Damian Lillard aveva saltato le ultime tre partite per un infortunio al polpaccio destro, ma nella notta i Bucks hanno reso noto che si tratta di un problema di coagulo di sangue che impone al giocatore di fermarsi per un periodo di tempo ancora da definire. Per la stella di Milwaukee si tratta di un problema molto simile a quello che a febbraio aveva colpito Victor Wembanyama agli Spurs
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Il polpaccio destro dava fastidio a Damian Lillard ormai da qualche mese, tanto che il giocatore, prima di saltare le ultime tre partite giocate dai suoi Bucks, era rimasto ai box per dieci giorni anche a dicembre a causa dello stesso problema. Nella notte, però, Milwaukee ha reso noto non si tratta del classico strappo muscolare, perché gli esami effettuati hanno rivelato un coagulo di sangue, altresì noto come trombosi profonda, che impone al giocatore uno stop a tempo indeterminato. Si tratta di un problema di salute molto simile a quello accusato alla spalla lo scorso febbraio da Victor Wembanyama, che ha per questo dovuto chiudere con largo anticipo la sua stagione. Un rischio simile lo corre ora Lillard, che stando a quanto riportato da ‘ESPN’, starebbe assumendo degli anticoagulanti che avrebbero stabilizzato la sua situazione, ma i cui tempi di recupero rimangono più che incerti.
Lillard e un futuro in bilico
“La salute di Damian è la nostra priorità numero uno” si legge nel comunicato emesso dai Bucks e firmato dal General Manager John Horst, “i medici ci confermano che si tratta di un problema che difficilmente potrebbe ripresentarsi e le cure mediche che il giocatore sta ricevendo dovrebbero facilitarne il recupero”. Come ovvio, in casi delicati come questo, nessuno si esprime sulle possibili tempistiche di rientro in campo, e anche lo stesso Lillard ha ammesso di avere al momento altre priorità. “Ovviamente è spiacevole che sia capitata questa cosa, che è fuori dal mio controllo” ha dichiarato l’ex Blazers, “ma per quanto io ami il basket, la mia priorità è esserci per la mia famiglia e i miei figli”.