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NBA, 10 anni dopo la verità su "The Decision": fu un'idea di un tifoso di Detroit

NBA

Si firmò soltanto come Drew in una mail del novembre 2009 scritta a Bill Simmons per la sua rubrica su ESPN. Lui è Drew Wagner, al tempo 28enne, cresciuto a Detroit e tifoso dei Pistons: "Perché LeBron non annuncia la sua scelta in tv? Farebbe rating pazzeschi", scrisse allora. Il n°23 dei Cleveland Cavs fece proprio così, ma la verità emerge solo adesso

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Bisogna riavvolgere il nastro indietro di oltre 10 anni, che nella NBA non sono affatto pochi. Bill Simmons non è ancora dietro ai progetti web di di Grantland e The Ringer: il suo nome è divenuto famoso grazie a una sorta di newsletter che prevedeva anche domande e risposte con i tifosi, formato poi adottato da ESPN; Leon Rose non è il presidente dei Knicks, ma l’agente di LeBron James; anche Williams Wesley non aveva nessun ruolo ufficiale con la franchigia di New York (ottenuto solo da pochi giorni), ma era già un ascoltato consulente di LeBron James. Il quale, a sua volta, è ancora un giocatore dei Cleveland Cavs, al tempo l’unica squadra NBA per cui abbia giocato. È il 26 novembre 2009 e nella sua consueta rubrica su ESPN Simmons pubblica la mail di un tifoso, Drew Wagner (ma il cognome al tempo è omesso): “Perché LeBron non annuncia la squadra per cui giocherà nel 2010-11 live su ABC un certo giorno a una certa ora in uno show chiamato ‘La scelta di LeBron’? Farebbe rating assurdi”, scrive. Idea alla quale Simmons risponde: “Se LeBron fosse intelligente venderebbe i diritti di un evento del genere a un network tv e annuncerebbe in questo show la sua decisione. Potrebbe anche farlo in pay-per-view. Già me lo immagino, a 44.99 dollari, la scelta di poter vedere: ‘Decision 2010: il verdetto di LeBron’”. Solo che il normale scambio domanda-risposta tra il tifoso e il giornalista di ESPN neppure otto mesi dopo è realtà — una realtà che tutto il mondo conosce semplicente con il termine “The Decision”. In diretta tv LeBron James annuncia la sua scelta di “portare i miei talenti a South Beach”, e diventare un giocatore dei Miami Heat.

Vantarsi con gli amici: la vera soddisfazione di Drew

Fino a pochi giorni fa, però, l’unico convinto che la scelta di LeBon di annunciare il suo passaggio agli Heat in tv — modalità poi criticatissima e da lui stesso rimpianta — nascesse da un’idea di un tifoso era il tifoso stesso in questione, Drew Wagner, che per quasi un decennio ha continuato a vantarsene in maniera quasi ininterrotta con la moglie Jennifer e con i suoi amici, ricevendo solo scherno e derisione. Fino a oggi. Quando lo stesso Bill Simmons ha ammesso di aver portato l’idea di Drew all’attenzione dell’amico e storico partner di affari di LeBron, Maverick Carter, del suo agente Leon Rose e di “World Wide Wes” all’All-Star Game di Orlando, nel febbraio 2010. “L’idea piacque tantissimo”, racconta Simmons, che così se ne fece portavoce anche presso i piani alti di ESPN. LeBron e i suoi volevano lo show su ABC, ma ESPN si impuntò: in cambio il giocatore dei Cavs ottenne un’intera ora di palinsesto a gratis, con l'impegno di donare in beneficenza quanto raccolto da inserzionisti e sponsor (saranno due milioni di dollari). Il resto, come si suol dire, è storia, ma l’aspetto più bello rimane quello di un normale fan al tempo 28enne — cresciuto a Detroit, tifoso dei Pistons ma laureatosi a Ohio State — che racconta di aver avuto l’idea “osservando il trend che vedeva tutti i migliori giocatori liceali scegliere il loro college in diretta tv”. Della proposta portata avanti da Simmons al camp di LeBron James neppure Wagner sapeva nulla fino a pochi giorni fa, ma col giornalista di ESPN Drew condivide la stessa opinione: “Non pensavo LeBron avrebbe nnunciato il suo addio: ero convinto restasse a Cleveland”. Fino a pochi giorni fa ripeteva in continuazione ai suoi amici come “The Decision” fosse una sua creatura, ora finalmente ha messo a tacere la loro derisione, trasformatasi in incredule battute: “Le maglie bruciate e i tumulti per le strade di Cleveland sono colpa tua. È tutta colpa tua”, scherzano gli amici di sempre. Oppure merito, dipende dalla prospettiva.