Please select your default edition
Your default site has been set

Coronavirus, Stephon Marbury vuole far arrivare 10 milioni di mascherine a New York

CORONAVIRUS
©Getty

L’ex giocatore NBA e leggenda dei playground di New York sta cercando un accordo per far arrivare alla sua città 10 milioni di di mascherine mediche N95 prodotte in Cina, dove vive ormai da un decennio. "Io vengo da Brooklyn, ce l’ho nel cuore. Voglio aiutare New York" ha detto l’ex playmaker dei Knicks

CORONAVIRUS, TUTTI GLI AGGIORNAMENTI

Da ormai un decennio abbondante Stephon Marbury non vive più negli Stati Uniti, essendosi trasferito in pianta stabile in Cina dove è diventato il volto più popolare del basket. Il cuore però è sempre newyorkese, e per questo l’ex giocatore di T’Wolves, Nets, Suns, Knicks e Celtics sta cercando di fare la sua parte nell’aiutare una delle città più colpite dal coronavirus. Come detto dallo stesso giocatore al New York Post, Marbury ha trovato un accordo con un’azienda cinese per produrre e spedire 10 milioni di mascherine mediche N95 alla Grande Mela al costo di 2.75 dollari ciascuna, un terzo del costo standard di 7.50$, ma ha avuto qualche problema a coordinare lo scambio tra le varie entità pubbliche della città e l’azienda. “Anche se vivo a Pechino, io vengo pur sempre da Brooklyn” ha detto al Post. “Aiutare New York è una cosa che è molto importante per me e che mi sta a cuore. Ho buona parte della mia famiglia a Coney Island, so quando è importante che le persone abbiano le mascherine in questo periodo”. Marbury ha provato a mettersi in contatto con il “borough president” di Brooklyn Eric Adams per coordinare l’accordo, ma Adams ha detto al Post che inizialmente i dipartimenti di sanità della città e dello stato gli avevano detto che non c’era bisogno delle mascherine (frase poi smentita dagli ufficiali, che si sono rimessi in contatto sia con Marbury che con Adams per portare avanti l'affare). Rimane comunque il gesto di Marbury, diventato leggenda della pallacanestro cittadina sin dai suoi anni al liceo a Lincoln High School e sui playground di New York, vestendo anche la maglia dei Knicks dal 2004 al 2009 seppur con poca fortuna e una sola partecipazione ai playoff (con eliminazione al primo turno). Negli anni ’10 è diventato sempre più importante per il basket cinese, vincendo tre titoli CBA e fermandosi in pianta stabile a Pechino, dove ora è allenatore dei Royal Fighters.