
NBA, risultati della notte: James e Davis battono i Bucks, vincono Gallinari e Melli
La sfida tra le due migliori squadre di Est e Ovest va ai Lakers, che vincono grazie ai 37 punti di LeBron James e i 30 di Anthony Davis per rispondere ai 32 di Giannis Antetokounmpo. Successi per Melli contro Miami e Gallinari a New York, mentre Belinelli rimane fuori nella pesante sconfitta di San Antonio a Brooklyn. Utah vince a Boston, Dallas supera Memphis: tutti i risultati e gli highlights delle dieci partite della notte
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LOS ANGELES LAKERS-MILWAUKEE BUCKS 113-103 | Uno a uno e palla al centro, magari alle Finali NBA. Il secondo incontro stagionale tra le due migliori squadre di Est e Ovest va in favore dei Lakers, che salgono di livello nel secondo tempo grazie a un super parziale di 18-0 nel terzo quarto e controllano il resto della partita grazie alla difesa e alle prestazioni straordinarie delle loro due stelle, autori di tutti i punti nell’ultima frazione di gioco
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E dire che ci sono riusciti nonostante una brutta serata al tiro da 6/32 e un Davis che ha faticato nei primi tre quarti. Tormentato dai problemi di falli, il numero 3 dei Lakers si è scrollato di dosso una partita difficile dominando l’ultima frazione con 14 punti, prendendosi la responsabilità di tenere i suoi in partita nei minuti in cui James era in panchina e i Bucks provavano l’ultima disperata rimonta
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Già, LeBron James. Il Re ha fornito l’ennesima prestazione straordinaria chiudendo con 37 punti (12/21 dal campo e 12/15 ai liberi) a cui ha aggiunto anche 8 rimbalzi, 7 assist e 3 recuperi pur tirando solo 1/7 dalla lunga distanza e perdendo quattro palloni. Una presenza dominante sul parquet nonostante i 35 anni di età, prendendosi spesso il compito di marcare Antetokounmpo e guidando una squadra che ha avuto un solo altro giocatore in doppia cifra (Kyle Kuzma con 11) ma che ha avuto un mattoncino portato da tutti i suoi componenti nella vittoria di maggior prestigio della stagione. Ora i Lakers sono matematicamente ai playoff dopo sei anni di assenza, ma l’obiettivo reale è ancora lontano
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Giannis Antetokounmpo non ha replicato l’exploit balistico dell’altro incontro stagionale, quando segnò 5 triple in faccia ai Lakers. Stavolta ne ha messa solamente una su sei tentativi, chiudendo con 32 punti, 11 rimbalzi e 6 assist in poco meno di 36 minuti sul parquet, tirando 10/21 contro la difesa fisica dei Lakers nei pressi del ferro (anche 11/14 ai liberi per l’MVP). Dopo di lui il migliore è stato Donte DiVincenzo con 17 punti in 24 minuti, mentre sia Khris Middleton (13 con 5/19 al tiro e 2/10 da tre) che Eric Bledsoe (11 con 5/13 e 5 palle perse) non sono riusciti a lasciare il segno
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NEW ORLEANS PELICANS-MIAMI HEAT 110-104 | Successo importante per i Pelicans, che interrompono una striscia di tre sconfitte in fila e provano a riavvicinarsi a Memphis per tenere in piedi il progetto di andare ai playoff. Una vittoria non senza qualche rischio, dato che gli Heat sono riusciti a rimontare quasi del tutto le 15 lunghezze di svantaggio accumulate nell’ultimo quarto. Alla fine però cinque punti in 62 secondi di Brandon Ingram (che aveva cominciato con 2/17 al tiro) hanno ridato ossigeno alla squadra di coach Gentry
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Nik Melli manca la doppia cifra di un solo punto chiudendo con 9, 3 rimbalzi e 6 assist in 23 minuti sul parquet. Meglio di lui hanno fatto Jrue Holiday con 20+6+6, Lonzo Ball vicino alla tripla doppia (16, 9 e 8 assist) e uno Zion Williamson da 7/9 al tiro per 17 punti e 6 rimbalzi in 32 minuti. I Pelicans sono ora a quattro partite di distanza dai Grizzlies, ma hanno ancora davanti a loro i Kings e i Blazers
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Miami ha provato fino all’ultimo a tenere aperta la partita, grazie soprattutto ai 26 punti di Jimmy Butler e all’ennesima grande prestazione balistica di Duncan Robinson (8/14 da tre per 24 punti). Con questa partita Robinson è salito a 233 triple stagionale, nuovo record di franchigia nonché il massimo in singola stagione per un giocatore non scelto al Draft

