In Evidenza
Tutte le sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

NBA e NBPA, è già scontro sulle date della prossima stagione 2020-21

SCONTRO
©Getty

L’associazione giocatori si è detta "sorpresa" delle date annunciate dalla NBA per la stagione 2020-21, che inizierebbe con il training camp meno di un mese dopo la fine delle Finals. Ogni modifica al calendario deve infatti essere approvata anche dalla NBPA e una off-season così ridotta potrebbe non essere apprezzata da alcuni giocatori

Condividi:

Nelle ultime settimane si è scritto molto di come la NBA e la NBPA, l’associazione dei giocatori, siano riuscite a dialogare e collaborare in maniera costruttiva per il ritorno in campo. In particolare è stato elogiato il rapporto molto stretto che si è creato tra il commissioner Adam Silver, il direttore esecutivo dell’associazione Michele Roberts e il presidente della NBPA Chris Paul, tutti uniti per riportare la lega in campo dal 31 luglio a Orlando. Al momento dell’annuncio delle date per la prossima stagione, però, si è creata la prima frazione tra le parti. Secondo quanto detto a ESPN, Roberts ha espresso delle preoccupazioni per la timeline delineata dalla lega, che vedrebbe i training camp della stagione 2020-21 iniziare il 10 novembre, meno di un mese dopo la teorica ultima data possibile per le Finals (il 12 ottobre) e con l’inizio della regular season fissato per l’1 dicembre. "Sono rimasta sorpresa quando l’ho visto" ha detto Roberts a ESPN, parole che di certo promettono battaglia visto che la NBA dovrà con ogni probabilità contrattare quelle date con l’associazione giocatori, con cui divide al 50% i ricavi complessivi di ogni stagione. La NBA si è poi affrettata a comunicare che le date del 10 novembre e dell’1 dicembre sono solo temporanee e servivano alle squadre — specialmente quelle rimaste fuori dai playoff — per organizzare i propri lavori, ma il ragionamento che sta dietro è piuttosto chiaro. Un inizio all’1 dicembre invece che a Natale (come era stato previsto da molti nelle ultime settimane) permetterebbe ai giocatori NBA di partecipare alle Olimpiadi di Tokyo e potenzialmente anche ai tornei pre-olimpici (nei quali è coinvolta anche l’Italia), ma anche di evitare la concorrenza dell’inizio della stagione NFL per quanto riguarda la fine dei playoff, il Draft e il mercato dei free agent. Rimane comunque il fatto che l’annuncio di quelle date senza prima consultarsi con la NBPA ha creato una piccola frazione tra due parti che fino a questo momento hanno collaborato — almeno pubblicamente — mostrando grande unità: nelle prossime settimane bisognerà risolvere anche questi nodi di una situazione resa inevitabilmente complicata dalla sospensione per via del coronavirus.