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NBA, tanto rumore per nulla: dai general manager un no alla fase a gironi

NBA
©Getty

Favorita - nelle risposte ottenute da Silver al sondaggio presentato alle 30 squadre NBA - la formula che prevede un mini-torneo che impegni solo le squadre ai margini della zona playoff. Ma questa, come le altre indicazioni ottenute, non saranno vincolanti: "Le squadre hanno risposto pensando solo ai loro interessi particolari", accusa un GM

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Tanto rumore per nulla, direbbe il Bardo, William Shakespeare, fosse chiamato a commentare le voci degli ultimi giorni sollevatesi attorno al ritorno in campo in NBA. Le nuove formule, il sondaggio sottoposto dalla lega alle 30 squadre, la disperata ricerca di trovare la soluzione migliore per portare a termine la stagione. “Niente più che un modo di raccogliere semplicemente informazioni — fa sapere ora un general manager — senza che ci sia stata una decisione in nessun senso”. “Adam Silver non ha preso seriamente i risultati ottenuti: ogni squadra ha risposto spinta chiaramente dai propri interessi particolari”, gli fa eco un altro. Così, Lakers e Bucks, ad esempio, sarebbero tra le squadre — 3/4 di quelle dell’intera lega — contrarie alla fase a gironi proposta per sostituire il primo turno di playoff: ovvio, preferirebbero incontrare una squadra con l’ultima testa di serie che dover sostenere un girone all’italiana per approdare in semifinale di conference. Il 75% delle squadre, quindi, preferirebbe vedere impegnate solo le squadre ai margini della zona playoff in un mini-torneo che stabilisca quali possano (e quali no) accedere alla postseason. Più della metà, invece, sarebbe a favore di un completo reseeding, ovvero dell’assegnazione delle teste di serie da 1 a 16 soltanto sulla base del record, eliminando quindi le distinzioni (geografiche) di conference. “Fifty-fifty” — al 50%, invece — il voto ricevuto dalle squadre sull’idea di cancellare quanto rimasto della regular season per passare immediatamente alla disputa dei playoff. Il Board of Governors previsto per la giornata di oggi non porterà a nessuna decisione definitiva in merito, ma sarà utilizzato unicamente per allargare e approfondire la discussione, in attesa che un incontro tra Adam Silver e Michele Roberts, rappresentante dell’associazione giocatori, metta sul tavolo le carte più importanti.