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NBA, Flavio Tranquillo e Federico Buffa: la loro voce per le sfide Bulls-Jazz per l'anello

nba su sky

Una storia deve essere bella. Ma poi deve anche essere raccontata bene. E la coppia formata da Flavio Tranquillo e Federico Buffa per anni ha reso gli appuntamenti NBA qualcosa di imperdibile quasi indipendentemente dalla partita in tv. Quando poi si tratta delle finali NBA con Michael Jordan in campo...

“Può essere l’ultima azione della sua carriera NBA. Arresto e tiro: Jordan! Jordan! Michael. Jeffrey. Jordaaaan!”. Un urlo quasi liberatorio, arrivato nella notte italiana da Salt Lake City. Se quel tiro del n°23 dei Bulls — dopo il crossover su Bryon Russell — è entrato nella storia della NBA, a suo modo lo stesso è accaduto alla telecronaca di Flavio Tranquillo e Federico Buffa, chiamati a commentarne le gesta sul posto. La successione urlata da Tranquillo in quei secondi finali — primo nome (Michael)-secondo nome (Jeffrey)-cognome (Jordan) — per tanti tifosi in Italia riporta direttamente alla mente il momento di basket forse più alto di un intero decennio NBA, quegli anni ’90 dominati dai Chicago Bulls. “Eppure se dovessi dire che al tempo fossi consapevole di commentare un pezzo di storia dello sport mentirei”, ha più volte detto al riguardo Flavio Tranquillo, che però al tempo stesso riconosce come quella singola giocata resti la risposta “educata, da manuale”, alla domanda “qual è stato il più grande momento nella storia della tua carriera dietro un microfono?”. Anche Federico Buffa di quelle sfide indimenticabili ha più volte ricordato particolari magari minori, dettagli all’apparenza superflui, ma fondamentali per vivere al meglio la serie. Uno ad esempio per cercare di raccontare uno stato particolare come lo Utah: “L’anno prima, nel 1997, i Jazz avevano assoldato David Hasselhoff — il bagnino di Baywatch ma anche il protagonista di Supercar — per avere anche loro una sorta di celebrità-tifoso. L’anno dopo non c’era più nemmeno lui”, racconta. Un secondo, invece, che aiuta a fornire la dimensione storica e globale di quello che stava accadendo davanti ai loro occhi al Delta Center di Salt Lake City. “Ricordo che di fianco alla nostra postazione c’era quella della tv giapponese e di aver visto anche loro — solitamente compassati e mai sopra le righe — perdere assolutamente la testa urlando ‘Jordan! Jordan! Jordan! Jordan!’ fino allo sfinimento”. Tornati a seguire sul posto le finali NBA solo l’anno prima, nel 1997 — per la prima edizione della sfida tra Bulls e Jazz — il valore aggiunto delle voci direttamente dal campo di Tranquillo e Buffa è un altro motivo per non perdersi assolutamente la programmazione domenicale di Sky Sport NBA e tutti i momenti indimenticabili — dalla palla a due di gara-1 fino all’ultimo canestro di gara-6 — di quella serie passata alla storia.