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NBA, Zion Williamson: "Sono in ottima forma, speriamo di tornare a giocare"

new orleans
©Getty

Il n°1 dei Pelicans ha parlato della sua quarantena, degli allenamenti casalinghi e della corsa al premio di rookie dell'anno con Morant: "Sono molto competitivo, voglio vincere tutto. Ma se il premio dovesse andare a Ja, sarà felice: per me è come un fratello"

In un mondo in quarantena in cui gli stili di vita, le abitudini e le certezze vengono meno, le parole di Zion Williamson rilasciate durante un’intervista via social con Ernie Johnson sono una boccata d’aria fresca: “Se hai un obiettivo, esiste anche un modo per raggiungerlo”., sottolinea utilizzando parole molto sagge nonostante la giovane età. Una bella chiacchierata e una grande prova di maturità da parte del rookie dei Pelicans, martoriato in questa prima stagione NBA piena di imprevisti - dall’infortunio al ginocchio al post operazione durato 4 mesi, fino alla sospensione della regular season causa coronavirus: “Onestamente, non credo di aver risentito a livello fisico dello stop. Sarei pronto a giocare anche ora, mi sono sempre tenuto in forma lavorando da solo in queste settimane. Non sappiamo quando sarà il momento di ricominciare, quando finalmente torneranno a dirci: “Beh, riprendiamo da dove avevamo lasciato”. Non voglio ritrovarmi nella condizione di dover dire in quel frangente ai miei compagni: “Scusatemi, ma non sono pronto”. Lo sto facendo anche per loro”. A differenza di tanti suoi colleghi, la prima scelta assoluta all’ultimo Draft ha continuato a tirare, avendo a disposizione un canestro dentro casa sua. Il modo migliore per non perdere contatto con il gioco, mentre al resto ci hanno pensato i workout via Zoom con i preparatori atletici della squadra. La sospensione della regular season in fondo può essere vista in due modi differenti dal suo punto di vista: “Da un lato mi brucia perché ero appena rientrato dopo aver fatto da spettatore dalla panchina per più di tre mesi. Nel momento in cui finalmente sentivo di potermi esprimere al meglio, è successo tutto questo. Al tempo stesso però so di avere altro tempo per lavorare sul mio ginocchio e sul mio corpo: un privilegio che non avrei avuto nel corso della stagione”.

Zion: "Il premio di rookie dell'anno? Io voglio vincere tutto"

Nelle 19 partite in cui è rimasto in campo, Williamson ha messo a referto 23.6 punti e 6.8 rimbalzi, tirando con il 58.9% dal campo. Numeri da rookie dell’anno, se non fosse che il ridotto numero di gare disputate lo lasci indietro ben distante da Ja Morant - non solo nella corsa ai playoff, che vede i Grizzlies del suo avversario all’ottavo posto: “Lui ha lavorato tanto per arrivare a questo livello, merita una ribalta del genere. Ho sempre mostrato rispetto nei confronti degli atleti che hanno saputo conquistare le vittorie attraverso il lavoro. Ma al tempo stesso sono in perenne competizione, sono uno di quelli che vuole sempre vincere. Non reciterò la parte di quello che non vuole avere il premio di rookie dell’anno. Il mio obiettivo al momento però è un altro: se torneremo a giocare e la mia squadra avrà una sola possibilità di andare a prendersi i playoff, voglio fare di tutto per riuscirci. Al resto non penso in maniera ossessiva: se Morant vincerà il premio di miglior rookie dell’anno, sarò felice per lui. È un fratello”.

Williamson su The Last Dance: “Jordan eccelleva in tutto”

Nonostante i tanti allenamenti, Williamson ha trovato il tempo di guardare “The Last Dance” durante il tempo libero - uno dei tre campioni oltre a Magic Johnson e Larry Bird che sua madre gli aveva detto di osservare e da cui prendere esempio: “Quando ho iniziato a vedere dei video di Mike sono stato come ipnotizzato, catturato dal suo essere magnetico sul parquet. Tutto ciò che faceva era incredibile, ogni singola mossa. Quando osservi i suoi highlights pensi: “Davvero una sola persona è stata in grado di fare tutto questo?”. Il modo in cui galleggiava in aria e volava verso il canestro, schiacciando praticamente sulla testa di chiunque. Il suo gioco dal midrange, la visione nel servire i compagni, la capacità di essere il miglior difensore dell’anno - tutto ciò in cui si poteva eccellere, Michael lo metteva in mostra. La cosa che più mi è rimasta impressa però è un’altra, è una frase che lui pronuncia nelle prime puntate della serie: il fatto che lui giocasse sempre come se ci fosse qualcuno che lo stesse vedendo per la prima volta e non voleva in alcun modo deludere le sue aspettative”.