
NBA, i 10 giocatori più "sottopagati" degli ultimi anni secondo Bleacher Report
La storia di Scottie Pippen e del suo contratto è stata una delle più discusse all’interno di “The Last Dance”, ma non è l’unico esempio di come alle volte le franchigie NBA si siano ritrovare a disporre - a prezzi di saldo - di talenti che avrebbero meritato ben altri compensi. E la sorpresa sono proprio i Chicago Bulls campioni NBA, in grado di piazzare un altro grande colpo in quegli anni

SCOTTIE PIPPEN - ESTENSIONE DA 18 MILIONI DI DOLLARI PER SETTE ANNI COMPLESSIVI | Forzando la mano e approfittando delle necessità del n°33 dei Bulls, a Chicago riuscirono a convincerlo a firmare un contratto molto vantaggioso che dal 1991 ha permesso alla squadra dell’Illinois di godersi il miglior n°2 della storia NBA: rinnovo di 5 anni in aggiunta ai due già previsti per un totale di 18 milioni
SCOTTIE PIPPEN E LA STORIA DEL SUO CONTRATTO
Il suo contratto è apparso da subito come ben al di sotto delle cifre alle quali avrebbe potuto puntare. Nel 1993-1994 ad esempio Pippen chiuse terzo nella corsa al titolo di MVP, ma era soltanto il 26esimo per salario. Nel 1997-1998, durante l’ultimo ballo di quei Bulls, addirittura il n°121 per soldi incassati: davvero un grande affare per Chicago

CHAUNCEY BILLUPS - CINQUE ANNI DI CONTRATTO A 27.2 MILIONI DI DOLLARI | Nell’estate del 2002, un vero e proprio affare quello portato a termine dai Pistons - pietra miliare per arrivare al titolo NBA del 2004: con la mid-level exception Detroit riuscì a mettere sotto contratto a 25 anni uno dei migliori talenti della lega

Nei cinque anni successivi nessuno segnò più triple di Billups in NBA, mai entrato nella top-100 dei giocatori più pagati in quegli anni. Per capire la portata dell’accordo basta guardare al 2003-2004: Detroit vince il titolo, Billups quello di MVP delle Finals e il suo stipendio è il 116° per peso in tutta la lega. Un affare con pochi paragoni negli ultimi 30 anni

STEPH CURRY - QUATTRO ANNI A 44 MILIONI DI DOLLARI | Spesso accade che, nel momento in cui si riescono a firmare contratti così vantaggiosi per le franchigie, nascano poi delle vere e proprie dinastie: è quanto successo ai Bulls negli anni ’90, è quanto fatto anche dagli Warriors “grazie” alle caviglie ballerine di Steph Curry
ERA PEGGIO IL CONTRATTO DI CURRY O DI PIPPEN?
L’estensione firmata nel 2012 dal n°30 degli Warriors ha posto le basi non solo per il domino iniziale di Golden State, ma ha anche lasciato spazio nel 2016 per aggiungere Kevin Durant al roster. Merito del suo accordo firmato al ribasso e anche di un altro grande contratto sottoscritto dai vice-campioni in carica…

DRAYMOND GREEN - TRE ANNI A 2.6 MILIONI DI DOLLARI | Sì, il contratto da rookie gioca sempre a vantaggio delle squadre che riescono a selezionare un talento in grado sin da subito di performare anche su un parquet NBA. Nel caso di Draymond Green però per gli Warriors le cose sono andate davvero alla perfezione

I primi due anni di quell’accordo non furono dei più promettenti, nonostante a mancare in quel caso fosse soprattutto lo spazio concesso sul parquet da Mark Jackson. Poi il cambio in panchina e il “fortunato” infortuni di David Lee hanno spalancato le porte al suo talento: un giocatore da poche centinaia di migliaia di dollari decisivo nella corsa al titolo del 2015

NIKOLA JOKIC - TRE ANNI A 4.1 MILIONI DI DOLLARI | A proposito di contratti da rookie super convenienti, impossibile non citare il caso di Nikola Jokic - selezionato dai Nuggets al secondo giro e sbocciato in poco, diventando uno dei primi 20 giocatori NBA nonostante nessuno avesse deciso di puntare su di lui qualche anno prima

