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Coronavirus, cancellato il torneo NCAA: nel 2020 niente March Madness

NCAA
©Getty

La NCAA ha annunciato che quest’anno non si svolgeranno i tornei di basket maschili e femminili che coinvolgono le migliori università degli Stati Uniti. Si interrompe così una tradizione che andava avanti senza interruzioni dal 1939

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Da sempre marzo fa rima con March Madness, il torneo a eliminazione diretta più famoso del mondo della pallacanestro. Tre settimane piene di sorprese e storie straordinarie che spesso finiscono per segnare i giocatori che poi andranno in NBA. Quest’anno, però, non potrà esserci nulla di tutto questo: la NCAA ha infatti deciso di cancellare i tornei di basket maschili e femminili per via del coronavirus, chiudendo la stagione proprio nel suo momento culmine. Una decisione senza precedenti ma inevitabile, considerando anche lo status amatoriale dei giocatori coinvolti che sarebbero stati esposti a rischi inutili, sebbene fosse stato annunciato che il torneo si sarebbe eventualmente tenuto a porte chiuse. “Questa decisione si basa sulla minaccia alla salute pubblica portata dal COVID-19” si legge nel comunicato della NCAA, che ha cancellato tutti i tornei primaverili tra qui quelli di hockey, lacrosse, baseball e softball (nonostante fossero previsti per giugno). La scelta è arrivata in maniera improvvisa ma non imprevedibile, fermando anche partite che stavano per cominciare in alcune arene in giro per gli Stati Uniti o cancellandone alcune che erano già in svolgimento, come la sfida per il torneo della Big East tra Creighton e St. John’s al Madison Square Garden — l’ultima partita di Division I giocata quest’anno.

 

Che cos’è il Torneo NCAA

Il Torneo NCAA di basket maschile si è sempre giocato sin dal 1939, diventando sempre più grande nel corso degli anni fino a raggiungere dimensioni inimmaginabili, con le Final Four disputate in stadi da oltre 80.000 persone. Nelle tre settimane di durata vengono incassati quasi un miliardo di dollari, con 800 milioni che derivano solamente dai diritti televisivi venduti a CBS e Turner negli Stati Uniti. Coinvolge 68 squadre ma soprattutto è un rito per tutti gli americani, che compilano il “bracket” (ovverosia il tabellone con tutti i pronostici delle partite fino alla squadra vincitrice) con premi anche da un milione di dollari per chi riesce ad azzeccare tutte le squadre vincitrici — un evento con una probabilità infinitesimale. Domenica si sarebbe dovuto tenere il “Selection Sunday” con cui i membri della NCAA avrebbero deciso il bracket delle squadre con le teste di serie.