NEW YORK KNICKS-OKLAHOMA CITY THUNDER 103-126 | Nessun problema per i Thunder al Madison Square Garden, chiudendo il primo tempo avanti di 13 lunghezze e gestendo il vantaggio nella ripresa fino al +23 finale, senza perdere neanche un quarto. Sono sei i giocatori in doppia cifra per la squadra di coach Billy Donovan, con Chris Paul a quota 21 punti con 12 assist e Shai Gilgeous-Alexander con 18
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A guidarli tutti sono però i 22 punti di Danilo Gallinari, che ha inflitto l’ottava sconfitta nelle ultime dieci alla squadra con cui tutto è cominciato nel Draft del 2008. L’azzurro ha tirato 7/13 dal campo con 3/6 dalla lunga distanza e 5/6 ai liberi, rendendo inutili i 18 punti con 9 rimbalzi e 8 assist di Elfrid Payton
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Da segnalare la decisione di Chris Paul di scriversi sulla scarpa “Do the right thing”, titolo di uno dei film più famosi di Spike Lee. CP3 non ha voluto commentare davanti ai media quanto successo tra il regista e la franchigia blu-arancio, ma il fatto che abbia definito Charles Oakley “come uno zio per me” e abbia riconosciuto così pubblicamente il suo supporto per Spike Lee dice già molto su dove si posizioni. Peraltro, il nuovo capo della dirigenza dei Knicks è il suo ex agente Leon Rose, e non a caso nei giorni scorsi ha cominciato a circolare la voce che New York possa essere interessata a prendere Paul in estate

BROOKLYN NETS-SAN ANTONIO SPURS 139-120 | È quantomeno curioso che una leggenda dei Nets (seppur in epoca ABA) come Julius Erving non abbia mai visto una partita della sua ex squadra a Brooklyn, eppure tant’è. Se non altro, Doctor J si è goduto una larga vittoria della squadra di casa, che ha mandato otto giocatori in doppia cifra ed è stata avanti anche di 33 lunghezze
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A guidare i Nets è stata la prima tripla doppia in carriera di Caris LeVert, autore di 27 punti, 11 rimbalzi e 10 assist. Alle sue spalle i 20 di Joe Harris e i 19 a testa di Spencer Dinwiddie e di Timothe Luwawu-Cabarrot, vincendo la lotta a rimbalzo 51-38 e controllando facilmente la partita dopo il 41-22 con cui si è concluso il primo quarto

Coach Popovich ha provato a scuotere i suoi chiamando due timeout nella prima metà del primo quarto, ma non è bastato per evitare una prestazione difensiva definita come “imbarazzante” dallo stesso allenatore. DeMar DeRozan è stato il miglior realizzatore degli Spurs con 24 punti, in una serata in cui mancavano LaMarcus Aldridge (problema alla spalla), Jakob Poeltl (ginocchio) e Marco Belinelli (influenza), neanche presenti a New York

