbe dato ai suoi due lunghezze di vantaggio. I suoi 19 punti sono secondi solo ai 20 uscendo dalla panchina di Seth Curry, mentre Kristaps Porzingis è sceso in campo con una maschera protettiva dopo la frattura al naso chiudendo con 11 punti in 21 minuti, dopo una gara alle prese con i problemi di falli

PHILADELPHIA 76ERS-MEMPHIS GRIZZLIES 119-107 | Casa dolce casa. Dopo le quattro sconfitte in fila in trasferta, i Sixers tornano al Wells Fargo Center e ritrovano subito la vittoria pur dovendo fare a meno di Joel Embiid per tutto il secondo tempo (comunque 10+10 per lui). A guidare la squadra di coach Brown sono allora i 21 di Tobias Harris e i 22 punti con 10 assist di Ben Simmons, che dopo la partita ha dichiarato: “Ne avevamo bisogno”
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Il grande protagonista di serata è però il turco Furkan Korkmaz, alla sua miglior partita in carriera: 34 punti con 13/17 al tiro di cui 7/9 da tre punti in 29 minuti di gioco uscendo dalla panchina, propiziando la 23^ vittoria stagionale su 25 partite disputate in casa (miglior record NBA). Il resto della panchina — tra cui Josh Richardson tornato dopo cinque gare saltate — ne ha segnati 20 in tutto, in attesa che alla squadra si uniscano Alec Burks e Glenn Robinson III
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Per i Grizzlies ci sono 15 punti di Ja Morant e 14 di Jonas Valanciunas, perdendo solo la quarta gara nelle ultime 17 disputate. Per loro fortuna la sconfitta di Portland a Salt Lake City permette di mantenere tre gare e mezzo di vantaggio sul nono posto nella Western Conference, anche se la corsa è ancora lunga

BOSTON CELTICS-ATLANTA HAWKS 112-107 | Jayson Tatum è il protagonista del successo Celtics contro Atlanta, autore di 32 punti e 7 triple – per la seconda volta oltre quota 30, il secondo di sempre a riuscirci con Boston prima di compiere i 22 anni. Il modo migliore di festeggiare la convocazione all’All-Star Game e continuare a guidare i biancoverdi al vertice della Eastern Conference. Ottava gara in fila oltre quota 20 per Tatum, a cui si aggiungono i 16 con 15 rimbalzi di Enes Kanter; gli stessi punti realizzati da Romeo Langford in uscita dalla panchina, ciliegina sulla torta del sesto successo consecutivo di Boston
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Una partita in salita e molto complicata per gli Hawks, con soli nove giocatori a disposizione in rotazione vista l’assenza di Trae Young, DeAndre Bembry, Cam Reddish e Bruno Fernando. Miglior realizzatore degli ospiti è John Collins che chiude con 30 punti, 10 canestri dal campo e 10 rimbalzi, a cui si aggiungono i 25 punti di Huerter che tuttavia non permettono ad Atlanta di evitare la quinta sconfitta nelle ultime sette gare
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UTAH JAZZ-PORTLAND TRAIL BLAZERS 117-114 | Partita divertente, combattuta e vinta tra le polemiche dagli Utah Jazz, che riescono ad avere la meglio dei Blazers in volata nonostante un Damian Lillard scatenato e autore di 42 punti con 8/14 dalla lunga distanza (con sei assist e sei rimbalzi). Un’altra super prestazione terminata con la giocata dell’ipotetico pareggio realizzata dal n°0 dei Blazers arrivata a 13 secondi dalla sirena, ma gli arbitri non considerano interferenza l’intervento di Rudy Gobert che stoppa il tiro di Lillard dopo il tocco sul tabellone, cancella il bersaglio e soprattutto le speranze di vittoria degli ospiti
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A guidare i Jazz sono i 27 punti di Bojan Bogdanovic, mentre a realizzare il canestro risultato poi decisivo è di Donovan Mitchell (che fatica a trovare il fondo della retina, 16 punti con 16 tentativi dal campo). Per i Jazz è il successo che interrompe una striscia di cinque sconfitte in fila, di gran lunga il peggior momento della regular season che Utah spera di essersi lasciata definitivamente alle spalle

L'errore clamoroso nel finale di gara tra Jazz e Blazers – secondo molti il peggiore dell’anno – in cui gli arbitri non hanno visto la chiara interferenza a canestro di Rudy Gobert sul tentativo al ferro del n°0 dei Blazers, che appoggia il pallone al tabellone prima di vedersi respingere il tiro dal lungo francese. Alla fine del match Lillard è stato accompagnato di forza fuori dal parquet e anche nello spogliatoio la sua rabbia non ha trovato sfogo
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SACRAMENTO KINGS-MIAMI HEAT 105-97 | Quinto successo nelle ultime sette partite per i Kings, che si godono una serata da 19 triple di squadra contro un avversario di livello. Sei di queste portano la firma di un Bogdan Bogdanovic miglior marcatore con 23 punti, seguito dai 21 di Buddy hield, i 16 con 8 assist di De’Aaron Fox e i 15 di Nemanja Bjelica (tutti da tre)
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Serata ai minimi termini per gli Heat, privi di Jimmy Butler, Tyler Herro, Meyers Leonard e tutti i nuovi arrivati (Iguodala, Crowder e Hill). I 26 punti di Adebayo e i 18 di Duncan Robinson non sono bastati per tenere testa ai Kings, crollando nel secondo tempo senza più riuscire a rimettere la testa avanti, finendo anche a -17