A differenza di Curry e Green precedentemente citati, Jokic secondo Bleacher Report è riuscito in minor tempo a compiere un balzo in avanti che davvero nessuno avrebbe pronosticato: il sacrificio di Jusuf Nurkic per fare spazio a lui sotto canestro è stata una scelta che ha pagato, almeno sotto l’aspetto della conveniente salariale

JOHN STARKS - SETTE ANNI COMPLESSIVI DI CONTRATTI A 7.1 MILIONI DI DOLLARI | Nel caso del giocatore anni ’90 dei Knicks, New York riuscì a fare un vero e proprio affare facendogli firmare ben tre accordi consecutivi per un totale che non superava il milione di dollari annuo. Nel 1993-1994 Starks giocò l’All-Star Game nonostante fosse il 189° giocatore più pagato della lega

Famoso per la schiacciata su Jordan che poche ore fa ha compiuto il suo "27esimo compleanno", Starks poi ottenne un triennale da 13 milioni di dollari con i Knicks a fine anni '90, ma anche con quello non andò mai oltre la 34^ posizione tra i giocatori più pagati della lega
LA SCHIACCIATA DI JOHN STARKS SU JORDAN COMPIE 27 ANNI
ISAIAH THOMAS - QUATTRO ANNI A 27 MILIONI DI DOLLARI | Scelto alla n°60 al Draft, il miracolo era già stato quello di ottenere un rinnovo, ma in pochissimi avrebbero immaginato che il suo talento potesse sbocciare in maniera così prorompente - il leader di un paio di fortunate annate per i Boston Celtics

Basta un dato per rendere la grandezza di quelle stagioni giocate da Thomas: nei primi tre anni di quell’accordo, soltanto tre giocatori in tutta la NBA hanno viaggiato con almeno 22 punti a referto e il 37% con i piedi oltre l’arco. Stephen Curry, Kyrie Irving (entrambi campioni NBA da protagonisti) e lui

KEMBA WALKER - QUATTRO ANNI A 48 MILIONI DI DOLLARI | L’estensione a Kemba Walker firmata nel 2014 è stata l’ultima grande occasione capitata agli Hornets - che negli anni successivi avrebbero potuto costruire attorno a lui una squadra competitiva avendo un bel po’ di spazio a disposizione. A Charlotte però non ci sono riusciti

Soltanto 111° per stipendio nella stagione da All-Star 2018-19, Charlotte non solo ha sprecato una grande occasione, ma non è poi più riuscita a convincerlo a rimanere ed evitare di salutarlo e vederlo fare i bagagli destinazione Boston
I GIOCATORI NBA PIÙ PAGATI DELLA STAGIONE 2018-2019
BEN WALLACE - CONTRATTO DA SEI ANNI A 33.9 MILIONI DI DOLLARI | In pochi pongono la giusta attenzione a questo accordo perché Wallace non è mai stato un grande realizzatore, ma il suo essere decisivo sul parquet ha permesso ai Pistons di inizi anni 2000 di affermarsi come una delle migliori squadre NBA

Nella mente di molti resta il quadriennale da 60 milioni firmato con i Bulls nel 2006 - in piena fase calante della sua carriera - ma nei sei anni ai Pistons non è mai andato oltre la 73^ posizione tra i giocatori più pagati, nonostante le quattro apparizioni all'All-Star Game e i vari premi difensivi vinti in quel lustro

MICHAEL JORDAN - OTTO ANNI DI CONTRATTO A 25 MILIONI DI DOLLARI | La domanda reale da porsi è: esiste un prezzo equo per Michael Jordan? Forse no, ma di certo il contratto firmato nel 1988 permise ai Bulls di costruire una dinastia lasciando un bel po’ di margine a livello contrattuale a Jerry Krause

Una grande eredità per Chicago che fino all’ultimo ha saputo approfittare di quel contratto: MJ nel 1995-1996, l’anno delle 72 vittorie e a detta di molti il suo migliore sul parquet, era soltanto il 32° giocatore NBA più pagato. Beh, non esisterà un prezzo equo, però almeno non farlo risultare secondo a nessuno…