BOSTON CELTICS-UTAH JAZZ 94-99 | Quarto successo consecutivo per i Jazz, che in questa trasferta a Est stanno ritrovando un po’ di certezze, pur approfittando delle assenze pesanti di Jaylen Brown e dell’ex Gordon Hayward. A spingere Utah è stata un’eccellente prestazione balistica, segnando il 60% dei tiri nel primo tempo di cui 13/21 dalla lunga distanza (8/11 nel solo secondo quarto) per ribaltare il -11 accomulato nel primo quarto
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Ad aggiungersi alle buone notizie per i Jazz è il fatto che a guidare tutti ci siano i 25 punti con 6 triple di Mike Conley, il cui ambientamento nella squadra di coach Snyder è durato più del previsto. Alle sue spalle i 17 di Jordan Clarkson e gli 11 di Donovan Mitchell, affidandosi poi alla difesa per chiudere i conti nel secondo tempo visti i soli 37 punti segnati

Con Kemba Walker poco preciso (5/17 al tiro per 13 punti) e Jayson Tatum lontano dai suoi livelli abituali (18 punti ma con 7/19 dal campo), Marcus Smart ha provato a scuotere i suoi realizzando 29 punti di pura volontà, anche prendendosi la bellezza di 23 tiri (9 segnati) di cui 15 dalla lunga distanza. “La responsabilità è nostra. Non so cosa stia succedendo qui. È come se lasciassimo che le altre squadre ci tolgano dalla partita. Quando succede, questo è il risultato. Dobbiamo sistemare la situazione ed essere aggressivi” ha detto dopo la gara

DALLAS MAVERICKS-MEMPHIS GRIZZLIES 121-96 | Larga e facile vittoria dei Mavericks, che hanno mostrato quanto sia grande la differenza tra la settima e l’ottava forza nella Western Conference. Kristaps Porzingis ha allungato il suo momento positivo con la quinta partita consecutiva da almeno 20+10 (26 punti e 11 rimbalzi le sue cifre finali), aggiungendoci anche quattro stoppate e un plus-minus di +38. “Ci ho messo un po’, ma ora mi sento davvero in ritmo” ha detto il lettone, accompagnato dai 21 punti e 6 assist di Luka Doncic
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Si interrompe invece il momento positivo dei Grizzlies, che ritornano sotto il 50% di vittorie pur mantenendo un cuscinetto confortante nei confronti delle inseguitrici per l’ottavo posto a Ovest. I 16 punti di Josh Jackson seguiti dai 15 di Dillon Brooks e i 14+11 di Jonas Valanciunas non sono serviti per allungare a quattro la striscia di vittorie consecutive, con Ja Morant tenuto a 11 punti con 4/11 al tiro

PHOENIX SUNS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 127-117 | Se i Suns avessero sempre giocato come hanno fatto contro Portland, forse anche loro avrebbero potuto giocarsela fino alla fine per un posto ai playoff. Invece sono solo riusciti a interrompere una striscia di quattro sconfitte consecutive in casa, travolgendo i Blazers con 19 triple di cui 3 di Devin Booker (23 punti e 12 assist) e due a testa di Dario Saric (24+8 rimbalzi) e Mikal Bridges (18 punti)
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Il grande protagonista della partita è stato però un incredibile Aron Baynes, che è passato dal non giocare la partita precedente contro Toronto a realizzare il suo massimo in carriera da 37 punti con 16 rimbalzi. Una prestazione mostruosa e probabilmente irripetibile, complice il 9/14 dalla lunga distanza (5 nel solo primo quarto, superando già lì il suo precedente career-high di 4) e distruggendo Hassan Whiteside. “Proprio come l’avevo preparata stamattina” ha scherzato coach Monty Williams. “Aron, vai e fanne 37 con 9 triple”
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Per i Blazers si tratta di una sconfitta pesante, nonostante tre giocatori sopra quota 20 come CJ McCollum (25), Damian Lillard (24) e Whiteside (23+20), rimanendo a tre partite e mezza di distanza da Memphis per l’ultimo posto disponibile per i playoff. “Ti aspetti che segni delle triple, ma non che ne metta così tante” ha detto coach Terry Stotts commentando la prestazione di Baynes

