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Draft NBA, Jalen Green: chi è il prospetto numero 1 d’America che ha scelto la G-League

DRAFT NBA
©Getty

La sua decisione di saltare il college e firmare con un nuovo programma di sviluppo in G-League creato apposta per lui può cambiare il mondo della pallacanestro giovanile negli Stati Uniti. Ma chi è Jalen Green? Scopriamo pregi e difetti del liceale numero 1 d’America

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Dicono di Jalen Green che se avesse potuto dichiararsi al Draft del 2020 se la sarebbe giocata per la numero 1 assoluta. Sì, anche con un anno di meno rispetto al resto della classe, a dire il vero non di altissimo livello. Rimane comunque una testimonianza di un talento speciale, che ha deciso di farsi conoscere ancora di più scegliendo di saltare il college e passare un anno in G-League, fiore all’occhiello di un programma nuovo di zecca. Ma chi è Jalen Green e perché il suo nome deve cominciare a essere familiare agli appassionati NBA? Nativo di Fresno, in California, il classe 2002 è una guardia di quasi due metri dotata di un atletismo fuori dal comune, capace di veleggiare in campo aperto, cambiare marcia improvvisamente e volare sopra il ferro saltando con stacco su uno o due piedi, tanto da scomodare paragoni con Zach LaVine. La sua dote migliore è quella di fare canestro attaccando il pitturato grazie all’esplosività, anche se le doti realizzativo a tutto tondo fanno ben sperare per renderlo anche un tiratore dal palleggio di livello. Il tiro da tre è ancora da lavori in corso (31.6% dall’arco secondo il database di ESPN), ma il tocco è promettente ed è capace di accendersi in un attimo, creando separazione grazie a un ottimo step back. Ci sono ovviamente molte parti del suo gioco su cui deve lavorare, a partire dal fisico (pesa poco più di 80 chili, decisamente troppo pochi per la NBA) e dalle decisioni con il pallone tra le mani, oltre che l’intensità difensiva che va e viene come è lecito aspettarsi da un giocatore di 18 anni. Ma il talento è indiscutibile.

I successi in nazionale e la lista di università interessate

Pur con la sua giovane età, Green ha già vinto due medaglie d’oro mondiali con l’Under 17 e l’Under 19 statunitensi nel 2018 e nel 2019: nel primo torneo ha tenuto 15.7 punti di media in sette partite pur giocando meno di 19 minuti a gara, in una squadra che poteva contare anche su talenti da primo giro al Draft 2020 come Killian Hayes, Isaac Okoro, RJ Hampton e Theo Maledon. Su di lui si erano già mosse le università di Memphis (che avrebbe scelto nel caso avesse deciso di andare al college, come rivelato a Yahoo Sports), Auburn, Oregon e Kentucky (le altre tre università di cui ha visitato il campus), oltre che un’elenco sterminato di altri atenei: Arizona, California, Cincinnati, Creighton, Florida State, Fresno State, Kansas, Maryland, Oklahoma State, UCLA, Connecticut, UNLV, USC, UTEP, Villanova e Washington. Il fatto che mezza NCAA lo seguisse racconta bene di che talento stiamo parlando: insieme a Cade Cunningham (che andrà a Oklahoma State) e Evan Mobley (USC), Green è da considerarsi un candidato per le prime scelte del Draft 2021. Chissà se la sua esperienza in G-League aiuterà o meno le sue chance: di sicuro avrà gli occhi di buona parte della NBA addosso.