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NBA, la lega punta all’8 maggio per riaprire i campi di allenamento in alcune città

CORONAVIRUS
©Getty

Nonostante le restrizioni allentate in alcuni stati già a partire da venerdì, la NBA ha deciso che permetterà allenamenti individuali nelle strutture delle squadre solo dopo l’8 maggio, con possibili ulteriori slittamenti. Nel frattempo ha stabilito quattro nuove linee guida per i workout

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Pochi giorni fa la decisione del governatore della Georgia di allentare alcune misure contro il coronavirus, ad esempio riaprendo le palestre, hanno provocato un piccolo terremoto nel mondo della NBA. È notizia di oggi però che la lega ha deciso di modificare le sue linee guida: con una nota distribuita alle squadre e resa pubblica in un comunicato, la NBA ha annunciato che i campi di allenamento negli stati con le misure allentate potranno essere aperti solo dopo venerdì 8 maggio, data che potrebbe essere ulteriormente posposta nel caso in cui non ci siano le condizioni per mettere in sicurezza i giocatori e lo staff. In ogni caso la possibile riapertura avverrà solo nei campi di allenamento degli stati senza restrizioni imposte dal governo locale, mentre per gli altri stati la lega cercherà alternative per poter comunque garantire l’equilibrio competitivo tra le varie franchigie. In ogni caso gli allenamenti saranno su base individuale e volontaria, e saranno possibili solo dopo un elettrocardiogramma a riposo e il test della troponina, come riportato da The Athletic. Le altre restrizioni previste sono:

  • Non più di quattro giocatori alla volta all’interno della struttura di allenamento;
  • Nessun capo o assistente allenatore presente;
  • Nessuna attività di gruppo, inclusi allenamenti e partitelle;
  • Ai giocatori è proibito utilizzare strutture non legate alla squadra come centri per la salute pubblica, centri fitness o palestre.