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NBA, le gare di Orlando non influiranno sull’assegnazione dei premi stagionali

riparte la NBA
©Getty

MVP, Rookie dell’anno, miglior sesto uomo e gli altri: i riconoscimenti ai migliori della stagione 2019-20 verranno consegnati in base a quanto messo in mostra sul parquet prima della sospensione dello scorso 11 marzo

Ormai ci siamo: meno di due settimane e la NBA si prepara a ritornare in campo per il gran finale. Le partite che le 22 squadre giocheranno dal prossimo 30 luglio però non avranno alcun valore nel giudizio di chi verrà chiamato ad assegnare i premi stagioni della regular season. L’MVP insomma va indicato in funzione di quanto visto sul parquet fino allo scorso 11 marzo, quando a seguito della positività al Covid-19 di Rudy Gobert, la NBA ha deciso di chiudere i battenti. I match che verranno giocati a Disney World per assegnare gli ultimi posti ai playoff e definire la griglia di partecipazione alla post-season invece non influiranno sulla votazione del miglior sesto uomo dell’anno, del miglior difensore, il miglior allenatore e di tutti gli altri. “La scelta di non prendere in considerazione le partite che si giocheranno nelle prime due settimane a Orlando è un modo per andare incontro alle otto squadre che non faranno parte della ripartenza - spiega Shams Charania di The Athletic, il primo a rendere nota la notizia - L’idea è quella di garantire un giusto processo all’interno del quale giocatori e allenatori delle 30 franchigie hanno la stessa opportunità di ricevere un riconoscimento del genere”. Le statistiche di fine stagione invece terranno conto delle prestazioni che i giocatori faranno registrare a Orlando: il miglior realizzatore della stagione per media punti potrebbe quindi diventare Giannis Antetokounmpo al posto di James Harden, con buona pace di Bradley Beal - infortunato - e soprattutto di Trae Young, i cui Atlanta Hawks non scenderanno in campo nella bolla di Disney World.