
Interpellati 70 giornalisti e mantenuti i criteri di voto ufficiali: la matricola di Memphis convince tutti, vincendo il titolo all'unanimità come solo 5 giocatori prima di lui: scopriamo chi sono e l'ordine di classifica completo

Il network USA ha condotto un sondaggio informale tra 70 giornalisti, da quelli locali a quelli internazionali (che potrebbero tutti effettivamente essere chiamati a votare dalla lega a fine stagione), e il risultato è stato netto: la matricola di Memphis si merita il premio di rookie dell’anno

Il resto della classifica lo trovate di seguito, compilata secondo quella che è la modalità ufficiale seguita dalla lega: vengono chiesti tre nomi e assegnati 5 punti alla prima scelta, 3 alla seconda a 1 alla terza. Morant non sarebbe l’unico rookie a vincere all’unanimità: scoprite chi c’è riuscito prima di lui

TYLER HERRO, MIAMI HEAT | 1 PUNTO (1 terzo posto) | Sfiora i 13 punti di media a sera in poco più di 27 minuti ma a coach Spoelstra piace soprattutto quel 39% dall’arco (su oltre cinque tentativi a sera) che gli permette — insieme alla triple di Duncan Robinson — di allargare l’attacco dei suo Heat. Faccia tosta e voglia di avere il pallone in mano, anche per gli ultimi tiri, depongono a suo favore

PJ WASHINGTON, CHARLOTTE HORNETS | 1 PUNTO (1 terzo posto) | L’ex Kentucky ha collezionato cifre super solide al suo anno di esordio nella lega, con oltre 12 punti di media (in 30 minuti), il 45.5% dal campo e un buon 37.4% da tre punti, il tutto condito anche 5.4 rimbalzi e quasi un recupero e una stoppata a sera. Charlotte sa di poter contare su di lui

RUI HACHIMURA, WASHINGTON WIZARDS | 1 PUNTO (1 terzo posto) | C’era molta attesa attorno al prospetto giapponese più chiacchierato di sempre: il n°9 degli Wizards non ha deluso, segnando 13.4 punti in meno di 30 minuti di campo ma soprattutto aggiungendoci 6 rimbalzi a sera. Solido, buoni fondamentali, tira con il 48% dal campo, sfiora un recupero a sera e ha solo una palla persa di media

COBY WHITE, CHICAGO BULLS | 5 PUNTI (5 terzi posti) | A marzo viaggiava oltre i 22 punti a sera, in stagione si ferma a 13.2 con il 40% dal campo e il 35% da tre punti: dopo l’All-Star break è stato capace di chiudere a più di 30 punti (33, 33 e 35) tre gare consecutive e le sue esplosioni realizzative in uscita dalla panchina (una sola partenza in quintetto per lui) aiutano non poco l’attacco dei Bulls

RJ BARRETT, NEW YORK KNICKS | 5 PUNTI (2 terzi posti, 1 secondo posto) | È il quarto miglior realizzatore tra le matricole (appena sopra i 14 punti di media, con il 40% dal campo e il 32% da tre punti). Ha messo in mostra fisico (5 rimbalzi per lui di media) e istinti da ottimo giocatore: New York, per una volta, ha pescato bene al Draft

ERIC PASCHALL, GOLDEN STATE WARRIORS | 8 PUNTI (5 terzi posti, 1 secondo posto) | Nella disastrosa stagione degli Warriors, coach Kerr potrebbe aver trovato un ottimo giocatore di complemento nell’ex Villanova: segna 14 punti a sera sfiorando il 50% al tiro, con 4.6 rimbalzi di media

BRANDON CLARKE, MEMPHIS GRIZZLIES | 18 PUNTI (9 terzi posti, 3 secondi posti) | Il compagno di Ja Morant ai Grizzlies è un’altra sorpresa positiva: gioca meno di 22 minuti a sera ma produce 12 punti e 6 rimbalzi di media: l’ex Gonzaga si è già fatto conoscere anche a livello NBA
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KENDRICK NUNN, MIAMI HEAT | 77 PUNTI (35 terzi posti, 14 secondi posti) | Per questo giocatore mai scelto al Draft 15.6 punti di media con il 45% dal campo e il 36% da tre punti, in una stagione che lo ha visto prendersi un posto nel quintetto di coach Spoelstra e non mollarlo più: il premio di rookie del mese a Est è andato a lui per tre mesi in fila

ZION WILLIAMSON, NEW ORLEANS PELICANS | 164 PUNTI (11 terzi posti, 51 secondi posti) | Cifre alla mano (23.6 punti e quasi 7 rimbalzi a sera, con il 59% al tiro) probabilmente sarebbe il n°1 dei Pelicans il rookie dell’anno, ma ha giocato solo 19 partite (delle 64 fin qui disputate). Nessun giocatore ha mai vinto il premio giocando meno di 50 gare in stagione

JA MORANT, MEMPHIS GRIZZLIES | 350 PUNTI (70 primi posti) | Dietro a Williamson, è Morant il rookie con la più alta media punti (17.6 a sera, con un ottimo 49% al tiro) ed è anche il miglior passatore tra le matricole NBA (quasi 7 assist a partita). Per lui anche 11 doppie doppie e 1 tripla doppia, ma soprattutto i suo Grizzlies all’ottavo posto a Ovest, un risultato inaspettato ai più

KARL ANTHONY TOWNS, MINNESOTA TIMBERWOLVES | 650 PUNTI (130/130 primi posti) | Morant sarebbe il sesto rookie a ad aggiudicarsi il premio all'unanimità. Ecco chi ce l'ha fatta prima di lui a partire da Towns, che sbarca nella lega in pompa magna: doppia doppia di media — 18.3 punti e 10.5 rimbalzi, con anche 1.7 stoppate a sera — per il prodotto di Kentucky, tirando oltre il 54% dal campo

DAMIAN LILLARD, PORTLAND TRAIL BLAZERS | 605 PUNTI (121/121 primi posti) | Per il prodotto di Weber State, un piccolo college nello Utah, 19 punti e 6.5 assist di media al suo debutto nella NBA con i Blazers, secondo miglior marcatore di squadra alle spalle di LaMarcus Aldridge

BLAKE GRIFFIN, L.A. CLIPPERS (2011) | 590 PUNTI (118/118 primi posti) | Debutto ritardato di un anno per via dell’infortunio ai legamenti del ginocchio, ma quando l’ala dei Clippers scende in campo si afferma da subito come un’autentica forza: per lui 22.5 punti, 12.1 rimbalzi e anche 3.8 assist di media da matricola

DAVID ROBINSON, SAN ANTONIO SPURS (1990) | 92 PUNTI (92/92 primi posti) | Un altro debutto ritardato (stavolta per colpa della Marina USA), ma l’Ammiraglio tiene fede alle aspettative: le sue statistiche sono impressionanti, con 24.3 punti, 12.0 rimbalzi, 3.9 stoppate a sera. Gli Spurs sanno di aver trovato il loro centro del futuro

RALPH SAMPSONS, HOUSTON ROCKETS (1984) | 76 PUNTI (76/76 primi posti) | Anche per Ralph Sampson, fenomeno collegiale a Virginia, impatto straordinario fin dall’inizio della sua carriera (purtroppo breve): ai 21.0 punti e 11.1 rimbalzi di media aggiunge 2.4 stoppate. E l’anno successivo arriva Hakeem Olajuwon a dargli man forte