CHICAGO BULLS-INDIANA PACERS 102-108 | Gli All-Star sono quei giocatori capaci di vincere partite di regular season poco importanti praticamente da soli. È esattamente quello che ha fatto Domantas Sabonis, dominando i Bulls con 24 punti e 12 rimbalzi (10/14 al tiro) per portare a casa la quinta vittoria nelle ultime sei gare nonostante le assenze di TJ Warren e Malcolm Brogdon, pur ritrovando un Victor Oladipo da 16 in 26 minuti
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I Bulls hanno provato a rendere le cose interessanti vincendo l’ultimo quarto 30-19 e riportandosi a contatto dopo essere stati sotto anche di 23 lunghezze. A guidarli i 26 punti del caldissimo Coby White (settima partita consecutiva con almeno 19 punti) e il massimo in carriera da 25 di Shaquille Harrison, mentre Lauri Markkanen ha faticato di nuovo segnando solo 3 punti alla seconda gara dopo averne saltate 15

MINNESOTA TIMBERWOLVES-ORLANDO MAGIC 118-132 | Facile vittoria esterna degli Orlando Magic, che guidati dai 28 punti con 12 rimbalzi di Nikola Vucevic non hanno problemi a sbarazzarsi dei morbidi T’Wolves. A preoccupare in casa Magic sono piuttosto le condizioni di Steve Clifford, che nel corso del terzo quarto ha abbandonato la panchina rientrando negli spogliatoi sentendosi poco bene. L’allenatore è stato portato in ospedale per ulteriori accertamenti, ma è già stato dimesso con la diagnosi di una semplice deidratazione
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Minnesota ha concesso agli avversari di tirare con il 60% dal campo interrompendo una striscia di tre sconfitte in fila, con Markelle Fultz che ha segnato 24 punti. Sono invece 29 quelli di Malik Beasley, che ha realizzato 19 dei 28 punti di squadra nel terzo quarto ma non è riuscito a rimettere i suoi in partita, complice un disastroso D’Angelo Russell da 5 punti con 2/14 al tiro

WASHINGTON WIZARDS-ATLANTA HAWKS 118-112 | Tornano a vincere gli Wizards, che rischiano di sprecare 19 punti di vantaggio nell’ultimo quarto ma resistono alla rimonta degli Hawks. Merito dei 17 punti di Davis Bertans e dei 14 di Jerome Robinson, oltre ovviamente al solito strepitoso Bradley Beal che oramai macina partite da almeno 25 punti in sequenza
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La stella di Washington ha chiuso con 35 punti frutto di un eccellente 13/21 dal campo di cui 7/10 da tre punti in 38 minuti, la sua 21^ partita consecutiva con almeno 25 punti a referto. Dalla stagione 2000/01 solamente LeBron James (25) e Allen Iverson (27) possono vantare strisce del genere, portando i suoi al 50% di vittorie quantomeno in casa (15-15)
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Privi di Trae Young alle prese con l’influenza, gli Hawks si sono affidati al rookie Cam Reddish che ha proseguito il suo buon momento di forma segnando il suo massimo stagionale da 28 punti con 11/17 al tiro. Insieme a lui i 26 punti con 10 rimbalzi di John Collins e i 14 con 11 assist di Kevin Huerter, senza però riuscire a tagliare fuori Rui Hachimura su un possesso difensivo cruciale per poter pareggiare la partita con 3 punti di distanza tra le due squadre

In una nota distribuita alle 30 squadre, la NBA ha cominciato a prepararsi alla possibilità di disputare alcune partite a porte chiuse per via del coronavirus, come sta accadendo in Italia e in altre parti del mondo. “Spero non si arrivi a questo punto, ma la situazione sta diventando seria” ha dichiarato la guardia dei Celtics Kemba Walker
LA NBA SI PREPARA A GIOCARE A PORTE CHIUSE